di Gianluca Albanese
LOCRI – Verde chiarissimo alle pareti; bianco e nero dei tavoli da giardino usati a mo’ di scrivania; grigio fumo di Londra dell’abito del candidato sindaco. E’ tutto molto sobrio nella sede di “Impegno e trasparenza”, la lista che candida l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Cavo a sindaco di Locri. Tutto è in linea con il necessario rigore che dovrà ispirare l’azione amministrativa dei prossimi mesi, col compito per chi governerà la città di risanare casse dell’Ente che mai come di questi tempi sono state vicine al dissesto.
E allora i quattro principali “azionisti” della lista Antonio Cavo, Pino Mammoliti, Antonio Guerrieri e Pietro Parrotta, rispettivamente candidato sindaco ed esponenti delle principali aggregazioni che hanno composto la lista, ovvero l’ala renziana del Pd, Generazione Locri e LocRinasce puntano sulla sobrietà e a non fare promesse fantascientifiche agli elettori, proponendosi come amministratori giudiziosi e seri.
ANTONIO CAVO
Il candidato sindaco non è uno che dispensa sorrisi con facilità. E’ fatto così e l’aria seriosa è uno dei suoi tratti distintivi che però i presenti apprezzano, ricordando come sul suo nome non siano mai state mosse obiezioni. Esordisce dicendo che «Abbiamo subito sposato l’idea di fare una lista di centrosinistra e abbiamo deciso coerentemente di proseguire nella strada intrapresa». Quindi, va subito al dunque: «Siamo partiti dalla grave situazione del paese certificata dalla relazione Cervellini in poi, tutti atti che hanno accertato il sostanziale stato di dissesto dell’Ente. Non abbiamo mai pensato di nascondere la polvere sotto il tappeto: basti pensare – ha aggiunto- che all’atto d’insediamento l’amministrazione Lombardo ha avuto un apparente avanzo di amministrazione quando in realtà non c’erano soldi per comprare nemmeno una lampadina. Gli esuberi di personale al Comune dimostrano questo stato di cose. Non vogliamo illudere nessuno: servono sacrifici e non possiamo fare investimenti». E quindi, l’unica eccezione sarà costituita da «Opere che si possono fare coi fondi del Pon sicurezza. Vogliamo fare tutto quello che esula dall’ordinario – ha spiegato – fuori dal bilancio comunale». E poi, pur senza menzionarla, lancia qualche fendente alla fu amministrazione Macrì, in buona parte rappresentata nella lista “Tutti per Locri” con a capo il suo avversario Giovanni Calabrese, promettendo, in caso di vittoria «Niente serate particolari, niente feste e niente spese superflue. Non posso accettare atti amministrativi, non corretti come bilanci non veritieri e spese inutili». Non manca un passaggio sul rinnovamento della classe dirigente, attraverso una lista che non comprende alcun consigliere (a parte lui) della passata amministrazione. «Solo io e Pino Mammoliti siamo stati consiglieri comunali. Candidiamo tante facce nuove o professionisti importanti dotati di qualità che possono essere apprezzate da tutti». Prima di chiudere, Cavo lascia spazio ad un elemento di una certa chiarezza programmatica: «Faremo ricorso prevalentemente ad assessori esterni per non soggiacere a vecchie logiche spartitorie ed equilibrismi antiquati. Vogliamo professionalità. Spero che possa terminare quel clima di contrapposizione che c’è stato negli ultimi due anni e spero che si possa aprire una fase nuova in questa città».
ANTONIO GUERRIERI
Il giovane leader di Generazione Locri ricorda i motivi che lo hanno indotto a fondare il suo movimento. «Generazione Locri – ha detto – è stata un’occasione per fare incontrare persone che la pensano allo stesso modo e vogliono fare conoscere i locresi che non si conoscono. Abbiamo incontrato movimenti, partiti e associazioni scegliendo le persone con le quali condividere il percorso. La figura di Antonio Cavo ha messo d’accordo tutti». Non manca un cenno alle sue priorità programmatiche. «Vogliamo portare – ha detto Guerrieri – idee pratiche, concrete e che sappiano valorizzare le risorse. Partendo dalle piccole cose, come la cura del verde pubblico e la manutenzione delle panchine in piazza, o le stesse piste ciclabili inutilizzabili. Si potrebbe aprire il giardino della fondazione Zappia. Abbiamo scelto una sede piccola della lista perché preferiamo fare la campagna elettorale negli spazi pubblici, sulla scia dell’idea delle passeggiate pubbliche di Generazione Locri».
PIETRO PARROTTA
Il coordinatore di LocRinasce non la fa lunga e, parlando a nome degli amici e compagni del movimento li ha definiti «Affascinati dall’idea di una lista di centrosinistra improntata su impegno e trasparenza con 15/16 di facce nuove tra i candidati consiglieri. Il momento è drammatico e servono serietà e rigore e non illudiamo nessuno. Con competenza e sacrificio possiamo dare a Locri il futuro che merita».
PINO MAMMOLITI
Chiude il primo giro d’interventi il leader cittadino del movimento pro Renzi, che sull’altare di una lista capace di aggregare ha sacrificato le proprie ambizioni personali di candidatura a sindaco, sposando il progetto che sostiene Antonio Cavo. Sono entrambi avvocati e questa è una delle poche cose che hanno in comune. L’estro di Mammoliti, infatti, può controbilanciare il rigore di Cavo, formando un ticket politico che i loro sostenitori vogliono vincente. L’uomo dei manifesti tiene in mano, sornione, il programma della lista “Tutti per Locri”, all’uopo stampato da internet. Studia il “nemico” ed esordisce dicendo che «Fin qui abbiamo sentito la sintesi programmatica e politica del percorso intrapreso. Abbiamo liberato energie positive diffuse in città e forse sconosciute ma che rappresentano il lievito della nuova classe dirigente». Chiarisce il significato del suo ruolo: «Non sarò il Caronte della lista ma cercherò di dare il mio contributo in termini di esperienza» e si leva l’ennesimo sassolino dalla scarpa contro i fratelli-coltelli del circolo cittadino del Pd: «Partecipare alle elezioni – ha detto – era un atto dovuto nonostante l’assenza del mio partito e personalmente non provo il disagio avvertito da Rosy Bindi quando non rispose alle interviste del giornalista di Report che la raggiunse a palazzo Campanella».
Prima della foto di gruppo e del saluto del professore Futia, da sempre vicino a Mammoliti e presentatore della lista, Cavo ha espresso «dispiacere per l’esclusione della lista Obiettivo Locri con candidato sindaco Dario Marando, sia per ragioni pratiche, visto che avrebbe potuto erodere consensi al centrodestra e sia perchè 17 persone disposte a candidarsi rappresentano un presidio di democrazia da tutelare» e, a domanda del cronista chiarisce che «LocRinasce sostiene in toto la nostra lista e ha subito fatto una scelta di rinnovamento della classe dirigente candidando me perchè rivestivo un ruolo istituzionale nella passata amministrazione e non ero nell’esecutivo del quale però – ha chiarito – continuo ad approvare ogni scelta e alla fine – ha concluso – la decisione di dimetterci fu un atto d’amore nei confronti della città che oggi i cittadini iniziano a capire».