di Gianluca Albanese
SIDERNO – Per il momento si tratta di un’indiscrezione colta a margine di un incontro che i tecnici della Protezione Civile Nazionale hanno tenuto ieri nel nostro comprensorio; ove dovesse diventare ufficiale, però, sarebbe quantomeno preoccupante.
Ci riferiamo all’ipotesi relativa alla destinazione dei fondi per le zone colpite dagli eventi alluvionali dello scorso I novembre, in attesa che venga emanata apposita ordinanza di Protezione Civile: al momento, secondo quando trapelato a margine dell’incontro sopra accennato, sarebbero disponibili solo i fondi necessari a coprire le spese già sostenute dai Comuni con lo strumenti delle “somme urgenze”, lasciando senza risorse, quindi, tutte le opere necessarie ad arginare quelli che sono tecnicamente definiti come “rischi residui” e quindi per interventi strutturali di prevenzione.
Questo significa che arriverebbero davvero pochi soldi.
E’ esiguo, infatti, il numero degli Enti locali che hanno fatto ricorso (sfidando le regole ferree del patto di stabilità interno e il rischio di accollarsi dei debiti ingenti), alle somme urgenze e, se davvero dovesse realizzarsi quanto colto dalle indiscrezioni di cui diamo conto oggi, non verrebbero destinati i fondi ai Comuni in base all’ammontare dei danni effettivamente subiti, ma solo dietro rendicontazione delle spese per “somme urgenze” post alluvione.
Ovviamente, si tratta solo di un’indiscrezione.
Ma, vista l’importanza del tema, e visti i numerosi disagi patiti specie da chi abita nei centri interni e da quasi un mese ha grossi problemi, inerenti soprattutto la viabilità, ce n’è abbastanza per lanciare un grido d’allarme che possa coinvolgere tutti i soggetti interessati alla ricostruzione: sindaci in primis, ma anche la Protezione Civile Regionale e, naturalmente, Provincia e Regione.
Dopo il sostanziale abbandono della pista “politica” verso l’emendamento alla Legge di Stabilità, mediante coinvolgimento, da parte dei sindaci, della deputazione calabrese (soluzione suggerita dalla parlamentare forzista Iole Santelli lo scorso 8 novembre durante un sopralluogo nella Locride), la nostra impressione è che tutti abbiano puntato tutto sulla via “tecnica” mediante il gran lavoro svolto dalla ProCiv calabrese, appunto, ma anche da Autorità di Bacino e dalla comunità scientifica calabrese in genere, propedeutico all’emanazione di un’ordinanza di Protezione Civile ad hoc per la Locride colpita dai danni alluvionali.
Al momento, l’ordinanza non risulta emessa – l’ultima è quella destinata a Messina, colpita dalla crisi idrica – e le voci che circolano non sono proprio incoraggianti.
Ci auguriamo che vengano smentite dai fatti.
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