di Adelina B. Scorda
BENESTARE – Un incontro dal Prefetto, un consiglio comunale aperto, questi gli appuntamenti previsti tra domani e sabato per il sindaco di Benestare Rosario Rocca. Un’unica motivazione vi ruota attorno: il presunto atto intimidatorio ai danni della sorella del sindaco la notte precedente le elezioni. Ma proseguiamo per tappe. A mezzogiorno Rocca sarà ricevuto dal Prefetto di Reggio Calabria, con cui discuterà di quanto accaduto alla sorella, non mancheranno tuttavia, tempi e modi per affrontare la problematica sotto un respiro più ampio, quello riguardante lo stato di emergenza sociale che ha investito la cittadina di Benestare e ancor più grave nell’intera Locride.
‹‹Essere sindaco, purtroppo in questa realtà significa anche esporre non solo te stesso ma anche la tua famiglia alla barbare intimidazioni di gente priva di alcun senso di cittadinanza che non affronta i problemi utilizzando la dialettica democratica, ma si utilizza gesti intimidatori per far valere le proprie ragioni››. Un incontro che chiarirà, dunque, non solo i punti di un’indagine ma che esplicherà intenzioni amministrative ed esigenze plurime di una cittadinanza che chiede maggiore sicurezza. ‹‹Non ho nessuna intenzione – ha proseguito Rocca – di lasciare il mandato, ma se mi chiedete se mi ricandiderò, sinceramente, ci sto pensando. In questo momento posso solo idre che voglio per il mio paese e per tutto il territorio locrideo risposte concrete››. Ma dei fatti accaduti non si parlerà solo in prefettura, un consiglio aperto che si terrà sabato nove alle 17, presso i locali della scuola elementare, avrà come unico punto all’ordine del giorno: l’esame sulla situazione di ordine pubblico. Un modo per esprimere completa solidarietà al sindaco Rocca e alla sua famiglia, ma soprattutto per discutere di quanto sta verificando all’interno della società civile non solo benestarese. Un dibattito aperto voluto da presidente del consiglio Daniele Nastasi affinché quanto accaduto, anche alla luce degli ultimi accadimenti che hanno coinvolto il sindaco di Bovalino Masino Mittiga, non rientri in quella lunga serie di atti che via, via perpetrati sono entrati a far parte di usi e costumi di una società figlia di una subcultura ‘ndrangehtista. ‹‹È inaccettabile quanto accaduto in questo ultimo anno a alcuni amministratori della Locirde. Cito il caso di Maria Carmela Lanzetta, o del sindaco di San Giovanni di Gerace e in fine di Mittiga, a loro va la mia più sincera e totale solidarietà, so cosa provano e posso capirli, ma credo fermamente che adesso più che mai non dobbiamo abbatterci, ma esigere risposte vere dalle istituzioni per imboccare la strada che porterà questo territorio a un definitivo cambiamento››.