di Adelina B. Scorda
Elaborare un unico piano in grado di mettere d’accordo l’area nord e sud della Locride, al fine di individuare un percorso comune che possa fungere da volano per lo sviluppo del territorio. Questa l’intenzione riassunta in breve ed espressa nei momenti precedenti l’incontro con il presidente della provincia Raffa, nell’incontro di giovedì di Assocomuni, quando si è discusso, appunto dei Piani Locali per il Lavoro.
Si tratta di tre progetti messi in campo dalla Regione con l’aiuto e l’interlocuzione di soggetti sovra comunali come, appunto, AssoComuni, che andrebbero a creare opportunità di sviluppo locale e territoriale. Non qualcosa che riguarda direttamente i sindaci con fondi gestiti dall’ente, ma progetti che metterebbero in campo il ruolo dell’associazionismo che a sua volta dovrà costruire un pertenariato interterritoriale forte e con interessi a livello provinciale. A essere messi in campo sono, dunque, aziende, associazioni o centri per l’impiego, e in questo caso il ruolo degli enti comunali sarebbe solo quello facilitatore, dovrebbe in breve costituire e costruire un organigramma al fini di consentire la realizzare del progetto. La scelta necessaria sta, però, nell’individuazione delle filiera produttiva, nell’ambito di riferimento giusto, o meglio che attragga maggiormente interesse ed economia. Inizialmente l’idea era quella di aderire attraverso una filiera trasversale, come già evidenziato al Gal dell’alto Jonio, al progetto soveratese. La proposta avanzata giovedì consisteva proprio nella realizzazione di un parternariato interprovinciale, idea che non mette d’accordo tutti Africo ad esempio è stato fra i primi comuni ad aver aderito ai Piani Locali di Lavoro, indirizzandosi al progetto dell’area grecanica e della valle degli ulivi e anche Bianco ha aderito allo steso tipo di indirizzo forse perché più in tono con il tipo di progettualità da realizzare. Tuttavia, l’ipotesi di partneriato interprovinciale insieme all’area del Soveratese col Gal dell’alta Locride renderebbe la proposta più appetibile in previsione di un finanziamento. Già perché secondo quanto più volte ribadito in seno all’assemblea se si dovesse partecipare come Locride saremmo tagliati fuori in partenza. Secondo alcuni brevi calcoli e considerando l’idea interprovinciale promossa e sostenuta dai PLL, estendere l’adesione al soveratese darebbe più punteggio, consentendo una maggiore riuscita della proposta. Tuttavia, a ripresentarsi è sempre l’annoso problema dell’unione concreta fra i sindaci loridei che poche volte hanno espresso questa capacità. A smussare un po’ gli angoli la proposta di Strangio che per salvare capra e cavoli ha chiestola verifica della possibilità al PLL di Piana degli Ulivi e area Grecanica includendo anche quello del Soveratese con Gal Alta Locride. L’idea di fondo sarebbe quella di elaborare un PLL in grado di inglobare richieste e aspettative di tutti. Sarà possibile? Secondo il sindaco di Africo, la proposta presentata dal presidente di Assocomuni potrebbe essere una strada percorribile. Per il momento il dato certo è che il 15 aprile scade il tempo utile per la presentazione del progetto, saranno in grado di scegliere la strategia giusta per il futuro della Locride? O per l’ennesima volta saremo tagliati fuori da un progetto che vede stanziati ben 13 milioni per tre provincie e dei quali beneficerebbero le singole persone e le aziende insieme dagli enti di formazione. Ciò che serve ora è un progetto unitario e le delibere di tutti i comuni. Per il momento Africo c’è.