di Federica Roccisano*
I dati sulla disoccupazione giovanile in Calabria fanno paura, ci restituiscono gli esiti di anni di non politiche per i giovani, anni in cui si è guardato in maniera passiva ai tanti giovani che andavano via dalla Calabria. Siamo i terzi peggiori in Europa e la regione con il dato più alto in Italia. Incidere su dati come questi è una sfida dura che però insieme al Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio abbiamo deciso di cogliere utilizzando tutti gli strumenti possibili e programmando interventi mirati per l’occupazione dei giovani all’interno del POR.
La Calabria più di altre regioni paga lo scotto di una cultura che pretende interventi solo per chi “fa o ha già fatto parte” del sistema, e che per questo ha escluso per anni i giovani.
I dati sulla disoccupazione giovanile infatti riguardano chi ha tra 16 e 24 anni, e mi domando, prima di attivare garanzia giovani chi ha mai pensato a loro?
Se dal 2011 non ci si è preoccupati di attivare la formazione professionale, né di utilizzare al meglio i contratti di apprendistato mentre nelle altre regioni d’Italia si eccelleva in materia, come potevano trovare lavoro i ragazzi “dispersi” o quelli che non frequentano l’università?
Se le associazioni giovanili non hanno mai avuto interlocutori, come potevano i giovani esprimere le loro opinioni e costruire strumenti inclusivi per loro?
Ecco tutti questi sono fattori che hanno condizionato la creazione di un sistema “non ospitale” per i giovani, rilegandoli in una sorta di tribù non ben definita in cui si rimane giovani sempre (anche oltre i 24 anni cui fanno riferimento le statistiche sulla disoccupazione giovanile) e non per ragioni anagrafiche ma perché ancora si rimane in cerca di uno spazio nella società.
*: Assessore al lavoro, welfare, pubblica istruzione e politiche giovanili
Regione Calabria
il pudore le dovrebbe imporre il silenzio. Vedremo quali grandi strategie saprà elaborare per risolvere il problema ed evitare che altri in futuro ( come lei sta facendo oggi) possano dire che è colpa di chi stava prima. Se non fosse stata miracolata da Oliverio, ( grande mistero questa nomina) lei stessa oggi sarebbe tra le fila di disoccupati che oggi permettono a lei di guadagnarsi il pane in modo immeritato.