di Maria Antonella Gozzi (foto di Enzo Lacopo)
LOCRI – “Ho sentito una profonda passione quando mi è giunta la proposta di Anna Meduri Greco; un’idea che mi ha affascinata e coinvolta fin da subito”, queste le parole della presidende del Sidus Club, Albarosa Dolfin, che ha introdotto la serata dedicata alla inaugurazione del patrimonio librario dell’avvocato Aldo Greco.
Una iniziativa che, per l’importanza conferitale dal ricchissimo e variegato numero di volumi, dal lavoro certosino dei curatori della raccolta e dall’impegno materiale e morale dei suoi eredi, ha stimolato l’attenzione e il coinvolgimento fattivo dell’associazione Sidus Club, dall’Associazione Italiana di Cultura Classica e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Locri.
Dopo i saluti dell’assessore alla Cultura della Città di Locri, Anna Sofia ed i ringraziamenti per la numerosissima partecipazione di cittadini, per la presenza dei sindaci dei vicini Comuni di Siderno, Marina di Giosiosa Jonica e di Gioiosa Jonica e ad altre autorità presenti a Palazzo della Cultura, è stata l’avvocato Gabriella Mollica Luly, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Locri ad aprire la serata, tracciando un affascinante e, a tratti, commosso profilo del bibliofilo, avvocato Aldo Greco.
Lo chiama “Don” Aldo Greco, in segno di profonda stima e rispetto, in memoria di una datata e sincera amicizia. Parole che emozionano quelle del presidente del Consiglio dell’ordine, specie quando si mostra vulnerabile al cospetto di un uomo che definisce ella stessa “professionista di elevata statura umana e culturale, un professionista e uomo illuminato” e nei confronti del quale – parole sue – “un senso di inadeguatezza, le avrebbe reso complesso il compito”.
Grande umiltà, quella dimostrata da Gabriella Mollica Luly, apprezzata da chi scrive e dagli astanti. Tuttavia, proprio la collega del compianto avvocato Greco è riuscita a trasmettere quanto di più bello e affascinante si potesse narrare sulla sua vita e sulle virtù che l’hanno caratterizzata.
Avvocato civilista, cinquanta anni di onorata attività professionale, ha respirato il diritto fin dalla nascita grazie al padre Girolamo Greco, anch’egli avvocato civilista, ai fratelli Tito Greco, magistrato e Luigi Greco, notaio. E non dimentichiamo il nipote dell’avvocato Aldo Greco, anch’egli avvocato ed attualmente consigliere dell’ordine degli avvocati di Locri, Girolamo Greco, meglio conosciuto dai colleghi con il nome di “Mommo”.
Aldo Greco è stato il punto di riferimento di generazioni di giovani avvocati che hanno usufruito della sue ampie conoscenze giuridiche e delle sue doti umane. La semplicità – ecco – sulla semplicità del collega, Gabriella Mollica Luly si sofferma, specificando: “i suoi atti giuridici si distinguevano per il loro rigore giuridico, intellettuale, scientifico e morale, sì, ma soprattutto per la semplicità”. E si spinge oltre, parlando dell’approccio tenuto nelle relazioni con i colleghi, specie con i più giovani, attribuendogli doti di simpatia tipiche di un personaggio sempreverde, al passo con i tempi.
Un profilo degno di nota, dunque. Non da meno, l’attesissimo intervento della moglie di Aldo Greco, Anna Meduri Greco che, con la semplicità e la compostezza estrema che l’hanno sempre caratterizzata, ha ricordato l’episodio del loro primo incontro riconducendolo proprio ad un libro. “Galeotta fu la rivista di arte che campeggiava nel mio laboratorio analisi”, dice sorridendo. Un destino, quindi, segnato dall’interesse verso tutto ciò che poteva dare arricchimento ad entrambi, un percorso ricco di stimoli che il marito le avrebbe regalato introducendola nel suo mondo.
Anna Meduri Greco ha presentato, con una naturalezza che lascia basiti, un patrimonio di portata planetaria, un tesoro di informazioni che abbraccia tutto lo scibile umano, dalla filosofia antica e moderna, all’arte; dalla scienza alla religione; dalla saggistica alla linguistica. Dice: “tutto quello che mio marito ha appreso nel tempo, ora, è a disposizione di studenti, di studiosi d’ogni disciplina che volessero attingere delle informazioni preziose ed ormai introvabili”.
Già. Perché i destinatari sono proprio loro: studenti, studiosi e ricercatori, cui verrà consentita la consultazione on line del patrimonio bibliofilo, in collegamento con il sistema bibliotecario nazionale, mentre i volumi più antichi della collezione sono già stati dati in custodia ad alcune librerie specializzate nella conservazione e nel restauro.
Tradisce un po’ di commozione quando, infine, annuncia che il cospicuo patrimonio culturale del marito, ha già un erede designato, ovvero il nipotino Andrea Greco – figlio del suo adorato Camillo – di appena 11 anni che, fin dalla tenerissima età mostra i segni visibili di un’intelligenza spiccata e fuori dal comune.
Si spengono i riflettori di Palazzo della Cultura ed iniziano le proiezioni delle immagini dell’infanzia e della giovinezza di Aldo Greco, dei suoi viaggi, alla ricerca di nuove storie da portare con sé.
Eccellente la catalogazione dei volumi, in ben dieci classi, presentata dai curatori della raccolta, Domenica Marra e Franco Bosurgi ed iniziata l’autunno scorso. Tra gli altri, ricordiamo di aver notato saggi critici, scritti seriali, riviste di varia umanità (Il Rubicone, Belfagor, Mercurio, Umana per fare qualche esempio). Nel settore giornalistico, spicca Corrado Alvaro, alcuni scritti di Indro Montanelli e di altri giornalisti che hanno contribuito a delineare il clima del ‘900.
E poi, filosofia, psicoanalisi e tanto, tanto altro. Un vastissimo patrimonio culturale che, solo provare ad elencare, per chi scrive, diventa un’impresa ardua.
Una miniera di sapere, dunque, che rende onore alla Città di Locri e che – siamo certi – diverrà punto di riferimento per studiosi, studenti e ricercatori di ogni materia.
Photogallery di Enzo Lacopo