di Ilario Balì
CAULONIA – «Scrivetelo che siamo senz’acqua da una settimana». La signora Maria (nome convenzionale) arriva a piedi dal fondo di un vicolo come tanti nel centro storico di Caulonia con in mano due bidoni da 5 litri. Ad attenderla in via Vincenzo Niutta, a pochi passi dalla statua di Padre Pio, un’autobotte della Protezione Civile, chiamata agli straordinari per approviggionare le circa duemila anime rimaste a secco da sette giorni, da quando per un guasto al nuovo acquedotto a causa della tempesta di Halloween, l’erogazione di acqua potabile è diventata un miraggio. A fare la ronda per le strade del paese un’altra autobotte della Prociv. Arrivano alla mattina presto e ad attenderli una fila di cittadini come neanche al padiglione del Kazakistan. Priorità agli ammalati, agli anziani e ai bambini. Eppure sabato, dopo una settimana di passione, l’emergenza sembrava al crepuscolo grazie all’intervento della Sorical che per qualche ora ha garantito acqua, seppur arsenicata, ai cauloniesi. E poi? «Ieri ci hanno raccontato che in serata il problema sarebbe stato risolto – afferma un giovane del posto – oggi ci hanno detto la stessa cosa e domani sarà ancora così. Ora basta, stiamo stanchi». Intanto lassù, quasi alla sorgente Stramerca, gli operai sono al lavoro per riparare le tubature danneggiate. Non manca, in tutta questa vicenda, un aspetto paradossale. Il tracciato del vecchio acquedotto è integro. I canali di quello ultimato nemmeno un anno fa compromessi e semidistrutti. Qualcuno, a questo punto, dovrà porsi delle domande.