di Domenica Bumbaca
LOCRI – “Il Comune di Locri per l’ennesima volta ferma dello scuolabus e lascia Nicola a casa. Questa volta nella solita comunicazione telefonica non hanno voluto dirci che è finito il gasolio, anzi non ci hanno nemmeno detto il motivo per il quale lo scuolabus non viaggia”.
Il signor Romeo, padre di Nicola, ragazzo diversamente abile, così ci racconta l’ennesimo disservizio provocato dal Comune di Locri che, a causa di indisponibilità economica, è costretto a lasciare a piedi gi alunni che utilizzano lo scuolabus. “Mi sono recato in Comune – dice Romeo- e ho chiesto quali sono i motivi del fermo dello scuolabus e, negli uffici centrali neanche sapevano di questa anomalia, il responsabile di turno ha chiesto agli uffici preposti che si occupano di questi servizi e non sono riusciti a dirmi nulla, solo aspetti, ora vediamo, chiedo a questo e chiedo a quello”. “Sono un cittadino che paga le tasse regolarmente, padre di famiglia e di un ragazzo portatore di handicap che subisce quotidianamente umiliazioni dalle Istituzioni, questa è l’ennesima presa in giro. Io – dice- non mi stancherò mai di protestare per un diritto, anche se qui i diritti sono sempre utopia. Nel pomeriggio non ho avuto risposte nemmeno dai commissari, occupati in riunione, mentre solo il segretario mi ha riferito che si attende di avere disposizioni per fare rifornimento del carburante”. Si attende di fare carburante e lo scuolabus resta per l’ennesima volta fermo, lasciando a casa i bambini che usufruiscono giornalmente del servizio. “Se il problema sono i soldi- conclude- Romeo- mi metto in prima persona e faremo una colletta per raccogliere fondi per l’acquisto del gasolio”.