di Emanuela Alvaro
SIDERNO – “Mi sono chiesto più volte cos’è la poesia, cosa la distingue dalla prosa e perché poche parole riescano a nutrire i nostri sentimenti. La poesia è pane dell’anima che ci eleva dalle brutalità quotidiane, mi ha scritto un caro amico, e penso sia vero. Io credo che le parole del poeta siano come le pietre miliari che segnano una strada che permette a tutti noi di rifare gli stessi passi fatti dall’autore, di provare le stesse emozioni, di condividere le stesse idee. Ed è questo l’intimo legame fra poesia e politica: la condivisione di idee e modi di sentire, di passioni e di valori. Dopo la tornata elettorale ci siamo chiesti se avesse senso continuare a fare politica, visti i risultati. Siamo arrivati alla conclusione che, per dare concretezza alle nostre idee di miglioramento sociale, non vi sia veicolo migliore della cultura, proprio perché la cultura permette di condividere idee, modi d’essere. Ecco allora che nasce il movimento, con il chiaro intento di perseguire la strada della buona politica attraverso la diffusione della cultura. Proprio perché non può esservi buona politica senza condivisione, senza un minimo comune denominatore fra chi, in maniera diversa, persegue le stesse finalità. Se così è, allora possiamo affermare di essere veramente un unico popolo, con un unico destino raggiungibile certo attraverso più strade, ma unico. Allora possiamo dire di essere veramente in democrazia e di fare buona politica e mi si perdoni la chiusa, tutto il resto è un ritorno ad un passato che dobbiamo dimenticare, un vero e proprio abbrutimento”.
Con le parole del presidente onorario del Movimento politico – culturale Il Volo, Giuseppe Caruso, con l’introduzione alla serata, da parte della presidente Emma Serafino e l’omaggio al poeta Vincenzo Calafiore, del quale si sono lette due liriche, si è dato avvio alla rassegna di poesie, ospitata nella sala Calliope della libreria Mondadori.
Un primo incontro che, gli organizzatori sperano possa diventare un appuntamento annuale per il quale pensare ad un vero e proprio concorso di poesia.
Gaetano Catalani, Jolanda Anna Tirotta, Maria Rosa Camarda, Caterina Mammola. Carmen Arrigo, Bianca Maria Lionetti, Gaetano Riggio, i sette poeti partecipanti alla rassegna. Il reading delle poesie è stato curato da Roberta Papa, accompagnata dal sottofondo della chitarra del musicista Sergio Delicato.
La partecipata serata si è conclusa con l’omaggio al poeta e scrittore sidernase da poco venuto a mancare, Cosimo Armando Figliomeni.
“Abbiamo deciso, su idea di mio figlio che gli era affezionato, di chiudere la serata con un omaggio ad un poeta, ad un uomo, ad un sidernese recentemente scomparso: Cosimo Armando Figliomeni.
Conoscevo Cosimo – ha sottolineato Giuseppe Caruso – posso dire abbastanza intimamente e ne ho pesato i pregi ed i difetti e i pregi, ve lo posso assicurare, erano di gran lunga superiori ai difetti. Cosimo era un uomo poliedrico, mi si perdoni l’azzardo linguistico, non perché avesse più facce ma perché aveva una personalità ricca di mille sfumature e aspetti. Non a caso nella sua vita ha intrapreso molti percorsi, dapprima professore, poi commercialista e infine avvocato, a coronare quello che, mi diceva era sempre stato il suo sogno. E tutti questi percorsi sono legati da un filo rosso: l’amore per lo scrivere, scrivere romanzi, poesie, (vedete, anche in questo era poliedrico), quasi che la scrittura fosse un modo per contenere la sua tracimante personalità.
In ognuno di questi percorsi l’uomo ha lasciato una traccia di sé e i suoi scritti rivelano la profondità del suo animo, la sua capacità di capire intimamente le cose della vita.
Davanti ad una persona del genere, un sidernese mi piace sottolineare, non ci si può che levare il cappello. Chapeau, Cosimo”.