di Gianluca Albanese
ROCCELLA JONICA – Non è più in terapia intensiva ma necessita di un lungo periodo di cure ed esami diagnostici Carlo Iannuzzi, il giovane di Roccella Ionica vigliaccamente aggredito a Buenos Aires in Argentina lo scorso 26 novembre da un gruppo di balordi.
Da quanto siamo riusciti ad apprendere, i medici sono ottimisti e Carlo risponde alle cure, anche se ci sarà bisogno di molto tempo per capire l’entità del danno che ha subito.
E nella sua Roccella Ionica continuano, incessanti, le manifestazioni d’affetto nei confronti di questo programmatore informatico pieno di vita e passione civile. Tutti incollati al suo profilo facebook e a quello di parenti e amici per sapere qualche buona notizia dall’altra parte dell’oceano Atlantico.
Intanto, registriamo due interventi pervenuti alla nostra redazione.
Il primo è quello della famiglia Iannuzzi, che fornisce ulteriori aggiornamenti sul suo stato di salute e coglie l’occasione per porgere ancora i ringraziamenti a tutti quelli che sono vicini a Carlo e ai suo cari in questo periodo così difficile.
“Se qualcuno dicesse che l’esistenza umana – esordisce la nota – possa essere messa a rischio in deroga alle più elementari regole del vivere comune, penseremmo che costui non sia affatto nel vero. E invece così non è. È la verità raccontata dalle cronache degli ultimi mesi e anni circa la pretestuosa violenza ormai diffusa su scala globale ed è la verità di un fatto recente accaduto a Buenos Aires.
Nella notte il 26 e 27 novembre scorso, in una strada della capitale argentina, il nostro Carlo, un programmatore informatico di ventinove anni, laureatosi all’Università della Calabria e residente a Roccella Jonica, è stato ritrovato riverso a terra con una ferita alla testa da cui sgorgava sangue copioso. Nessuno sa con precisione quanto tempo sia rimasto in quello stato. La diagnosi dei medici parla di trauma cranico encefalico grave, e sebbene i sanitari siano ottimisti perché Carlo non è più in terapia intensiva la degenza sarà lunga, il periodo di ripresa assai lento.
Al momento Carlo è ricoverato all’Hospital Italiano di Buenos Aires, una clinica privata perché l’ospedale statale dove era stato inizialmente accolto non era adeguatamente attrezzato per affrontare l’emergenza.
Il nostro progetto è di esercitare il legittimo diritto alla salute e alla cura nei riguardi del cittadino italiano Carlo Iannuzzi. A tutt’oggi l’interesse, pure prezioso e importante, dimostrato dalle Istituzioni e dall’opinione pubblica non ha prodotto atti a garanzia di tale diritto.
Carlo è partito per il Sud America nella piena libertà di movimento e nel tentativo di riorganizzare la propria vita anche attraverso il nuovo lavoro che aveva da poco ottenuto. Il nostro desiderio più profondo è di riportarlo sano in patria, dove ha sempre detto di voler tornare spinto dall’idea “Il mondo è piccolo, perché Roccella è grande”.
Intendiamo infine ringraziare – conclude il comunicato della famiglia Iannuzzi – le centinaia di persone che in queste settimane hanno dimostrato la loro vicinanza e il loro affetto, manifestandoci la loro sincera solidarietà”.
Fin qui la voce della famiglia, alla quale ci associamo nella vicinanza, con particolare affetto nei confronti della madre di Carlo, Mariolina, che abbiamo il piacere di conoscere come persona per bene prima e operatrice culturale al parco archeologico di Locri Epizephiri.
Ma c’è un’altra grossa novità.
E’ stato costituito a Roccella il comitato “El puente per Carlo”, un ponte ideale tra la Calabria e l’Argentina, che sarà presentato nel corso di una apposita conferenza stampa convocata per sabato 19 alle 17 nella sala dell’ex convento dei Minimi.
Questa è la nota del comitato pervenuta alla nostra redazione: “A seguito della vicenda delittuosa accaduta a Buenos Aires nella notte tra il 26 e il 27 novembre scorso e di cui è rimasto vittima il ventinovenne cittadino italiano Carlo Iannuzzi, programmatore informatico laureatosi all’Università della Calabria e residente a Roccella Jonica, si è costituito il Comitato “El Puente per Carlo”. Il Comitato è presieduto da Francesco Ieraci, ha sede a Roccella Jonica e sarà presentato all’opinione pubblica sabato 19 dicembre 2015 alle ore 17 presso l’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica.
Poiché Carlo Iannuzzi versa in stato di malattia a causa di un trauma cranico encefalico grave presso l’Hospital Italiano di Buenos Aires, una clinica privata scelta dopo che l’ospedale statale dove è stato inizialmente ricoverato si è dimostrato insufficientemente attrezzato per affrontare l’emergenza, e poiché i tempi di degenza e recupero si prospettano lunghi e non senza fatiche, il Comitato nasce con le seguenti finalità stabilite già nell’Atto Costitutivo e ribadite nello Statuto: “Il Comitato ha lo scopo di raccogliere e gestire fondi da destinare alle cure mediche del sig. Carlo Iannuzzi e alle connesse necessità che siano fatte presenti dallo stesso o dai suoi prossimi famigliari. In considerazione dell’interesse mediatico e del coinvolgimento di Istituzioni politiche e sociali determinati dalla vicenda citata in premessa, il comitato ha altresì lo scopo di curare, in completa sinergia e, all’occorrenza, previa autorizzazione e/o delega dei famigliari, la sfera di interessi e situazioni giuridiche afferenti alla persona, al nome e all’immagine del sig. Carlo Iannuzzi e della sua famiglia”.
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