di Emanuela Alvaro (ph. e Video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – Due le questioni attese da questa assise comunale appena terminata, il palesarsi del malcontento che mai si è sopito nella compagine del Partito Democratico e il futuro dell’impianto di separazione rifiuti TMB di San Leo. Di questo malcontento di cui nei giorni addietro si è vociferato molto e sembrava dovesse trovare sfogo in una lettera con la quale si sarebbe ufficializzata l’uscita dalla maggioranza, non c’è stato alcun riscontro. Per l’impianto di separazione rifiuti TMB di San Leo dopo un lungo ed acceso dibattito si è deciso che le determinazioni sulla questione saranno prese solo dopo un consiglio comunale aperto, nel corso del quale i cittadini sidernesi, ben informati sulla questione saranno i veri protagonisti di quello che si metterà in campo.
Dopo l’inno nazionale e il minuto di silenzio per il grave incidente in Spagna a causa del quale hanno perso la vita sette ragazze italiane, si sono avviati i lavori del consiglio comunale con dieci punto all’ordine del giorno. Approvati i verbali delle sedute precedenti, presentato il documento Unico di Programmazione (DUP) – Periodo 2016/2018 art. 170, comma 1, D.Lgs. n. 267/2000, approvati i regolamenti per l’applicazione del reclamo/mediazione, in materia di attività funebri e cimiteriali e per l’effettuazione delle spese di rappresentanza, è stata chiesta ed ottenuta dal consigliere, Giuseppe Figliomeni, un’inversione dei punti all’ordine del giorno, per apprendere dall’assessore con delega all’ambiente, Anna Romeo, l’informativa sull’impianto di separazione di San Leo, in considerazione dell’importate numero di cittadini presenti in sala per ascoltare.
«Non ci interessa fare dietrologie e cercare responsabilità, ma soluzioni ottimali. L’impianto a San Leo è costituito da una linea di lavorazione indifferenziata, una per l’organico e una per la differenziata, la proprietà è delle regione fino a quando non si costituirà l’Ato di riferimento. Per l’isola ecologica si è espletata la gara alla Suap e si sta predisponendo il contratto con la ditta aggiudicataria. Nello spiegare ciò che fino ad ora è accaduto all’impianto e come si stia cercando di regolamentare il tutto, l’assessore all’ambiente ha specificato come si procederà per il conferimento dei diversi rifiuti e l’incasso delle Royalty da ricalcolare ed incassare, anche quelle di competenza delle precedenti amministrazioni.
«Somme che sarebbero bastate – ha continuato Anna Romeo – per realizzare la strada fino all’impianto. Non dobbiamo smentire la notizia della realizzazione di un termovalorizzatore, perché non lo abbiamo neanche mai presa in considerazione come possibilità. Stiamo cercando di portare avanti un progetto di sistema, con la differenziata porta a porta e il raccordo con i consorzi di filiera, in un regime di equità fiscale».
Una questione delicata della quale con difficoltà si è discusso evitando di inserire la questione politica, cercando invece di confrontarsi solo per raggiungere un modus operandi finalizzato al bene comune. Il consigliere Michele Cataldo ha chiesto ed ottenuto, dopo non pochi interventi una seduta consiliare aperta e specifica, nel corso della quale parlare e discutere prima di tutto di salute pubblica.
Il primo cittadino, Pietro Fuda, sposando l’iniziativa ha parlato della necessità di raggiungere degli obiettivi comuni, con una popolazione consapevole e compatta su come procedere.
«La scelta di far sorgere l’impianto in quella zona si è verificata durante l’amministrazione Panetta. È inutile trovare scuse gli atti parlano chiaro. Le inesattezze – ha affermato il consigliere Pietro Sgarlato – sono tante e si devono valutare molti aspetti. Ben venga un consiglio comunale aperto per ascoltare la popolazione. Bisogna ricordare, però, che l’impianto mai è stato utilizzato per i fini della progettazione e questa estate non ci sono state problemi perché i tunnel sono rimasti chiusi e puliti. Gestiamo nel miglior modo questo impianto, ma non andiamo oltre. Aggiungo e pretendo che il segretario comunale ne prenda atto e proceda, per un fatto gravissimo. Mai si è verificato che un dipendente comunale, mi riferisco all’architetto Tucci, abbia risposto all’articolo di una parte politica. Come si permette?! Il dipendente comunale non si può tutelare solo la parte politica che lo ha assunto. Non è in grado di gestire il suo ufficio e si permette di rispondere politicamente ad una parte di questo consiglio comunale. Io chiedo un procedimento nei suoi confronti. «L’amministrazione non intende nascondersi, ma organizzare il servizio nella maniera migliore. Di puzza a Siderno – ha ribadito il sindaco – non ci sarà più. Ben venga un dibattito pubblico, ma con professionisti del settore senza andare a parlare alla luna. Ci vogliono proposte concrete».
L’assise si è conclusa discutendo gli altri punti all’ordine del giorno: le mozioni sui trasporti e sull’adesione comitato no trivellazioni; del delitto di Giulio Regeni e delle interrogazioni e interpellanze proposte dal consigliere Sgarlato.
Ecco il Video integrale montato da Enzo Lacopo, dove trattasi “l’informativa sull’impianto di separazione di San Leo”