di Gianluca Albanese
CAULONIA – Tante prospettive di sviluppo non solo per il festival ma soprattutto per l’intero territorio,e anche molti dubbi, primo tra tutti quello riguardante l’effettiva capacità della costituenda fondazione di organizzare, in autonomia e soprattutto in tempo, la prossima edizione del Kaulonia Tarantella Festival.
Sono questi i principali spunti emersi nel corso del confronto pubblico voluto dall’assessore alla Cultura del Comune di Caulonia Franco Cagliuso, che ha avuto luogo questo pomeriggio nella sala del consiglio comunale.
LO SPIRITO DELL’INIZIATIVA
Il sindaco Riccio, nell’aprire i lavori, ha ricordato che a breve si terrà un nuovo incontro pubblico per valutare insieme alla cittadinanza il progetto per la costruzione del nuovo acquedotto, quindi ha ricordato lo spirito della fondazione che si intende creare per dare respiro al festival e lavorarci tutto l’anno «E – ha detto il primo cittadino – spersonalizzarla e spoliticizzarla, senza farsi condizionare, cioè, dall’orientamento politico delle amministrazioni di turno, costituendo un soggetto autonomo e capace non solo di trovare fondi, ma di creare vere occasioni di sviluppo per un patrimonio come il nostro festival che esiste da quindici anni e che sentiamo come qualcosa d’importante e di serio». Non è mancata qualche ammissione riguardante errori commessi nel passato. «Non posso negare – ha detto Riccio – che sbagliammo nell’edizione in cui non mettemmo i bagni chimici per le strade, o l’approssimazione con la quale si organizzò la prima e unica edizione del concorso per gruppi nuovi “Kaulonia Tarantella Future” nel 2011, che invece andrebbe riproposto e valorizzato. Tuttavia – ha proseguito – bisogna svincolare il Comune da tutte quelle incombenze come il contatto col cantante di turno, con le emittenti televisive ed evitare, come già accaduto in passato, che un sindaco impieghi tempo ed energie a curare i rapporti con, ad esempio, Eugenio Bennato». Tornando alla fondazione, Riccio ha preso atto delle dichiarazioni rese dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri a Lente Locale, quando l’ex sindaco di Soveria Mannelli disse chiaramente che «La Regione non può aderire, per legge, ad alcuna fondazione, perché lo impone la normativa sulla spending review»; tuttavia, ha preannunciato che, dopo i passaggi consultivi fatti sia dal notaio che in Consiglio, intende intavolare dei canali di dialogo con tutti quei soggetti che fin dalla prima discussione nel civico consesso, si è detto di voler coinvolgere oltre al Comune, ovvero le Università calabresi, la Provincia di Reggio e la stessa Regione Calabria, oltre che i privati che operano nel settore e che potrebbero curare la logistica e la parte artistica della manifestazione».
LA ROAD MAP E I DUBBI PRESENTI
Cagliuso si è mostrato ottimista e dopo aver ricordato le tappe fondamentali della partita che si sta giocando per costituire la fondazione, ha detto che «Aspettiamo e certamente avremo delle risposte dagli enti sovraordinati che intendiamo coinvolgere. Intanto – ha proseguito – dobbiamo decidere in tempi brevi se partecipare al bando regionale per gli eventi culturali da finanziare con centomila euro già come fondazione o ancora come Comune. Di sicuro presenteremo un buon progetto per accedere al bando e garantirci una buona copertura economica per la prossima edizione». Già, il rischio è che, visti i tempi, la fondazione, qualora si riesca a farla entro un paio di mesi, non possa riuscire a organizzare in maniera autonoma l’edizione che andrà in scena nel prossimo mese di agosto. Ma da qualche punto bisognerà pur cominciare, per ottenere risultati finora impensabili, pur nella loro elementare semplicità. Un esempio? Lo ha fatto lo stesso assessore Cagliuso:«Non abbiamo mai fatto merchandising della manifestazione, ora invece siamo intenzionati a sfruttare il marchio Kaulonia Tarantella Festival per assicurare degli introiti non sempre e solo legati ai bandi pubblici».
LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO
Ma non solo. Accanto ai due amministratori era presente anche il giovane commercialista Andrea Lancia, che sta collaborando con l’amministrazione per curare gli aspetti tecnico-organizzativi della costituenda fondazione che intende «come un bene strumentale capace di creare sviluppo sociale oltre che culturale. Il bene da tutelare – ha spiegato Lancia – è la tarantella e la cultura locale e la presidenza della fondazione non dovrà essere affidata a un amministratore ma a una personalità artistica di spessore». E se il nome non è stato fatto, sembra evidente che il nome più gettonato tra i papabili per la presidenza sia quello di Mimmo Cavallaro, ma questa è questione che si affronterà in un secondo momento. Già, perché ora si sta cercando di inquadrare la partita della costituzione di una nuova fondazione per il Kaulonia tarantella festival in un progetto più ampio che, come ha aggiunto Lancia «Passi attraverso il coinvolgimento delle associazioni cittadine da riunire in un’apposita consulta e del mondo agricolo, visto che stiamo lavorando sul riconoscimento di alcuni De.Co.». Insomma, di carne al fuoco ce n’è davvero tanta, anche se non si possono tacere alcune difficoltà emerse anche questa sera, dall’assenza dei commercianti che invece sono fondamentali per gli aspetti più materiali della kermesse di musica popolare, ai pochi interventi del pubblico che comunque in alcuni casi sono stati interessanti, come quello della rappresentante di un’associazione di anziani che ha suggerito la creazione di quattro percorsi turistici guidati per fare fruire ai numerosissimi visitatori tutte le bellezze del paese e una più razionale collocazione delle bancarelle di prodotti alimentari. Insomma, se ne parla. Anche fuori stagione. E questo è già un buon risultato. Ora, però, servono i fatti.