di Ilario Balì
SIDERNO – Anche la musica, come l’amore, è fatta “comu n’armacera: si fa nta n’annu e si sfascia nta n’ura”. Dunque, ognuno per la sua strada. Mimmo Cavallaro da una parte, Cosimo Papandrea dall’altra. La coppia d’oro della taranta si divide. E i Taranproject non ci sono più. La notizia, già nell’aria da qualche settimana, è confermata dallo stesso Cavallaro, che continua il suo percorso artistico tracciato anni fa con una band nuova di zecca, o quasi. «Esigenze discografiche» spiega l’artista, contattato da Lente Locale. Mimmo Cavallaro è inserito ormai da tempo nella scuderia della iCompany, l’etichetta musicale romana del manager Massimo Bonelli. Negli ultimi anni i Taranproject hanno portato in giro per l’Italia la loro musica suonata al ritmo di chitarra battente, lira calabrese, organetto e di tanti altri strumenti della tradizione popolare, rispolverati e adattati al contemporaneo. I comitati festa e le Pro Loco avrebbero fatto carte false per portarli nelle loro piazze. Persino artisti come Tony Esposito e Raìs, solo per citarne alcuni, sono stati costretti a subirsi bordate di fischi finendo per recitare il ruolo di comparse, invitati dal pubblico a farsi da parte per far spazio ai loro idoli incontrastati, ormai giunti alla loro definitiva consacrazione.
Ma, come accade anche nelle migliori famiglie, arriva un momento in cui l’idillio finisce. «Il progetto Taranproject è stato favoloso – racconta Cavallaro – Ci siamo sdoppiati per provare cose nuove». Nella nuova formazione le new entries sono rappresentate da Silvio Ariotta (basso elettrico) e Michele Franzè (percussioni e batteria). Confermati Gabriele Albanese ai fiati e Andrea Simonetta alla chitarra. E mentre Cosimo Papandrea sta lavorando ad un nuovo disco, Mimmo Cavallaro conferma la sua presenza all’edizione 2016 del Kaulonia Tarantella Festival, in programma dal 30 agosto al 3 settembre. «Sta per uscire una raccolta dei brani registrati in studio – ammette – e con il prossimo autunno ci metteremo a lavorare su pezzi inediti».