RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Ormai non si contano più le richieste di accesso agli atti che l’Osservatorio ha prodotto agli uffici comunali per avere i referti delle analisi di autocontrollo dell’impianto di depurazione, planimetria dei sollevamenti e scarichi del troppo pieno, quaderni di registrazione e manutenzione, formulario per lo smaltimento della sabbia, vaglio e fanghi. Ha risposto qualche Comune che avvia i reflui ad un depuratore consortile, ma solo per comunicarlo, e solo Grotteria per darci la disponibilità a mostrarci gli atti e farci visitare l’impianto. Eppure tra i comuni della Locride Roccella Jonica è riuscito, per la quattordicesima volta, ad aggiudicarsi la prestigiosa Bandiera Blu rimanendo indenne alle correnti che da nord a sud e viceversa, trasportano la fogna dei comuni vicini.
Come è possibile che, se come pare, dalla foce dell’Allaro si riversino in mare i liquami di Caulonia superiore, Focà e Stignano essi veleggino solo verso nord? Siamo contenti che la Regione abbia stanziato la somma di 100 mila euro per la sistemazione degli impianti di sollevamento anche se ne erano stati spesi molti di più per realizzarli ma senza alcun risultato. Eppure neanche la virtuosa Roccella Jonica ha risposto alla nostra richiesta di accesso agli atti. Anche a Siderno, con i suoi cronici e mai risolti problemi strutturali agli impianti di sollevamento dei torrenti Garino e Giordano, ogni pioggia riversa a mare la promiscuità delle acque bianche con i reflui fognari, tramite degli impianti sottodimensionati, gran parte della fogna dell’intero centro abitato. A Locri dove l’ultima linea degli impianti di sollevamento per il rilancio al depuratore consortile di Siderno, essendo stata collocata sulla spiaggia, le pompe vanno spesso in blocco a causa della sabbia che vi entra, trasportata dalle mareggiate invernali. Così la bella pineta prospiciente l’area archeologica viene concimata dello sfogo dei reflui provenienti da località Moschetta. A Bovalino e comuni limitrofi, lo scempio è perpetrato ormai da anni, è intervenuta la Procura di Locri, indagando undici persone, tra sindaci, commissari prefettizi e tecnici. Possibile che non s’intenda che la pulizia delle acque di balneazione è un problema che non riguarda ogni singolo Comune ma ci deve essere un gioco di squadra altrimenti l’onorevole riconoscimento della bandiera blu a Roccella rischia di essere considerato un mero vessillo propagandistico ed alla fine anche poco credibile. Pertanto auspichiamo che il Comune di Roccella Jonica, insieme a noi, possa far intendere agli altri sindaci della Locride che il mare, essendo il vero volano di sviluppo del nostro territorio, va tutelato e salvaguardato per 365 giorni.