di Gianluca Albanese
LOCRI – E’ stata un’udienza lampo quella odierna del processo “Circolo Formato” che vede alla sbarra una trentina di imputati accusati di far parte delle consorterie criminali di Marina di Gioiosa Ionica. Molti i testimoni citati assenti e a molti di essi i difensori hanno rinunciato, e quindi, davanti al collegio presieduto dal giudice Amelia Monteleone sono stati sentiti solo tre sostituti commissari in servizio a Siderno, a discarico dell’imputato Franco Avenoso, anche egli agente di P.S..
Il responsabile del servizio di polizia amministrativa Antonio Macrì, infatti, nel rispondere alle domande dell’avvocato Alvaro, ha detto di non avere memoria del rilascio del porto d’armi all’imputato Primerano Vincenzo, né tantomeno dell’interessamento di Franco Avenoso verso la relativa pratica. Dichiarazioni confermate dal suo vice Francesco Panetta che ha aggiunto che «Avenoso non chiese nulla, nemmeno dopo il rigetto della richiesta». Il sostituto commissario Raffaele Labella, infine, ha riferito in aula di non aver mai condotto indagini funzionali all’operazione “Circolo Formato” e di non avere memoria di fax ricevuti dalla Questura di Vibo e riguardanti indagini connesse. Tutto qui. Intanto, il presidente Monteleone ha revocato l’udienza del 18 aprile e quindi il processo riprenderà il prossimo 8 maggio con l’escussione dei periti incaricati di compiere le consulenze tecniche.