di Vincenzo Logozzo*
Non è assolutamente vero quanto ha scritto l’Espresso nella edizione del 21 gennaio scorso nella parte in cui afferma che “nel deserto della Locride non ci sono cinema, teatri, polisportive. Sale giochi e strade abbandonate diventano gli unici spazi di aggregazione”.
In allegato, per una migliore e completa conoscenza, trasmettiamo il testo dell’articolo
Questa affermazione è riportata nel servizio esclusivo “Strappati a mamma mafia”, parte finale relativa al titolo “In prima linea” dove si parla di Locride, Gioiosa Jonica e del Centro Don Milani.
Abbiamo scritto subito al giornalista Giovanni Tizian, autore del servizio e poi anche a l’Espresso, esprimendo tutte le nostre ragioni che smentiscono con i fatti -e non con opinioni di parte- tale stereotipa affermazione, dimostrandolo appunto con prove inconfutabili e reali, elencate in una lunga ed articolata lettera, che quanto affermato non corrisponde assolutamente al vero. E questo non va bene per un giornale come l’Espresso e per un giornalista di punta come Giovanni Tizian. E non va bene per Gioiosa Jonica e la Locride che ancora una volta devono subire queste definizioni negative, con ricadute nefaste sull’opinione pubblica nazionale e mondiale.
Non abbiamo criticato l’articolo nel suo complesso, che è una articolo ben fatto, delicato e difficile per la tematica che ha affrontato. E’ un articolo ricco di dati e di riferimenti. Ed è per questo che ci ha stupito il fatto che a fronte di un lavoro così certosino ed approfondito poi il giornalista ha scritto quelle due righe maledette non veritiere. Ed ancor di più siamo rimasti sbalorditi quando abbiamo saputo che è di Bovalino e che sul territorio ci ritorna spesso e che c’è stato qualche mese fa.
Detto per inciso, nessuno nasconde le criticità che esistono in questo territorio, ed in questo senso abbiamo richiamato gli ultimi episodi criminali contro le istituzioni ed i mezzi pubblici avvenuti a Gioiosa (spari contro le macchine del Sindaco Fuda ed incendio di due autocompattatori della N.U.) ed a Martone con l’incendio dello scuolabus.
Episodi criminosi contro la collettività, peraltro a tutt’oggi rimasti irrisolti, cosa che ha creato disorientamento ed incertezze nella popolazione, che a sua volte in più riprese e con una varietà di iniziative ha condannato questo genere di violenza contro le istituzioni ed i beni pubblici.
Ma da qui a dire senza mezzi termini che il territorio, compreso Gioiosa, è un deserto e che “non ci sono cinema, teatri, polisportive. Sale giochi e strade abbandonate diventano gli unici spazi di aggregazione” non va bene per niente perché non corrisponde alla vera verità.
Come Consulta doverosamente ci limitiamo a trattare solo il territorio e l’ambiente di Gioiosa Jonica visto che ne abbiamo la competenza e la conoscenza più piena, altri -se lo ritengono- potranno liberamente fare altrettanto per i territori di competenza.
Come prima cosa affermiamo che a Gioiosa funziona una potente azione associativa positiva che giorno per giorno -ognuno per la propria parte- sviluppa seguendo i principi ed i valori della vita sana, della legalità, della libertà, della onestà, dello stimolo alla cittadinanza attiva per una continua crescita educativa e culturale dei giovani, dei meno giovani e dell’ambiente.
Gioiosa è da un anno sede dell’Unione dei sei Comuni della Vallata del Torbido che conta oltre 21 mila abitanti.
A Gioiosa c’è il “Teatro Gioiosa”. La sua esistenza “materiale e culturale” conferma che non è vero che non esistono teatri. Un teatro attivo, positivo, con quattrocentocinquanta poltroncine; addirittura è l’unico che esiste tra le Provincie di Reggio Calabria e Catanzaro, che propone cartelloni di grande spessore.
E ci permettiamo di aggiungere che nella Locride ci sono anche i cinema, moderni ed attivi.
Sul territorio -oltre ad altre realtà- operano 36 associazioni facenti parte della Consulta delle Associazioni.
