(ph. Vincenzo Logozzo)
di Gianluca Albanese
GIOIOSA JONICA – «Che dire del furto alla Villa del Naniglio oltre che tutto il male possibile?». E’ l’incipit della risposta che la Soprintendente ai Beni Culturali della Regione Calabria Simonetta Bonomi ha inviato a Vincenzo Logozzo. Un carteggio che ora diviene pubblico, quello tra la massima autorità regionale nel settore e chi per decenni ha rivestito l’incarico di responsabile dell’ufficio Affari Generali del Comune di Gioiosa Jonica e, una volta collocatosi a riposo, non smette un solo momento di promuovere le bellezze della sua terra e in particolare della sua città, perché sa che tesori come il Naniglio, se messi in buone condizioni possono creare ricchezza economica e culturale, oltre che posti di lavoro.
Sette giorni fa, però, è giunta la triste notizia del quarto furto in tre anni e Logozzo, come tutti i cittadini di buon senso, non ci sta. Ecco perché ha chiesto e ottenuto l’interlocuzione della Soprintendente Bonomi in un momento decisivo per il definitivo rilancio del patrimonio archeologico del Naniglio. Già, perché la Provincia ha approvato il progetto definitivo dei lavori per un milione di euro, con l’opera appaltata in questa settimana; il comitato di valutazione della Soprintendenza regionale sta esaminando il progetto per l’utilizzo del contributo regionale di 350.000 euro, che si aggiungeranno ai 300.000 previsti dai Piani Integrati di Sviluppo Locale che verranno impiegati per l’abbellimento dell’ingresso mediante l’installazione di un padiglione espositivo, la costruzione di marciapiedi, area attrezzata e illuminazione. E così, in attesa che il Comune di Gioiosa Jonica sottoscriva la convenzione per la gestione ordinaria del sito, a Soprintendenza riacquisterà il materile derubato e provvederà immediatamente a costruire la copertura per la protezione dei mosaici. Intanto, tornando proprio al furto di sette giorni fa e al carteggio tra Logozzo e la Bonomi, quest’ultima ha aggiunto che «Atti vandalici come questo non solo mettono in difficoltà la Soprintendenza, che ha risorse risicate per la manutenzione e non può quindi permettersi il lusso di fare doppi acquisti (anche se ora lo faremo per ovvie ed urgenti necessità, evidentemente sacrificando qualcos’altro), ma dimostrano la totale indifferenza se non il fastidio di una parte della cittadinanza nei confronti dei beni che le appartengono e che costituiscono almeno una (almeno per ora) potenziale risorsa positiva per il territorio, oltre che una manifestazione di bellezza. Ma non solo: dimostrano – ha aggiunto Simonetta Bonomi – il desiderio di non progredire, di non migliorare per mantenere lo status quo rispondente ad interessi oscuri e negativi per la società civile. In questi frangenti la Soprintendenza fa le regolari denunce ai Carabinieri e non ha mai fatto comunicati stampa. E forse è stato un errore. La ringrazio molto per il suo impegno». Quindi, pensando all’idea di chi intende costituire un punto di aggregazione per sensibilizzare i cittadini sul tema, Simonetta Bonomi ha concluso scrivendo che «Ben venga il comitato civico se serve per stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica, ovviamente entro i binari della civiltà e della correttezza nei confronti delle istituzioni».