di Gianluca Albanese
SIDERNO – L’utilizzo futuro dell’impianto di trattamento rifiuti di Siderno preoccupa le forze della minoranza consiliare. Un articolo uscito nell’edizione odierna di “Gazzetta del Sud”, infatti, informa della decisione della Regione Calabria di conferire, pro tempore, un consistente quantitativo di rifiuti della frazione organica (cosiddetto “umido”) in due impianti toscani, visto che quelli calabresi di lavorazione dell’umido ad oggi sono saturi e, nel contempo, conferma quanto già evidenziato dalla nostra e da altre testate nelle scorse settimane, ovvero che la frazione organica verrà trattata “a pieno regime” nell’impianto di San Leo a Siderno non appena saranno conclusi i lavori di adeguamento degli impianti, si presume entro fine mese.
Così era scrivo nel verbale dello scorso 2 febbraio, al termine dell’incontro che si è tenuto al dipartimento “Ambiente e Territorio” della Regione Calabria, alla presenza dei responsabili regionali del settore Antonio Augruso e Vincenzo De Matteis, dell’architetto Tucci del Comune di Siderno, del presidente del consorzio di funzioni e di gestione Locride Ambiente Vincenzo Loiero, del presidente della Locride Ambiente SpA Giovanni Gerace, e dei vertici di Ecologia Oggi, la SpA che è socio privato di Locride Ambiente SpA, gestisce l’impianto di Siderno e una serie di altri servizi, tra cui il trasporto dei rifiuti della frazione organica dalla Calabria ai due impianti toscani di Grosseto e Arezzo.
Insomma, se da un lato è una bella notizia il fatto che finalmente l’impianto di trattamento di rifiuti differenziati a Siderno potrà partire a pieno regime e in maniera rispettosa della sua mission originaria (ovvero il trattamento di rifiuti differenziati e non mera discarica di “tal quale”) dall’altro ci sono forti preoccupazioni derivanti dal rischio che proprio a Siderno finiscano per essere conferiti troppi rifiuti dell’umido.
Almeno la pensano così i rappresentanti dei gruppi di opposizione in consiglio comunale.
Il leader del movimento “Volo” Giuseppe Caruso, con una nota diffusa agli organi di stampa ha scritto, tra l’altro: «Ma la frazione umida non è la causa della puzza che attanaglia la nostra città? E’ questo il frutto dell’accordo tanto sbandierato fra i Sindaci della Locride, risalente a pochi giorni fa?
Quindi arriverà a Siderno la frazione umida dei Rifiuti di tutta la Regione e siccome l’impianto non sarà sufficiente per lo smaltimento, dice sempre il quotidiano, si prevedono tempi brevi per la saturazione, cosa che imporrà alla Regione di rivolgersi nuovamente alla Toscana.
Certo un bel panorama per il futuro della nostra collettività, che vivrà una nuova stagione estiva con i problemi di sempre, anzi ancora maggiori. E’ facile prevedere, infatti, che la conseguenza di questo massiccio conferimento sarà una puzza sempre più intensa e permanente, che nemmeno il vento di ponente riuscirà a spazzare via».
Fin qui Caruso. Per quanto riguarda i consiglieri comunali, invece, Pietro Sgarlato (nella foto) e Michele Cataldo parlano con una voce sola, e nella conferenza dei capigruppo che ha avuto luogo oggi a Siderno hanno chiesto e ottenuto che si parli dell’argomento riguardante il prossimo utilizzo dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Siderno e di tutte le perplessità ad esso connesse.
«Al di là delle delucidazioni tecniche promesse dal vicesindaco Anna Romeo – ha dichiarato a Lente Locale il capogruppo del centrodestra Pietro Sgarlato – a noi interessa conoscere e, se del caso, contestare le scelte politiche: da quella sbagliata di realizzare l’impianto di San Leo di qualche lustro fa a quella che sta maturando, che farebbe diventare l’impianto sidernese una fonte di miasmi dannosi all’ambiente».
Dunque, si attende ora la convocazione ufficiale del prossimo consiglio comunale, prevista per il prossimo 21 marzo.
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