Ma esiste pure il Centro di Aggregazione Giovanile Comunale, istituito e realizzato con fondi comunali, regionali ed europei. Che fruisce di strutture modernissime, come il campetto in erba sintetica nell’area della Scuola Media, il nuovo Auditorium dove si svolgono attività teatrali, oltre convegni, proiezioni, concerti ed incontri culturali; i Campetti di Via Limina (calcio a 5, maschile e femminile, tennis).
Esistono due frequentatissimi Oratori Parrocchiali, quello di S. Rocco e del Rosario.
Ci sono due banchi alimentari, curati dalla Misericordia e dalla Caritas.
C’è il Liceo Scientifico e ci sarà il nuovo edificio che sarà costruito dalla Provincia con annesso Centro Sportivo. La Scuola Media fa il tempo prolungato. C’è la mensa scolastica. C’è il trasporto scolastico. C’è la Palestra Comunale. C’è il Polo Sanitario con tanto di specializzazione ambulatoriali e assistente sociale. Anche il Comune ha un assistente sociale. C’è il Museo Civico e la Biblioteca comunale (istituita nel 1934) a Palazzo Amaduri.
E -approfondendo- per quanto riguarda le Associazioni della Consulta è veramente una attività infinita, intensa, che si sviluppa in vari settori.
C’è il Centro Don Milani già esaminato positivamente (e giustamente) dal giornalista nell’articolo in questione che lo ha definito “una risorsa straordinaria in questo deserto della Locride”. Il Don Milani ha la sua scuola di calcio e la Scuola Etica Seles con annessi campetti moderni e ben strutturati, con aule per l’insegnamento e l’intrattenimento, lo frequentano più di 120 tra ragazzi e bambini, oltre numerosi giovani e meno giovani che la sera si aggregano per farsi una salutare partitina di calcio a cinque, e c’è anche un parco giochi attrezzato frequentato da altri bambini e dalle famiglie. L’US Gioiosa Jonica, con più di 180 tesserati. E’ la squadra di calcio del paese che sul nuovo terreno di giuoco in erba artificiale ed ai “Campetti” svolge attività di allenamento (al momento) con la squadra di prima categoria,; ma c’è anche qui una scuola di calcio scuola di calcio, gli esordienti, i giovanissimi, gli under 18 a livello locale, provinciale e regionale.
La Polisportiva 1990 che -con propri tesserati- nella nuova palestra comunale svolge attività di insegnamento della pallavolo ai bambini e bambine, ragazzi e ragazze e partecipa ai campionati di competenza. Ars Musicae che è una qualificatissima accademia musicale tra l’altro collegata al Conservatorio di Vibo Valentia, ospitata in locali comunali. Basket Gioiosa che, con propri tesserati, svolge attività per i più piccini ed i ragazzi e ragazze partecipando ai campionati di categoria, utilizzando la palestra comunale. Tennis Club Gioiosa con relativa scuola che svolge attività presso “I
Campetti”. Crescere Giocando, associazione che svolge attività finalizzata a contrastare i fenomeni dell’emarginazione e del bisogno sociale prendendo in carico le persone svantaggiate ed i loro bisogni; particolarmente attiva l’azione del doposcuola per ragazzi e ragazze in disagio.
Comma Tre che ha un centro diurno gratuito con attività di laboratorio e tempo libero per i numerosi disabili di Gioiosa e dei sei Comuni dell’Unione della Valle del Torbido. InCanto, che è una scuola musicale ben avviata che sta conseguendo ottimi successi anche in campo nazionale. Baby Smile che si interessa di animazione. Sensation Profumerie Calcio a 5, maschile e femminile, che lo scorso anno con la squadra giovanile ha partecipato alle fasi nazionali di categoria. Associazione Musicale G. Rossini che è la banda musicale del paese, che cura anche la tradizionale scuola musicale bandistica, frequentata da numerosi giovani. La Pro Loco che oltre alle attività tipiche dell’istituzione propone durante il corso dell’anno numerosi incontri culturali, presentazione di libri con case editrici e autori importanti, ed eventi sociali su tematiche specifiche. Borgo Antico che si interessa di mantenere in vita le antiche tradizioni e organizza il Carnevale. Carpe Diem che particolarmente in estate si propone con le giornate di “Gustando il Borgo” che richiamano moltissimi giovani provenienti da ogni parte d’Italia. Gioiosa Dance che è una scuola sportiva di ballo frequentata da oltre 150 bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Centro la Famiglia, che svolge le importantissime e delicate funzioni di consultorio famigliare, promuove il potenziamento dei valori del matrimonio e della famiglia anche a livello domiciliare; il MASCI che si rivolge a tutti gli uomini e le donne che condividono gli ideali dello scautismo e del guidismo. UNICEF, che promuove positivamente gli scopi sociali usufruendo del volontariato degli studenti del Liceo Scientifico di Gioiosa Jonica. RECOSOL (Rete Comuni Solidali)- Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che si interessa attivamente e proficuamente dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, una struttura con annessa scuola e laboratorio che svolge attività in locali concessi dal Comune.
