(fotogallery di Enzo Lacopo © 2015)
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LOCRI – In una gremita Casa della Cultura a Locri, si è celebrato il momento clou dell’intenso programma previsto per il decennale dell’uccisione di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato il 16 ottobre del 2005. Una giornata segnata dalla commozione per il ricordo del politico calabrese e dalla partecipazione di rappresentanti istituzionali, nazionali e locali, associazioni, scuole e cittadini, già in mattinata a Palazzo Nieddu del Rio (luogo in cui avvenne il barbaro omicidio) in occasione della deposizione della corona di fiori da parte dello Stato e il minuto di raccoglimento.
Il decennale è poi entrato nel vivo alla Casa della Cultura dove si sono ritrovati centinaia di studenti protagonisti del contest fotografico rivolto a tutte le scuole del Paese dal titolo “Uno scatto per la legalità”. Un’iniziativa che ha riscosso un grandissimo successo come testimoniano le centinaia di migliaia di visualizzazioni registrate in pochi giorni dalla pagina Facebook dell’evento.
Insieme ai ragazzi presente un ricco parterre istituzionale formato, fra gli altri, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Marco Minniti e il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi. L’evento è stato condotto dal giornalista Michele Cucuzza che è stato anche uno dei componenti della giuria che ha valutato i lavori degli studenti, insieme allo scrittore Carlo Lucarelli, al presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale, al giornalista Sandro Ruotolo e al fotoreporter Uliano Lucas.
Il loro verdetto ha assegnato il primo posto alla classe 5B del liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Reggio Calabria con la foto #Fortugno#raggiungiamolalibertà, il secondo alla classe 5C I.T.C.G. “Severi – Guerrisi” di Gioia Tauro con la foto #Fortugno#makeyourchoice e il terza alla 5A TGC I.I.S. “P.Sraffa” di Crema #Fortugno#strappailsilenzio. Alla 5A del liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza il premio per la foto con più like, dal titolo #Fortugno #noidiciamono.
La manifestazione si è aperta con la lettura dei messaggi istituzionali del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. Il Capo dello Stato, in particolare, ha voluto rimarcare la valenza “dell’impegno degli studenti che è motivo di fiducia per il rafforzamento del percorso di promozione della legalità di cui il mondo della scuola è uno dei protagonisti principali”.
Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ha poi ricordato che “da anni si ipotizza il ruolo in questa vicenda della cosiddetta “zona “grigia” specie nella gestione di un settore delicato come la sanità. E noi auspichiamo che attività investigativa vada avanti su questa strada. A dieci anni dall’omicidio di Franco Fortugno, persona mite e disponibile, è importante rafforzare la memoria nel segno della partecipazione giovanile. Alla classe dirigente nazionale, però, chiediamo che la Locride occupi un posto di rilievo nell’agenda politica perché questo è un territorio che non vuole più accettare passivamente spoliazioni e sottrazioni di diritti essenziali”.
Secondo il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa: “Questa commemorazione coincide con un momento topico per il nostro territorio e anch’io accolgo e rilancio l’invito del sindaco di Locri. Ricordando l’esempio di Fortugno mi piace citare le parole del Presidente Pertini quando sosteneva che la lotta alle mafie si fa con gli esempi e non con gli slogan e, soprattutto, attraverso una comune assunzione di responsabilità”.
Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio si è poi detto convinto che “l’omicidio Fortugno segni uno spartiacque fondamentale nell’azione brutale della ‘ndrangheta che, a differenza di altre organizzazioni criminali di altre realtà, qui compie un salto di qualità colpendo un rappresentante della massima istituzione regionale. Nel solco tracciato da Franco Fortugno sono convinto che sulla bonifica morale e sul rigore istituzionale si giochi la partita decisiva per la Calabria”.
In questa direzione ha sottolineato il ministro Graziano Delrio, “la presenza oggi del governo ai massimi livelli è un segnale importante. Certo fa male toccare con mano la sfiducia dei cittadini quando affermano che dopo dieci anni non è cambiato nulla. E’ difficile da accettare e non credo che sia così, ma di certo non è sempre vero che il sangue dei martiri feconda la terra in cui viene versato. Servono precise condizioni, serve un investimento sulle coscienze individuali e collettive. I sindaci devono avere la stessa vocazione alla cura per il loro territorio che aveva Fortugno. A loro che si rivolgono al governo dico che siamo al loro fianco come principali collaboratori ma è necessario che loro siano al nostro fianco attraverso le migliori energie della comunità. I decisori politici – ha rimarcato il ministro – agiscano senza ambiguità dicendo chiaramente che la ‘ndrangheta e il silenzio complice tolgono sviluppo e lavoro”.
Particolarmente significativo e sentito l’intervento della vedova Fortugno, l’onorevole Maria Grazia Laganà. “È impossibile farsi una ragione – ha detto – anche a distanza di tanti anni, della violenza, della brutalità e della tracotanza mafiosa che genera morte in risposta all’impegno per il bene comune e per la legalità, com’è avvenuto per Franco. Ma la consapevolezza che il suo sacrificio abbia fatto germogliare tanta coscienza civile, tanto impegno, tanta attenzione sui temi della legalità e del generoso contrasto alla ‘ndrangheta e a ogni forma di prevaricazione mafiosa, ci rinfranca, ci incoraggia e dà un senso a quanto avvenuto nelle nostre vite. La vostra risposta entusiastica – ha poi detto rivolgendosi ai ragazzi – ci ha fatto comprendere che nella nostra società vi è tanto di buono. Voi siete il frutto migliore del seme gettato dieci anni fa, quando fu assassinato mio marito”.
“L’omicidio di Franco Fortugno – ha detto Rosy Bindi – ci ha colpiti sul piano personale e politico. In questi dieci anni grazie all’impegno di Maria Grazia e dei suoi figli, è sorta una giornata di testimonianza molto importante per tutti noi. Non possiamo onorare la memoria di Fortugno se non impegnandoci tutti. Dieci anni non sono passati invano ma la strada da percorrere è ancora molto lunga. Dieci anni fa siamo stati privati di una persona buona, perbene animata da mitezza da capacità di ascolto tipiche di tutti i martiri sul cui sangue cresce sempre qualcosa di buono. Caratteristiche che oggi credo manchino molto alla politica e che invece i ragazzi hanno messo in evidenza molto bene nei loro lavori”.