LOCRI – E’ in corso innanzi al tribunale di Locri, per l’udienza del processo “Recupero-Bene Comune” a carico di numerosi presunti appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta della Locride, la deposizione del collaboratore di giustizia Domenico Oppedisano, fratello di Salvatore Cordi’ detto “‘u Cinesi”, ucciso a Siderno nel 2005.
Il teste, che parla in videoconferenza da una località protetta e per un certo periodo ha gestito una gioielleria a Siderno, sta fornendo interessanti particolari sull’organizzazione criminale dei Commisso e sugli ottimi rapporti tra la consorteria sidernese, i Cordi’ di Locri e gli Aquino di Gioiosa Marina. Oppedisano, che ha dichiarato di non aver mai fatto parte della cosca Cordi’, ha ammesso di aver deciso di collaborare con la giustizia nel momento in cui la sua famiglia gli avrebbe chiesto di testimoniare il falso a favore dei presunti assassini del fratello Salvatore. Per quell’omicidio sono stati condannati in primo grado Antonio Cataldo a trent’anni di reclusione e Michele Curciarello all’ergastolo. È attesa in queste ore la sentenza di appello.