DAL RESPONSABILE DEL SETTORE “ATTIVITA’ PRODUTTIVE” DEL CORSECOM MARCELLO ATTISANO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Come ben sappiamo, la situazione in Italia sotto il profilo socio-economico è molto complessa. Il peggioramento della prospettiva di crescita economica, le tasse al 52%, la disoccupazione reale al 34% e i due mesi di paralisi o di stallo politico hanno influenzato negativamente la fiducia delle famiglie e delle imprese.
Il peggioramento delle disponibilità di prestiti bancari è una conseguenza di fatto, per non dire una scelta naturale di stretta creditizia: credit crunch.
Questa fragilità però porta oltre 250.000 mila imprese nel 2013 a rischio chiusura.
Eppure l’offerta monetaria e le promesse di liquidità che di continuo sentiamo arrivare dall’Europa crescono in modo esagerato. Sarà perché siamo alla fine moderato, ma crescono.
In questi giorni il tasso d’interesse di riferimento scende al minimo storico in Europa.
La Banca Centrale Europea ha tagliato di 25 punti base, dallo 0,75 allo 0,50% e si tratta del quarto taglio consecutivo. Si tratta della più importante offerta monetaria della storia europea, come se si volesse dire alle banche abbiate coraggio, intervenite, assumetevi le responsabilità. Ma nonostante ciò i prestiti a imprese e famiglie continuano a mostrarsi deboli.
Se le banche avessero più coraggio a visitare le aziende, creare start-up o almeno incoraggiare i giovani e in particolare le donne a nuove iniziative o a puntare alla formazione diretta a Bruxelles dei più bravi neo-laureati e alle eccellenze che il nostro territorio esprime ed è fiero di avere le cose potrebbero cambiare,
Fare ciò, creerebbe freschezza di idee e coesione tra le aree. Sostegno ad imprese alle famiglie e di conseguenza rimette in movimento il lavoro e i lavoratori. È attraverso questo spiraglio, si vedranno benefici utili per cambiare il “passo” e far riprendere la buona economia reale in una visione del resto condivisa.
Del resto, anche il presidente Draghi chiede alle banche “coraggio di investire con tassi ragionevoli”. In senso generale, le banche non possono esistere solo per alta finanza o per gli affari economici e finanziari devono essere il polmone sicuro dell’impresa e questo oggi si rende necessario.
In questo quadro economico difficile, un ruolo importante e strategico potrebbe svolgerlo la BCC di Cittanova che si ritaglia uno spazio ben definito con le sue 8 filiali. Essendo l’unica banca mutualistica e quindi a favore dello sviluppo sociale economico e morale della comunità in cui opera, diventa di fatto, la più importante risorsa, il più importante punto di riferimento. Può sembrare paradossale, ma per la proporzione degli interventi e per il territorio che rappresenta, se così posso dire, la BCC di Cittanova fa più dello Stato. E’ un concetto molto forte, ma credo che va ribadito a chiare lettere sia alla Banca d’Italia che al ministro dello sviluppo economico. Del resto, se aiutare le imprese è cruciale per l’intero Paese, per il nostro territorio diventa vitale.
Vedremo cosa succederà il 25 maggio nell’importante tavolo di lavoro tra banche imprese ed istituzioni, per il nostro territorio.
Marcello Attisano – Responsabile attività produttive Corsecom