di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Ripristinare il cordonale in pietra lavica del marciapiede. E’ quanto la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Reggio Calabria ha ingiunto al Comune di Locri con una Pec inviata la scorsa settimana, relativamente al fermo lavori precedentemente intimato e riguardante il rifacimento dei marciapiedi lungo corso Vittorio Emanuele, che ricadono in zona d’interesse storico e paesaggistico, come spiegato – in via esclusiva – dalla nostra testata nei giorni scorsi leggi articolo
In pratica, dalla Soprintendenza hanno fatto sapere che, al fine di salvaguardare l’aspetto, il decoro e il prestigio storico di uno dei centri più antichi e più belli della Locride, con palazzi costruiti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, non ci sono riserve sul materiale impiegato fino ad oggi per rifare il marciapiede, mentre è imperativo categorico la salvaguardia del cordonale, ovvero l’elemento esterno, in pietra lavica, concepito in conformità di un progetto del ’33 che prevedeva, tra l’altro, anche aspetti pratici rilevanti, come un efficiente smaltimento delle acque bianche.
Insomma, il Comune non può esimersi dall’ottemperare – prima possibile – a quanto statuito dalla Soprintendenza, che ha chiarito che vanno salvaguardati questi elementi di bordo.
Attualmente, è stata rimossa – pro tempore – la recinzione dell’edificio a nord di palazzo Nieddu, laddove sono presenti due attività commerciali, mentre il cantiere antistante lo stesso storico edificio è inalterato e i lavori (per come concepiti nel progetto originale) sono fermi.
Un’altra gatta da pelare, dunque, per l’amministrazione comunale di Locri che domani sera in consiglio comunale voterà, tra l’altro, l’ennesima rettifica degli importi del piano di riequilibrio, e per l’ufficio tecnico comunale, che sembra risentire tuttora della confusione che ha fatto seguito alla colluttazione tra il proprio responsabile di area e un professionista esterno, oltre che delle sempre più probabili dimissioni dall’incarico di consulente del Rup dell’architetto Simone Gangemi.