di Gianluca Albanese
BOVALINO – Il resoconto di quattro anni di attività consiliare tra i banchi dell’opposizione a Bovalino, attraverso gli articoli dei giornali che ne hanno tracciato la cronaca. Ma non solo. Una raccolta di scritti in cui Francesco Perrone viene descritto dalla penna obiettiva degli organi di stampa, tutta puntata sul suo impegno sociale, sulla sua specchiata moralità e su quella bontà che si coglie a prima vista quando lo si incontra.
“Il mare calmo della sera” (2016, Brumar editore) è tutto questo «Una pubblicazione – ha precisato Francesco Perrone – non un libro, ma una significativa raccolta di articoli di stampa incentrati sugli ultimi anni della mia attività politica» presentata ieri sera nei locali del sistema bibliotecario di Bovalino, alla presenza di tanti amici ed estimatori del presidente dell’associazione “Nuova Calabria” al quale viene tributato un doveroso plauso alla vigilia della stagione dell’avvicendamento ai vertici delle cariche societarie.
«Con questo libro – ha detto in apertura il moderatore della serata Bruno Panuzzo – Franco Perrone ha voluto dire “Io sono questo e ho fatto questo” e l’ha fatto con grande umiltà»; già, quell’umiltà spesso lodata anche dall’ex senatore Franco Crinò,che ha curato la supervisione del libro e che ha aggiunto che «Voglia di fare e affidabilità sono le caratteristiche vincenti di Franco Perrone».
Crinò ha altresì colto l’occasione per commentare lo stato attuale in cui versa la cittadina di Bovalino «Che non ha più – ha detto – una sua normalità e che non ha bisogno di campagne elettorali permanenti, né di bugie. Semmai, bisogna incalzare i commissari prefettizi sui procedimenti amministrativi in itinere, specie per quelli riguardanti le opere pubbliche, e fare in modo che gli stessi si possano dedicare alla nostra cittadina più di un giorno alla settimana» e non ha disdegnato una stoccata al presidente della Provincia Raffa «Che lasciando fuori dalla giunta la nostra concittadina Sandra Polimeno – ha detto Crinò – si è comportato in maniera goffa», prima di anticipare il rinnovo delle cariche di Nuova Calabria e i prossimi appuntamenti nell’agenda dell’associazione, dalla presentazione del libro di Sandra Polimeno all’esposizione del lavoro svolto da Bruno Squillaci su “Garanzia Giovani”.
La consigliera provinciale Polimeno, dal canto suo, ha ricordato le comuni origini con Perrone «Entrambi – ha detto – veniamo dal mondo dell’associazionismo» e l’ha esortato a proseguire il proprio impegno politico.
Quindi, è toccato al protagonista della serata intervenire.
Perrone ha anzitutto dedicato un ricordo a suo padre nel giorno del 19 marzo e rivolto un ringraziamento a Franco Crinò e Sandra Polimeno, quindi, leggendo la quarta di copertina del volume, ha spiegato di averlo realizzato per raccogliere la testimonianza del proprio operato umano nell’ultimo lustro.
Quindi, Perrone ha parlato a braccio, chiarendo il senso del suo impegno politico e sociale, elogiando i concetti basilari di democrazia e dialogo, e ricordando le tantissime iniziative intraprese dall’associazione Nuova Calabria e, prima ancora, dall’altro sodalizio, denominato “L’Edera”, da lui fondato nel 2010, tra cui un convegno sulla sclerosi multipla dopo la prematura scomparsa di un suo amico, e la mostra di pittura dell’artista locale Diego Cataldo.
Al giornalista e scrittore Filippo Todaro, quindi, è toccato spiegare il senso dell’iniziativa letteraria di Perrone «Col titolo – ha detto – che già in sé richiama l’importanza di fermarsi e riflettere» e, parlando del suo autore ha detto che è «Etico dentro».
Quindi, si è aperto un breve dibattito, che ha visto gli interventi del collega del Quotidiano del Sud Mimmo Agostini e del consigliere comunale di Locri Alfonso Passafaro, che ha detto che «Franco Perrone è un signore nella vita e un signore nei ruoli che occupa in politica e nel sociale. E’ sugli uomini come lui che dobbiamo puntare».
Una premessa, quella di Passafaro, che poi però cede il passo a una riflessione dolceamara.
«Nella mia esperienza da assessore comunale all’Ambiente, che interruppi volontariamente dopo un anno, cercai di fare le cose per bene, arrivando a sgomberare, in meno di venti giorni, la città da 500 tonnellate di rifiuti che si erano accumulate nelle strade. Oggi, dopo che grazie al mio impegno si era reinternalizzato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si torna, di fatto, a esternalizzarlo, vanificando tutti i risparmi ottenuti grazie alla mia scelta. Me ne dovetti andare – ha concluso Passafaro – proprio perché non ho mai condiviso il sistema, che non mi appartiene e nel quale non mi sono mai riconosciuto».
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