Continuano incessantemente i controlli lungo il litorale jonico da parte dei militari della Guardia Costiera per il contrasto alla pesca illegale. I militari degli uffici della Guardia Costiera di Roccella Ionica, Monasterace, Siderno, Bovalino, Bianco e Melito Porto Salvo nel periodo pasquale hanno portato a termine risultati di spessore sia nei giorni antecedenti che successivi alla festività.
Nei controlli ha operato anche la nuova motovedetta CP 731, assegnata dallo scorso mese di Gennaio alla Capitaneria di Roccella Jonica allo scopo di intensificare i controlli in materia di pesca.
All’alba del venerdì santo, nelle acque prospicienti il Comune di Bianco, l’azione dei militari ha disorientato i diportisti che pescavano con attrezzi professionali e con attrezzi vietati come la sciabica da spiaggia. Alcuni pescatori sono riusciti a dileguarsi ma i militari hanno, comunque, posto sotto sequestro 2 reti di sciabica di circa 150 metri ciascuna e 20 kg bianchetto e di cicerello. Altri 2 diportisti sono stati verbalizzati con sanzioni amministrativa da 1000 a 3000 € per l’utilizzo e la detenzione di attrezzi da pesca consentito e sequestro degli stessi attrezzi..
Nel corso della corrente settimana, invece, l’azione terra-mare coordinata dai militari ha consentito il sequestro di altri 18 kg di novellame di sarda (c.d. bianchetto) e 12 kg di cicerello tra i comuni di Siderno, Marina di Gioiosa Jonica e Camini ed il sequestro di altre 2 sciabiche da spiaggia ed altri attrezzi professionali, oltre all’elevazione delle relative sanzioni amministrative.
I prodotti sequestrati, per la parte ritenuta idonea al consumo umano da parte dell’ASP di Locri, sono stati devoluti in beneficienza. I prodotti in cattivo stato di conservazione, invece, sono stati distrutti e rappresentano un grande risultato per la salvaguardia della salute umana.
Le operazioni di una settimana hanno portato al sequestro di n. 4 attrezzi vietati tipo sciabica e di oltre 600 metri di reti da posta utilizzata da pescatori non professionisti, il deferimento di 6 persone all’autorità giudiziaria per detenzione e commercializzazione prodotto ittico ed il sequestro di oltre 50 kg di prodotti ittici.
L’azione svolta nei confronti della pesca di frodo rappresenta un mezzo dissuasivo importante per la tutela della catena alimentare e per il ripopolamento del mare ed, inoltre, garanzia per i pescatori muniti di apposita licenza di pesca professionale.
Si rammenta, inoltre, per tutti i diportisti, che le normative sulla pesca sportiva, completate con il D. Lgs. 4/2012, non consentono la vendita del pescato e autorizzano l’utilizzo solo di determinati attrezzi quali, coppo o bilancia; giacchio o rezzaglio o sparviero; lenze fisse quali canne a non più di tre ami, lenze morte, bolentini, correntine a non più di sei ami, lenze per cefalopodi, rastrelli da usarsi a piedi, lenze a traino di superficie, e di fondo e filaccioni; nattelli per la pesca in superficie, fucile subacqueo, fiocina a mano, canna per cefalopodi, parangali fissi o derivanti, nasse. Il loro utilizzo è subordinato a limiti specificI.