DALL’ASSOCIAZIONE “GENTE IN ASPROMONTE” RICEVIAMO E PUBBLICIAMO LA PRESENTAZIONE DELL’ESCURSIONE IN PROGRAMMA DOMENICA 3 IN LOCALITA’ CAMPI DI BOVA-PASSO CANCELLO
Era un percorso affascinante nel mondo arcaico delle Comunità Grecaniche, quello che si snodava da Passo Cancello, nella zona più bassa di Pedimpisu. Si cammina ancora lungo antichi sentieri percorsi nel passato da pellegrini, pastori e commercianti, che dalla montagna scendevano a Bova e viceversa, attraversando l’altipiano dei Campi di Bova, con vedute sulle fiumare e sul mare scintillante in fondo, dove sorgeva Delia (S. Pasquale). Propria da essa, dopo gli attacchi saraceni del nono secolo, i sopravvissuti alle stragi partirono e si stabilirono alcuni a Bova, altri ad Africo, oltre Pedimpisu ed altri ancora oltre l’Aspromonte nell’attuale Delianova.
Come arrivare: Dalla ss 106 uscita Bova Marina km 12
Ore 9.30 Primo Raduno campo sportivo Bova
Ore 10.00 Secondo Raduno Campi di Bova
Partenza escursione: ore 10.15
Campi di Bova – Passo Cancello (Pedimpisu)
Tempo: Ore 5.30
Dislivello: 1040 slm – 1250 slm dislivello circa 200 metri
Difficoltà: E. Escursionistico
Comuni int. Bova -africo
Questo indimenticabile sentiero,con i suoi paesaggi mozzafiato, con i suoi panorami spettacolari sulle vallate sottostanti e con le vedute a 360° dalle cime più alte dell’Aspromonte, vedrà la macchina fotografica a far da padrona assoluta.
Descrizione sentiero:Si parte dall’incrocio della vecchia variante che scendeva a Roghudi, si sale lungo il costone di fronte, si segue poi un viottolo a mezza costa che scende subito verso la fontana di Maru Mastazzu (rifornimento d’acqua); si segue poi una vecchia mulattiera che in pochi minuti conduce alla portella del costone Maro, con ampio panorama sulla valle; superata la baracca dell’antincendio, si sale dolcemente lungo il costone fino a giungere, dopo pochi minuti, ad una vecchia casa colonica.
Il sentiero prosegue snodandosi tra una fitta pineta; procedendo ai margini dei piani, dopo pochi minuti, si è alle spalle della Chiesa di San Leo; si lascia il viottolo e ci si immette in una larga carrareccia che, dopo un centinaio di metri, conduce ad un vecchi pagliaio in pietra e, dopo pochi minuti giunge ad uno dei tanti punti panoramici. Si godono ampie vedute che abbracciano la Fiumara Amendolea, la più imponente del Parco, il Borgo di Gallicianò, in alto Roccaforte del Greco, fino a spaziare sul mare e sull’Etna.
Si sale per un centinaio di metri, si incontra la sterrata che conduce a monte Grosso; si prosegue a sinistra e, dopo pochi minuti, si arriva ad un incrocio; si procede lungo la pista a sinistra e, dopo poco, si giunge alla Baracca dell’antincendio; subito dopo si lascia la sterrata e, seguendo il crinale sul lato destro, si arriva al grande belvedere che riserva grandi emozioni.
Non lascerà sicuramente indifferenti la veduta dall’alto di Roghudi, della frana Colella, una delle più grandi d’Europa, della cascata Colanero.
Si prosegue sulla sterrata fino ad incrociare, dopo qualche minuto, il sentiero lasciato prima; procedendo sulla vecchia mulattiera che taglia a mezza costa il Monte Grosso, il panorama diventa sempre più affascinante e mozzafiato per gli evidenti contrasti nei colori e nella morfologia dei tasselli che lo compongono, infatti si godono ampie vedute su Monte Cavallo, Ghorio di Roghudi ed i pianori di Pesdavoli.
Il sentiero procede poi incavato in una parete rocciosa (fondo un po’ sdrucciolevole, non estremamente pericoloso, ma comunque da affrontare con attenzione), e, dopo qualche minuto, conduce ad un pianoro con ampie vedute. Seguendo una pista forestale, dopo un centinaio di metri, si incrocia il sentiero del Cammino della Fede e, seguendo le indicazioni lungo un viale di pini e di ontani, dopo 5 minuti, si giunge al Casello Afor di San Salvatore (1207 m.).
Si prosegue per un centinaio di metri sulla strada asfaltata, dopo aver superato l’incrocio e seguito l’indicazione per Roghudi, alla prima curva si lascia la strada e ci si immette sulla sterrata a destra che costeggia i piani di San Salvatore; il panorama cambia in maniera evidente, si è infatti sull’affaccio di Africo, con il villaggio di Carrà e le cime arrotondate di monte Cozzi, Puntone Galera ed in fondo Montalto con i suoi 1956 metri.
Si procede agevolmente tra secolari piante di pino; ogni angolo riserva una veduta affascinante; dopo 15 minuti si giunge alle spalle del casello Afor Peracampi, si costeggia la recinzione e, dopo un centinaio di metri, si arriva sulla strada asfaltata; si ritorna indietro per qualche minuto e poi, in prossimità del casello, si gira a sinistra seguendo una vecchia pista che conduce rapida alla fontana di Mastru Leo; procedendo lungo il viottolo, dopo un poco, ci si inoltra sui Campi di Bova; si segue la pista centrale e, dopo 10 minuti, ci si immette sulla sterrata che conduce al Laghetto Antincendio, (rifornimento d’acqua e sosta pranzo).
L’itinerario di ritorno è piacevolissimo e panoramico; ci si immette sull’evidente carrareccia a destra del Laghetto e si procede in leggera salita in direzione nord.
Il panorama ora cambia notevolmente, alle cime, ai contrafforti ed alle profonde vallate, si sostituiscono infatti le vedute sui paesi sottostanti, con sullo sfondo l’azzurro mare; seguendo una vecchia pista, dopo 20 minuti, si giunge alla convergenza di tante sterrate; si lascia la sterrata e ci si inoltra sul lato sinistro, seguendo un viottolo che conduce in pochi minuti ad un vallone; superato il vallone, si segue il sentiero che, dopo qualche minuto, porta sulla strada asfaltata; si scende per circa 300 metri fino ad arrivare alla recinzione, si costeggia la recinzione che offre ampie vedute sulla costa, in particolare, sul lato destro della recinzione stessa si può ammirare il famoso frutteto dei Campi di Bova; si prosegue ancora per qualche minuto fino a giungere al piazzale del frutteto, si procede ancora per un centinaio di metri sulla strada asfaltata fino ad arrivare infine al punto di partenza.
Associazione Escursionistica “Gente in Aspromonte”
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