di Antonella Scabellone
SIDERNO- Più che una conferenza stampa è stato un incontro amichevole e cordiale, finalizzato alla reciproca conoscenza, quello di stamattina, tra la terna commissariale insediatasi al comune in seguito allo scioglimento dello stesso per infiltrazioni mafiose e i giornalisti. Una riunione che Francesco Tarricone, Maria Cacciola ed Eugenio Pitaro hanno convocato per presentarsi alla città a pochi giorni dal loro arrivo a Siderno.
I tre Commissari hanno preso la parola singolarmente, tracciando ognuno un breve curriculum personale da cui è emersa la loro pregressa esperienza in comuni sciolti (e non solo per mafia) e gli attuali incarichi ricoperti, che dovranno conciliare con quello sidernese alternandosi, giornalmente, alla guida dell’ente per i prossimi 18 mesi.
Il primo a prendere la parola è stato Francesco Tarricone, che presiede la triade e che ad oggi ricopre anche l’incarico di vice Prefetto vicario a Viterbo, che ha voluto innanzitutto ringraziare il suo predecessore, il Commissario Luca Rotondi, per il lavoro svolto durante il periodo in cui ha guidato l’amministrazione sidernese. Napoletano di origini, delle quali ha dichiarato di essere orgoglioso, Tarricone, pur non sbilanciandosi sul contenuto della relazione ministeriale che ha portato allo scioglimento dell’ente, e che da ieri è stata pubblicata in stralcio sulla Gazzetta Ufficiale, ha per sommi capi evidenziato le criticità del municipio sidernese “che non sono molto diverse da quelle di tanti altri comuni sciolti, e non solo per mafia”. Abusi edilizi, esposizioni debitorie di vario tipo, problematiche urbanistiche, pianta organica da potenziare. Tutte situazioni che sarebbero emerse dalla relazione ministeriale su cui la triade ha già puntato l’attenzione. Ovviamente, poi, c’è l’emergenza rifiuti, su cui la vigilanza è massima. Il Commissario ha sottolineato la necessità di potenziare la pianta organica comunale con nuove assunzioni, sia a livelli dirigenziali sia per quanto attiene al corpo della polizia municipale (dove vi sono solo otto unità lavorative invece delle 20 previste). L’obiettivo, come ribadito anche dalla dottoressa Cacciola, che proviene dalla prefettura di Messina, è innanzitutto quello di creare una macchina organizzativa efficiente per poi sanare tutte quelle anomalie che hanno provocato lo scioglimento del comune, con un unico obiettivo: riportare il paese alla normalità. Anche per la Cacciola una lunga esperienza alle spalle, iniziata negli anni novanta nell’amministrazione dell’ Interno e proseguita con numerosi incarichi tra cui, da ultimo, quella di Commissario straordinario presso il Comune di Careri.
Grande entusiasmo per la nuova esperienza sidernese ha poi manifestato Eugenio Pitaro, che è anche vice Prefetto aggiunto a Catanzaro, e il cui curriculum annovera una serie di prestigiosi incarichi in giro per l’Italia, da Cesena e Forlì, a Crotone e a Catanzaro solo per citarne alcuni. “In casa d’altri – ha detto Pitaro nel rappresentare il proprio ingresso al municipio di Siderno- si entra in punta dei piedi e con educazione, ma determinati a svolgere il proprio lavoro per il rispetto delle regole. Noi non abbiamo la bacchetta magica, ma faremo il nostro meglio per dare qualcosa a questo paese che non è nostro ma dei sidernesi”.