(ph. Enzo Lacopo)
di Gianluca Albanese
LOCRI – Ok, la bozza dell’atto aziendale così come è stata analizzata dai sindaci presenti alla riunione di questa mattina non va bene. Ma il documento redatto dai primi cittadini contiene in sè alcune debolezze strutturali ed elementi di contraddittorietà che potrebbero indebolire l’azione di chi, comunque, ha a cuore le sorti della sanità nel nostro territorio.
Già, perché i sindaci che lo firmano sono solo 12 su 42, pari al 28,5% dei primi cittadini della Locride. Siamo sicuri che un documento espressione di un così risicato gruppo possa avere la giusta considerazione? E se è vero che tra i dodici firmatari sono presenti i sindaci dei comuni tra i più popolosi (Locri, Siderno, Roccella, Caulonia), perché mancano completamente i comuni dell’Unione “Valle del Torbido”? Forse l’asse Fuda-Calabrese non convince proprio tutti i sindaci?
Già, perché al di là della congruità delle prime osservazioni mosse, ovvero la scadenza dell’incarico commissariale in seno all’Asp di Reggio Calabria e il preventivo coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci presso la stessa Asp e dei sindacati e delle associazioni di volontariato, come mai non si è voluta tenere nella debita considerazione l’opinione del sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli che di quella Conferenza dei Sindaci presso l’Asp è il presidente, optando per la polemica assenza alla riunione convocata per lunedì dalla Commissione Straordinaria dell’Asp?
Con quale faccia, poi, «i sindaci presenti si determinano nel non partecipare alla riunione indetta per il prossimo lunedì 23 maggio e chiedono un incontro urgente al Presidente Oliverio al fine di esporre le gravi problematiche che attanagliano la sanità nella locride che i sindaci ed i cittadini hanno avuto – aggiungiamo noi “modo di” – esporre nella importante ed imponente manifestazione democratica dello scorso 17 ottobre» quando nella stessa “imponente” e “democratica” manifestazione del 17 ottobre l’unica rappresentante della giunta regionale presente alla manifestazione (ovvero l’assessore al Lavoro Federica Roccisano) è stata presa a pesci in faccia e le è stato impedito di concludere il proprio intervento?
Misteri della politica locridea, che oggi licenzia un documento carente, minoritario, privo di osservazioni nel merito della bozza dell’atto aziendale e basato su alcuni rilievi di natura giuridica e procedurale che potrebbero non essere sufficienti e tutelare quel che resta della sanità locridea.
Ovviamente, questo non è un nostro auspicio, ma un timore che appare – ahinoi – fondato.