di Antonella Scabellone
SIDERNO- Erano stati sorpresi dai carabinieri alcuni giorni fa a rubare energia elettrica, dopo aver manomesso i contatori della luce dei propri negozi. In cinque sono stati denunciati alla Procura della Repubblica e ora devono difendersi dall’accusa di furto aggravato. Le indagini, coordinate e dirette dal Pm Giuseppe Adornato, hanno preso il via quando il nucleo dei Carabinieri di Siderno, sotto la guida del maresciallo Luigi Zeccardo, ha fatto un bliz in alcuni esercizi commerciali del centro cittadino dietro segnalazione dell’Enel insospettita dall’importo esiguo di alcune bollette, inadeguato rispetto alle utenze.
I militari hanno così scoperto che, all’interno di cinque negozi (tre bar, una gelateria e una panetteria) i contatori della luce erano stati manomessi grazie all’uso di calamite. Quattro di questi sono ubicati sul Corso della Repubblica, uno in zona più periferica, fuori dal centro abitato. Il marchingegno alterava la capacità di lettura dei contatori (in questi casi contatori trifase adatti ai grossi esercizi commerciali) in quanto avveniva un rallentamento nella registrazione dei kw consumati.
L’operazione nasce da una serie di indagini dell’Enel che ha istituito in tutta Italia delle squadre ispettive allo scopo di smascherare la truffa che, pur se riscontrata in misura maggiore nel meridione, riguarda in realtà l’intera penisola, da nord a sud. L’Enel è riuscita ad individuare i trasgressori in quanto insospettita dal drastico calo di alcuni consumi di energia elettrica risultante in modo evidente dal confronto delle bollette periodicamente conteggiate. Le anomalie, in alcuni casi, come per alcuni negozi di Siderno, sarebbero state macroscopiche, con notevoli scarti di kw anche nell’ordine del 90% in meno rispetto a periodi precedenti. Da qui sarebbero scattate le operazioni di verifica con l’ausilio dei militari delle locale stazioni dei carabinieri che organizzando degli interventi tempestivi sono riusciti a smascherare gli illeciti.
Per i trasgressori è avvenuta l’immediata interruzione del servizio di fornitura dell’energia elettrica per cui, per poter continuare a lavorare, sono stati costretti a ricorrere ai gruppi elettrogeni. Il reato prevede l’arresto in flagranza ed è punibile con una pena che va da uno a sei anni di reclusione e con multe pesanti fino a 1032 euro.