La Confraternita di Misericordia molto attiva sul territorio, gestisce anche un banco alimentare. Zefiroart Arteterapia, che si interessa di insegnare ai ragazzi l’arte del disegno, della pittura e della lavorazione dell’argilla, svolge la sua attività a Palazzo Amaduri.. Arte e Tradizioni che recupera la lavorazione all’antico telaio, ricami artistici, lavorazione del tombolo. E poi vi sono le altre Associazioni che svolgono una varietà di attività positive: Amici di San Rocco; Aiva (tutela animali); Devoti della Madonna dell’Annunziata; Due Sicilie; Auto e Moto d’Epoca S. Rocco; Auto e Musica; Bird Production (attività produzione cinema); Circolo Comunale Pensionati; Corab (attività di produzione,
stampa e pubblicazione libri, organizzazione conferenze e convegni); UNLA; FAILAB; Orizzonti (associazione che tutela il territorio e le tradizioni della Frazione S. Antonio); Prisdarello (associazione che tutela il territorio e le tradizioni della frazione).
Ma ci sono pure altre tre associazioni che operano come scuole di ballo di vario genere e associazioni di giovani come l’Agesci.
Nell’attività produttiva esiste una azienda con uno stabilimento agroalimentare, la SAOR ITALIA srl, che esporta in tutto il mondo: Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Malesia, Olanda, Perù, Polonia, Sud Africa, Svizzera, Uruguay, USA attraverso le più grandi catene di distribuzione mondiale.
Aggiungiamo infine, che in relazione ai fatti criminosi avvenuti nel mese di dicembre a Gioiosa -attentato intimidatorio al Sindaco Salvatore Fuda e incendio di due autocompattatori della N.U.- ed a gennaio a Martone -incendio di uno scuolabus- come Associazioni della Consulta siamo stati attivi co-promotori della marcia di solidarietà per il Sindaco e la sua famiglia (7 dicembre); poi, il 4 gennaio, immediatamente dopo l’incendio degli autocompattatori, abbiamo tenuto una Assemblea Generale straordinaria, a cui hanno partecipato anche il Sindaco e la Giunta, ed in seguito alle delibere dell’Assemblea, la Consulta parteciperà -con le sue associazioni- a collaborare manualmente ed organizzativamente con gli uffici comunali per la preparazione e la distribuzione dei cestelli a 600 nuclei famigliari per l’inizio della raccolta differenziata.
Oltre a questo, sempre in esecuzione alle delibere assembleari, la Consulta, d’intesa con le Scuole ed i rappresentanti degli studenti, ha organizzato lunedì 8 febbraio un incontro istituzioni-studenti del Liceo Scientifico nell’Auditorium Comunale, con la partecipazione dei Sindaci dell’Unione dei Comuni, dei Dirigenti Scolastici e del Vescovo della Diocesi di Gerace-Locri Mons. Francesco Oliva.
Proprio in occasione di questo incontro -in cui si è parlato senza veli tra istituzioni e studenti- una studentessa ha sollevato la questione e contestato -per la parte che stiamo trattando- il contenuto dell’articolo de l’Espresso, concludendo con una proposta che è riportata più avanti.
