di Adelina B. Scorda
Capire qual è il piano della Regione in merito all’emergenza rifiuti nella Locride è l’obbiettivo che si è prefissato una delegazione di sindaci che domani a mezzogiorno incontrerà il dirigente generale del dipartimento politiche dell’ambiente Bruno Gualtieri.
L’esaurimento delle volumetrie delle discariche e la limitata evacuazione degli scarti di lavorazione prodotti giornalmente dagli impianti, derivante proprio dall’insufficienza dei volumi disponibili nelle discariche di servizio, sta infatti, causando una condizione di emergenza ambientale che rischia, nel caso in cui non si dovesse giungere nel minor tempo possibile all’intercettazione di un impianto di trattamento dei rifiuti, sul modello di Siderno per intenderci, e dell’attivazione della raccolta differenziata, di far collassare definitivamente l’intero sistema. Al momento una serie di soluzioni tampone stanno tentando, senza grandi risultati, di arginare il problema attraverso il conferimento alternato e dislocato dei rsu, soluzione quest’ultima che ha allarmato i sindaci dei comuni estromessi momentaneamente dall’ultima disposizione di Bruno Gualtieri che ha autorizzato solo cinque comuni locridei a conferire i rifiuti nell’impianto sidernese escludendo fino al 14 aprile gli altri 38 comuni .Una decisione che seppur salva in extremis Locri, Siderno, Caulonia, Gioiosa Ionica e Bovalino, metterebbe in grave difficoltà la stragrande maggioranza di comuni che per ben tre giorni a partire da oggi non avrebbero dove conferire i propri rifiuti. ‹‹Ci aspettiamo dal dirigente Gualtieri – ha spiegato Giuseppe Strangio – che ci esponga un piano definitivo per far fronte all’attuale carenza di impianti in grado di recepire i rifiuti dei nostri comuni. Una possibilità sarebbe quella di rendere attivi, sul modello di Siderno e non di Casignana ( l’idea della discarica dl tale e quale ormai è scomparsa) gli impianti che ricadono nella nostra provincia, ossia quello di Gioia Tauro e di Sabatello, che insieme a quello sidernese consentirebbero se non altro di affrontare l’emergenza attuale››. Le disposizioni prese dalla Regione, non starebbero facendo altro che spostare il problema rifiuti da un comune all’altro ‹‹senza considerare che a farne le spese sono i comune più virtuosi, come ad esempio Roccella, Casignana, Sant’Agata che gestendo la raccolta rifiuti attraverso al differenziata è privi di cassonetti››. Quindi, l’impossibilità di conferire per tre giorni nell’impianto di contrada San Leo creerebbe una condizione di sporcizia e di indecenza che i comuni stessi hanno sempre cercato, riuscendoci, di evitare. A conti fatti la disposizione di Gualtieri tenderebbe ad alleggerire la posizione dei comuni più popolosi che aggravati anche da condizioni di crisi interne all’amministrazione sarebbero sull’orlo del collasso, penalizzando però quei comuni a densità inferiore che al momento non presenterebbero gravi problemi di smaltimento. Molte, dunque, le questioni su cui discutere ma l’imperativo è uno soltanto, trovare una soluzione definitiva che non penalizzi nessun ente comunale e che sia rivolta al reale superamento dell’emergenza ambientale.