di Gianluca Albanese
BOVALINO – Ribaltare il rapporto tra le tradizionali politiche “passive” del lavoro e le politiche “attive” per il lavoro, a vantaggio di queste ultime. Secondo quanto spiegato dal nuovo coordinatore dell’associazione “Nuova Calabria”, il consulente del lavoro Bruno Squillaci, è questo lo spirito del cosiddetto “Jobs Act” che ha fornito nuovi strumenti per aiutare chi intende crearsi opportunità di lavoro.
Se ne è discusso stamattina nell’aula magna del liceo scientifico “La Cava” di Bovalino, nel convegno organizzato proprio dall’associazione “Nuova Calabria” dal titolo “Le politiche del lavoro. Nuovi scenari e nuove opportunità”.
Dopo i messaggi di benvenuto espressi dal consigliere provinciale e presidente della terza commissione “Politiche Sociali” della Provincia di Reggio Calabria Sandra Polimeno, della dirigente scolastica del “La Cava” Caterina Autolitano e del vicepresidente nazionale e dirigente regionale Unla Domenico Agostino, è toccato a Squillaci, abile nel saper coordinare gli interventi dei relatori, entrare nel vivo dell’argomento, specificando pure che «Lo scopo delle recenti politiche del lavoro è quello di garantire l’utilità sociale delle indennità erogate a chi perde il posto e non un mero sussidio fine a sé stesso».
Il professor Pasqualino Serra, presidente provinciale dell’associazione rappresentativa della categoria degli artigiani Acai, ha parlato di formazione come opportunità per i giovani, dell’importanza del buon uso dell’alternanza scuola-lavoro e della necessità di attivare uno sportello per una formazione partecipata che possa reggersi su dei progetti concepiti dai giovani. «Il lavoro – ha spiegato Serra – non si deve cercare: si deve creare. E il concetto stesso di lavoro non parte da una mera condizione finanziaria: un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso».
Il responsabile del Centro per l’Impiego di Locri Giuseppe Gullace ha spiegato l’importanza dei tirocini formativi nell’ambito del progetto Garanzia Giovani. «Il tirocinante – ha detto – non acquisisce una qualifica ma una attestazione delle competenze acquisite e molti tirocini avviati si sono trasformati in occupazione stabile».
L’esperta in politiche attive del lavoro del patronato Acai di Catanzaro Lido Francesca Caristo ha spiegato in maniera sintetica – visti i tempi – i due pilastri che ispirano Garanzia Giovani, ovvero la Formazione e l’Autoimpiego, soffermandosi particolarmente sui progetti per l’autoimprenditorialità «che possono essere finanziati – ha detto – per un massimo di 50.000 euro a tasso zero e senza garanzie iniziali. Basta una buona idea – ha concluso – espressa in un buon “business plan”».
Assente per sopraggiunti impegni il dirigente regionale del dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali Giuseppe Mancini, è toccato a Bruno Squillaci fare una rapida carrellata sui bandi attivi e su quelli in via di attivazione, rilanciando un vecchio cavallo di battaglia di “Nuova Calabria”, ovvero la proposta di esenzione dal pagamento dei ticket sanitari agli inoccupati, ovvero a quelli che non hanno mai avuto l’opportunità di lavorare».
Le conclusioni sono state affidate all’assessore al Lavoro della Regione Calabria Federica Roccisano (destinataria, così come Sandra Polimeno e Caterina Autelitano, di un omaggio floreale da parte di Nuova Calabria) che ha efficacemente spiegato «L’esigenza – ha esordito – di creare dei bandi mirati, con interventi su misura delle varie categorie anagrafiche e sociali, e non dei bandi generici che si perdono nei meandri della burocrazia e non creano lavoro vero. A costo di farne tanti. Fermo restando – ha proseguito – che ogni strumento deve produrre lavoro, altrimenti non sarà economico, efficace ed efficiente. Per questa ragione, preferiamo destinare alle realtà produttive i percettori di ammortizzatori sociali in deroga e non più ai Comuni perché non ci interessa – ha chiarito l’assessore – la permanenza in uno stato di precarietà e assistenza».
Ovviamente, non è mancato un focus su Garanzia Giovani «Che in Calabria – ha detto la Roccisano – è partito tardi e male, ed è stato applicato prevalentemente come mero tirocinio, ma da ottobre 2015 ad aprile 2016 ha quadruplicato le esperienze, e questo è un buon risultato per la nostra Regione, che in settimana rifinanzierà i tirocini con ulteriori 9 milioni di euro perché vogliamo una formazione orientata sui giovani e non sulle agenzie formative: inutile concentrarsi su altri corsi per parrucchiere ed estetiste. Bisogna organizzarne, invece, nei settori in cui c’è più necessità di personale qualificato, come quelli del turismo e dell’agricoltura».
Non è mancata una carrellata sui vari progetti, dai bandi incrociati alle botteghe di mestiere per imparare il mestiere di artigiano e l’intervento dell’assessore si è concluso con un appello ai giovani affinchè rimangano in Calabria, «Soprattutto – ha detto – nella Locride, che sta vivendo una bella stagione di iniziative che partono dal basso e che meritano il sostegno della politica senza che questa se ne appropri. Nella Locride – ha proseguito – non fa tutto schifo e non c’è solo la ‘ndrangheta. E ve lo dice una che ha subito minacce e intimidazioni ma non vuole fare la “donna vittima” per rimanere tale. Vale la pena rimanere qui, soprattutto per non lasciare la nostra splendida terra a chi non vuole il suo bene».
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