Noi crediamo che per un paese di settemila abitanti (sulla carta), quella che è stata dimostrata è veramente una attività potentissima di educazione alla legalità e di offerta di servizi mentali e fisici, sia in qualità che in quantità, specialmente per i giovani ma anche per i meno giovani.
Cosa deve dunque fare di più questa collettività per evitare di essere considerata “deserto”, territorio dove non si fa aggregazione se non “nella sale giochi e nelle strade abbandonate”?
E’ veramente deludente ed incredibile assistere -sicuramente senza possibilità di replica sullo stesso giornale- al fatto che un giornale così autorevole in Italia e nel mondo debba diffondere questo genere di informazione-opinione e dipingere cupamente, appiccicando etichette stereotipate facendo solamente emergere gli aspetti criminali, aspetti che siamo perfettamente d’accordo che vanno trattati e condannati. E l’ambiente lo ha fatto immediatamente, come detto.
Come Presidente della Consulta, quando ho letto l’articolo, ho doverosamente mandato una comunicazione alle associate col allegato il testo del giornale, accompagnandolo con un mio pensiero e chiedendo loro di esprimersi in merito, prima che io comunicassi con il giornale e rendessi pubblica la nostra opinione ed il nostro disappunto. Ed osservazioni sono pervenute.
Intanto è bene conoscere chi è Giovanni Tizian. E’ un giornalista di punta de l’Espresso, già collaboratore di Repubblica, è un giovane di 33 anni, nativo di Bovalino -dove ben volentieri torna perché ama la “sua terra” , lo scrive sempre, ce lo ha ribadito nella corrispondenza che abbiamo avuto, lo ha ripetutamente detto durante la trasmissione televisiva che RAI1 gli ha dedicato la sera dello scorso 6 febbraio. La sua storia di famiglia dice che negli anni più caldi della Locride, nel periodo dei sequestri di persone, gli hanno ammazzato il padre (banchiere a Bovalino), lui giovanissimo a 12 anni con la madre fu costretto ad andare via dalla Calabria per andare a vivere in Emilia Romagna. Laureato in criminologia presso l’Università di Bologna, giornalista della Gazzetta di Modena, testimone in processi di mafia in Emilia, minacciato di morte; vive costantemente sotto scorta.
Detto questo, riporto di seguito le osservazioni e le riflessioni che sono pervenute a questa Consulta.
Qualcuno ritiene che il giornalista, stante la sua indole culturale, non intendesse denigrare Gioiosa e la Locride.
Qualcun altro invece ha scritto “la stampa e la televisione “nazionali” praticano da sempre l’attività dello “sputtanapoli”, intendendo dire tutto il meridione e di ciò che è meridionale. La denigrazione, voluta e pilotata, non riguarda solo Gioiosa o la Locride, ma tutto il Sud Italia”.
Qualcun altro ancora ha fatto questa riflessione “Quanto potranno resistere queste attività associative e di volontariato se lo Stato non sostiene queste esperienze positive e meritevoli ? Ben vengano i gridi di allarme che servano a tenere alta l’attenzione sulle deficienze dello Stato nel Sud Italia, che non possono essere colmate dal volontariato e dai Comuni.”
Ed ancora: “Una rappresentazione semplificata della vita sociale, a Gioiosa in ispecie e nella Locride in generale, non solo rischia di obliterare la verità dei fatti nelle sue complesse implicazioni, ma anche di scoraggiare tante iniziative positive e faticosamente condotte, che non trovano quasi mai, benché forse la meriterebbero, la stessa risonanza che è giustamente data ai gesti vili della criminalità organizzata: quello che gli organi di informazione locali e nazionali possono fare per combattere le mafie non è solo parlare e scrivere di esse o di coloro che coraggiosamente le combattono, ma anche dare il giusto risalto a chi sul territorio si dedica a tutt’altro con serietà ed onestà senza semplificazioni e senza sconti, riconoscendo anche, laddove ci sono, successi e nuove prospettive.
Solo così facendo si potrà uscire dalla asfittica e fittizia polarizzazione che contrappone, quasi che non ci fosse null’altro, ’ndangheta e antimafia, per aprire invece quegli spazi di libertà dove possono germogliare delle autentiche alternative di vita per i giovani calabresi”.
