di Redazione
REGGIO CALABRIA – Il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà (prima firmataria la deputata reggina Celeste Costantino, nella foto) ha presentato, ieri, una interpellanza urgente alla presidenza del consiglio dei ministri e al ministero della Salute per chiedere un deciso intervento dopo i fatti scoperti dall’inchiesta eseguita dalla Guardia di Finanza agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.
Questo è il testo completo dell’interpellanza: “I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri al Ministro della salute, per sapere – premesso che:
con delibera del Consiglio dei ministri del 12 marzo 2015 è stato nominato il commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari della regione Calabria;
indagini del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della Guardia di finanza nei reparti di ostetricia e ginecologia, di neonatologia e di anestesia degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria hanno fatto emergere un quadro inquietante di copertura di errori commessi in interventi su gestanti, pazienti e neonati, per evitare di essere perseguiti penalmente. È stato accertato finora il decesso di due neonati, in due casi distinti, lesioni irreversibili su un neonato attualmente dichiarato invalido al 100 per cento, traumi e crisi epilettiche e miocloniche di una partoriente, il procurato aborto senza consenso dei futuri genitori ordinato da un primario nei confronti della sorella, eseguito con la complicità del primario facente funzioni. Sono numerosi i professionisti interessati dall’interdizione dall’esercizio della professione medica per un anno, coinvolti ginecologi, neonatologi, ostetriche, anestesisti e i sopra citati primari. Si tratta di un enorme sistema che coinvolge l’intero reparto sanitario degli Ospedali riuniti attuato attraverso l’occultamento di numerose cartelle cliniche e la loro manomissione per evitare di incorrere in procedimenti giudiziari in seguito a palesi errori commessi;
dall’inchiesta emerge testualmente «l’esistenza di una serie di gravi negligenze professionali e di assoluta freddezza e indifferenza verso il bene della vita che di contro dovrebbero essere sempre abiurate dalla nobile e primaria funzione medica chiamata a salvare gli altri e non se stessi»;
il sistema sanitario calabrese è al collasso e la diffusa presenza di corruzione e incompetenza, nonostante la presenza di un commissario ad acta nominato direttamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, mette a repentaglio la salute non solo delle gestanti e dei neonati della città di Reggio Calabria, violando come nell’accertato caso dell’aborto indotto le scelte riproduttive delle donne, ma anche di coloro che abitano in quel bacino territoriale e che si rivolgono a una grande struttura come quella degli Ospedali riuniti a causa dell’assenza di servizi sanitari nelle proprie località di appartenenza –: quale sia il bilancio della gestione commissariale e come intendano ripristinare le condizioni di legalità e di efficienza dei servizi sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria;
se non ritengano necessario assumere iniziative per rafforzare l’impianto sanzionatorio per i casi di violenza sulle partorienti e per i casi di violazione dei dritti dei neonati;
se non ritengano necessario valutare di adottare iniziative per l’introduzione di una specifica fattispecie di reato volta a punire la «violenza ostetrica».
Firmatari: «Costantino, Zaccagnini, Nicchi, Ricciatti, Pannarale, Gregori, Pellegrino, Duranti, Scotto, Airaudo, Franco Bordo, D’Attorre, Daniele Farina, Fava,Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Marcon, Martelli, Melilla, Palazzotto, Paglia, Piras, Placido, Quaranta, Sannicandro,Zaratti».