DAI DIRIGENTI DEL CENTRO STUDI LAZZATI ROMANO DE GRAZIA E MARIA GRAZIA MESSINEO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Abbiamo letto con rincrescimento della decisione del Governo di sciogliere per mafia il Comune di Siderno. A parere di chi scrive, lo scioglimento di un’assemblea elettiva è uno strumento giusto solo in parte. Se da un lato esso azzera una classe dirigente dai contorni foschi e dalle condotte riprovevoli, non degna quindi di rappresentare i cittadini perché il suo agire non è diretto all’interesse pubblico; dall’altro, si rivela un provvedimento impietoso, generalizzato e, per questo, iniquo.
Anche a Siderno esiste un elettorato libero da condizionamenti e da pressioni. Una società civile che merita di vivere nella democrazia, nel rispetto delle regole, nella pulizia, prima di tutto “morale”. Una società civile che mal sopporta un marchio d’infamia. Il che mette in evidenza l’opportunità, previa modifica, della Legge Lazzati, che interviene al momento della competizione elettorale e che sanziona la condotta del politico che si rivolge al malavitoso per la raccolta dei voti, così come, ovviamente, lo stesso malavitoso. Con in più per il politico l’ulteriore sanzione della decadenza e della dichiarazione di ineleggibilità per le successive elezioni. La Legge Lazzati, come si vede, è di immediata applicazione, serve ad individuare malavitoso e politico colluso e a prevenire il provvedimento di scioglimento dell’Ente elettivo evitando così la penalizzazione dell’Ente e degli amministratori democraticamente e liberamente eletti. Questa è la strada indicata dal Centro Studi “Lazzati”. Con lo strumento normativo proposto si porrebbe un freno all’incessante pioggia di decreti di scioglimento delle assemblee elettive che, ad oggi, hanno coinvolto ben 56 Comuni in Calabria.
Romano De Grazia e Maria Grazia Messineo – Centro Studi Lazzati.