Un abbonato de l’Espresso aggiunge ”Premetto che a l’ Espresso sono abbonato, ma non posso stare zitto di fronte ad una irrealtà scritta su un settimanale così prestigioso. Gioiosa, la Locride, Rosarno e la Calabria non sono così come descritte. Tizian, da calabrese e da giornalista lo “dovrebbe” sapere. Non ci sto a prestare il fianco a chi vuole distorcere la realtà. Ora basta. Io, noi tutti siamo impegnati in un lavoro (gratuito) che, anche se non apprezzato a mille chilometri di distanza, sta dando risultati concreti. Solo i ciechi e chi non vuol vedere non vede. La dimostrazione pratica è la nascita della Consulta delle Associazioni. Ed allora, mandiamo un invito a Tizian ad informarsi meglio sulle realtà calabresi e firmiamolo associazione per associazione. Facciamo vedere che siamo in tanti.”
E la studentessa del Liceo Scientifico (8 febbraio, incontro studenti-istituzioni promosso dalla Consulta della Associazioni) “In questo incontro studenti-istituzioni si è parlato molto di rispetto delle leggi, del rispetto dell’individuo e delle persone che ci stanno accanto, dell’altro. Secondo me è molto importante parlare di sovvertire le leggi, ma non sovvertire quello che dice la costituzione o ciò che dice il codice civile, bensì di sovvertire quelle leggi che ci vengono imposte indirettamente dalla criminalità organizzata. Come questa criminalità ci impone queste leggi ? Ci vengono imposte quando i nostri figli, fratelli e sorelle non possono usufruire dello scuolabus che queste persone criminali hanno incendiato e distrutto. Oppure ci vengono imposte quando a livello nazionale su testate importanti quali l’Espresso si legge che Gioiosa è una città dove non ci sono teatri, cinema, polisportive, che non ci sono associazioni. Dovremo veramente riflettere sull’importanza di cercare di imporci su questa minoranza ; sarò una illusa, ma sono convinta che la maggioranza della popolazione gioiosana e dell’intera Locride è formata da persone oneste e che l’onestà cerca di raggiungerla con tutti i mezzi possibili, schierandosi in prima persona non solo a parole ma con i fatti”.
Prima di scrivere questo comunicato ho ritenuto giusto e onesto anticipare le riflessioni al giornalista e poi anche alla redazione de l’Espresso, raccontando tutto con la massima serenità e correttezza intellettuale, ciò al fine costruttivo di un democratico confronto-dialogo critico, ma onesto.
La domanda preliminare che ho fatto a Tizian, è stata quella di chiedere una precisazione, se nell’articolo si riferiva esclusivamente a Gioiosa Jonica.
La risposta del giornalista: “ Mi riferisco alla Locride principalmente e alla piana. Come del resto denuncia Save the Children nel suo ultimo Atlante dell’Infanzia”.
Poi ho trasmesso al giornalista le considerazioni e i dati di fatto sopra riportati per un suo eventuale contributo che avrei pubblicato ,se autorizzato.
Dopo avergli riscritto annunciando la imminente pubblicazione delle nostre considerazioni, mi ha immediatamente risposto pomeriggio del 12 c.m. che testualmente riporto per correttezza e completezza di informazione,
“ Mi scuso per il ritardo ma non ho avuto tempo di rispondere con calma causa impegni di lavoro con il giornale. Sintetizzo al massimo la risposta che avrei voluto scrivervi con più calma: Sono felice per tutte le iniziative che come collettività portate avanti. Spero continuino perché la Locride, la terra che porto nel cuore, ne ha bisogno. Giovanni Tizian grazie”.
Questi i fatti.
L’amarezza c’è e rimane. Inutile negarlo.
Le Associazioni ed il volontariato (assolutamente gratuito) non possono fare più di quanto stanno facendo di fronte agli episodi criminosi che succedono in questo come in altri paesi e che stanno disturbando parecchio le popolazioni ma credo anche loro stessi , che di vantaggi oramai credo che
non hanno nulla da trarre visto -tra l’altro- con questo schieramento compatto dell’opinione pubblica, degli studenti in particolare.
