di Domenica Bumbaca
LOCRI – “Le regole sono la tela della vita, sulla quale dipingeremo le persone che siamo” queste parole hanno affascinato la giovane platea del liceo “Mazzini” a Locri che lunedì scorso, con grande orgoglio, ha ospitato nel’aula magna, il sacerdote don Valerio Chiovaro.
Un appuntamento di riflessione per tutti gli studenti e per presentare il suo ultimo libro “Apprendere lungo la via”. Un’opera per aiutare i ragazzi a comprendere il segreto della felicità, che non sta certo nello scartare una caramella, ma nel saper sacrificare momenti di divertimento, per svolgere qualcosa di produttivo per il proprio futuro. «Ragazzi- ha detto durante l’incontro-cercate di essere abili a trasformare gli ostacoli in vantaggi per realizzare i propri sogni. Per crescere non basta pensare, bisogna fare; la felicità si trova nel portare mattoni per costruire qualcosa di grande. La speranza è allora che questi concetti fondamentali arrivino al cuore di ciascuno». Don Valerio Chiovaro, sacerdote della diocesi di RC-Bova, impegnato in varie attività sociali a favore dei giovani, professore all’università ”Mediterranea” di Reggio, con un passato da archeologo nelle terre asiatiche. Tra la platea ad ascoltare il sacerdote c’erano Marica Saccà e Valentina Romeo della classe II A, che, hanno voluto, descrivere quel momento, riportando ciò che più le ha colpite: «Il professore – hanno detto- ha deciso di suddividere l’incontro in tre momenti: il primo, volto alla comprensione di un libro tramite i suoi elementi caratteristici quali titolo, sottotitolo, copertina e trama; il secondo, volto al racconto di un episodio, utilizzando come esempi tre uomini che trasportavano mattoni, ci ha aiutati a capire che ogni sforzo, se fatto con passione, alla fine non è vano. Il primo uomo trasportava mattoni solo perché era stato qualcuno ad obbligarlo e questo gli causava rabbia; il secondo trasportava mattoni per poter ricevere un salario cosi da soddisfare le esigenze della sua famiglia, ma eseguiva il compito con stanchezza; infine il terzo uomo, sorridente, trasportava i mattoni con passione, perché quelli sarebbero state le basi per qualcosa di grande a favore della comunità”. Attraverso il racconto di questa “parabola”, che quasi ricorda quelle di Gesù nella Bibbia, ha voluto far capire che la felicità si trova nel disporre mattoni, uno dopo l’altro, per costruire l’edificio che accoglierà il futuro dei giovani. Il terzo e ultimo punto dell’incontro era incentrato sulle regole che si basano su tre aspetti: rispetto, fiducia, autocontrollo».