di Gianluca Albanese
SIDERNO – Arriva anche in “periferia” l’eco del provvedimento restrittivo della libertà di stampa messo in atto sotto forma di “protocollo d’intesa” dal presidente del consiglio regionale Franco Talarico e- ahinoi – controfirmato dal presidente dell’ordine dei Giornalisti e dal segretario regionale del sindacato di categoria, la Fnsi.
Un provvedimento che rende di fatto inaccessibile la libera presenza dei giornalisti nella sede del consiglio regionale, limitandone la presenza ad autorizzazioni all’accesso (fondate su veri e propri giudizi di valutazione sull’operato dei mestieranti dell’informazione) a luoghi fisici (recinti, appunto), all’interno di palazzo Campanella. In pratica, i giornalisti, d’ora in poi saranno schedati, selezionati all’ingresso in base al gradimento o meno dei consiglieri regionali e delle loro strutture e poi confinati in un recinto videosorvegliato durante le sedute del consiglio regionale, mentre durante le altre giornate si dovrà chiedere il permesso per realizzare interviste o assistere all’attività di commissioni e comitati. In barba al consiglio regionale “casa dei calabresi”, alla libertà di stampa e al diritto d’informazione dei cittadini. La nostra testata ha deciso, fin dalla sua fondazione, di occuparsi di cose della Locride, una terra, fino a due giorni fa, non rappresentata da propri consiglieri nella massima assemblea cittadina. Dunque, non siamo mai stati “di casa” a palazzo Campanella. Questo, ovviamente, non c’impedisce di aderire alla protesta che si è levata in queste ore contro questo vero e proprio abuso da parte del presidente Talarico che diventa imperdonabile errore per gli altri due firmatari, ovvero il presidente dell’Ordine Soluri e il leader della Fnsi Parisi. Le principali spiegazioni le vogliamo da questi ultimi due. Da loro che sono a capo delle strutture che intascano le quote associative annuali da ognuno di noi. Ci spieghino perchè lo hanno fatto. Ce lo devono. Noi di Lente Locale, mai particolarmente inclini a pubblicare i comunicati stampa diffusi dai consiglieri regionali (spesso privi di contenuti rilevanti, prolissi e propagandistici) sul nostro giornale, aderiamo a maggior ragione alla protesta messa in atto da alcune testate on line di rilevanza regionale (www.corrieredellacalabria.it, www.strill.it, www.mmasciata.it ecc.) impegnandoci a non pubblicare alcun comunicato proveniente dalla sede del consiglio regionale e dai suoi temporanei – è bene che lo ricordino i signori consiglieri regionali – occupanti. Una delle cose che ci preoccupano maggiormente, poi, è immaginare che quanto sottoscritto a palazzo Campanella possa essere emulato, a cascata, in tutte le sedi amministrative come Provincie, Comuni ecc. In quasi vent’anni di mestiere abbiamo digerito tante piccole meschinità quotidiane. Quello che non riusciremo mai a tollerare è che ci venga impedito l’accesso alle sedi istituzionali per poter svolgere il delicato mestiere d’informare una cittadinanza sempre più desiderosa di informarsi, anche e soprattutto mediante un mezzo moderno, immediato ed efficace come internet.