In certa riflessione però la vorrei ribadire agli “adulti” (ovvio che non mi riferisco solo all’età anagrafica): facciamo attenzione, non cerchiamo di vivere nell’ombra e dietro, sotto l’ombrello dei ragazzi. Non sarebbe giusto farci scudo di loro. Guai se fosse così. Dagli “adulti” infatti deve venire l’esempio concreto, visibile, del buon vivere civile, libero, onesto e democratico anche a difesa strenua di questi citati fondamentali valori umani e sociali.
Le Associazioni non si possono e non hanno il potere e la capacità di sostituirsi allo Stato.
Lo Stato, quello che può ed ha i mezzi per agire a tutela della sicurezza e per creare opportunità di lavoro per i residenti, per quanto si vede e non si conclude non si capisce se sta combinando qualcosa nulla o quasi. Forse non ha i mezzi. Forse ha bisogno di personale ad altissima specializzazione. Non possiamo pensare che non sia profondamente interessato. Perchè diversamente ha ragione quella studentessa (diversa da quella che abbiamo citato) che durante l’incontro dell’8 febbraio ha posto questi dubbi, citando esempi concreti.
Noi abbiamo avuto modo, in un altro comunicato stampa, di evidenziare l’assurdità in cui il Sindaco Fuda si è venuto a trovare: è stato lasciato senza macchine, doverosamente sequestrate dall’autorità giudiziaria, ma lasciato senza macchina, la carretta della Panda che però era il mezzo di lavoro comunale per il Sindaco, e quella della compagna, un’altra Panda. Al danno la beffa. Ma che ci fosse stato qualcuno dello Stato o della Regione che si facesse carico di fornire un’altra macchina, di secondissima mano, un’altra “cascetta” che gli consentisse di lavorare e produrre per la comunità spostandosi su tutto il territorio 24 su 24. Avevamo francamente in mente di lanciare una proposta, pure provocatoria: quella di una raccolta fondi per acquistare una macchina di seconda mano, ma pare che adesso le macchine siano state dissequestrate.
Certo è che nemmeno la Regione, dopo le forti presenze in occasione delle manifestazioni di solidarietà, ha finora dimostrato di mantenere gli impegni assunti, come la fornitura di due nuovi autocompattatori al posto di quelli bruciati. Non si sa niente se si sta facendo qualcosa per onorare quanto promesso in pubblico. In quella occasione (presente Oliverio ed altri) il rappresentante di una associazione della Locride disse rivolgendosi al Sindaco Fuda ma palesemente riferendosi a chi aveva assunto l’impegno “Salvatore, se entro un mese, due mesi, non ti saranno forniti gli autocompattatori, dimettiti. Non devi proseguire a fare l’eroe !”
Ed all’opposto della disattenzione o dei ritardi tartarugheschi dello Stato e della Regione, invece ha ragionato ed agito un Comune, quello di Locri, che prontamente ha dato al Comune di Martone un suo scuolabus per non far interrompere il servizio di trasporto dei bambini da Martone a Gioiosa e viceversa. Un esempio grande. Un simbolo educativo e formativo. Un gesto esemplare di pratica vicinanza e di solidarietà che -a nostro avviso- era dovuto dalla Regione e lo è ancora.
Vogliamo concludere con due cose. La prima, condividiamo quanto su questo stesso argomento -allargando anche il raggio di azione su tutta la tematica dell’articolo- ha scritto il giornale on line “Ciavula – L’altra informazione di Gioiosa e Caulonia” edito da Recosol” a firma di Antonio Larosa.
L’altra riguarda una considerazione sintetica, concreta ed “ideale” allo stesso tempo, condivisibile, veritiera ed ineccepibile, pervenutaci da una persona “comune” che ci ha scritto: “La legalità ai giovani si dà incominciando con il dare loro un futuro certo di lavoro onesto e con una giusta retribuzione; e poi vedremo veramente quanta legalità vera e spontanea ci sarà. Non un futuro di pifferai. Lavoro e solo lavoro e benessere onesto. E’ questo che bisogna creare”.
*: Presidente della Consulta delle Associazioni del Comune di Gioiosa Jonica