di Ilario Balì
CAULONIA – Gli strali di Dimasi, l’assenza di Cagliuso, le riflessioni di Riccio. A voler dare una lettura politica del Consiglio comunale di ieri, è facile intuire che la campagna elettorale a Caulonia sia già iniziata. Un po’ prestino, considerando che alle amministrative manca ancora un anno, ma è iniziata. Il forfait di Franco Cagliuso, l’uomo forte di questa maggioranza dimesso da assessore quasi un anno fa, non è passato inosservato. Più volte, e anche di recente, l’ex vicesindaco attraverso la stampa online ha manifestato segni d’insofferenza verso l’operato dell’Amministrazione di cui fa ancora fa parte. E poi quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, del sindaco Ninni Riccio dice più di mille parole. «Non sono solo – ha rimarcato il primo cittadino – ma vedo troppa conflittualità. Serve fermarsi un attimo e riflettere». Magari ad alta voce, come ha fatto il consigliere Lino Dimasi, l’ex vicesindaco che senza peli sulla lingua ha parlato di strane manovre sul piano regolatore per favorire membri della maggioranza. «I furbi hanno sfruttato il Comune a proprio uso e consumo» ha tuonato Dimasi nell’assordante silenzio della sala. E la minoranza? Il capogruppo di Spazio Aperto-Pd Attilio Tucci non lo ha detto, ma ha lasciato chiaramente intendere di essere disponibile a scendere in campo per un governo di salute pubblica «Senza mettere al centro le ambizioni personali di qualcuno». L’idillio con il segretario del circolo del Pd cauloniese Kety Belcastro è ai minimi storici. Ma lei, forte dell’appoggio dei vertici regionali del Partito Democratico, tira dritto respingendo le accuse: «Questa Amministrazione è espressione del Pd – ha replicato – nessuna ambizione personale, non siamo qui per questo». Intanto tra poco meno di un mese si dovrà approvare il bilancio di previsione, in un clima di incertezza e di caccia alle streghe.