di Gianluca Albanese
CAULONIA – Servono tanti soldi per realizzare il nuovo acquedotto comunale di Caulonia, quello, per intenderci, che avrebbe dovuto affrancare il Comune dalla dipendenza da Sorical e per il quale era stata votata, in Consiglio, l’accensione di un mutuo pari a 850.000 euro.
Già, perchè come hanno spiegato nel corso del civico consesso che si è concluso da poco sia l’assessore al ramo Antonio Cavallo che il presidente del consiglio comunale Mimmo Lia «Il progetto preliminare è stato sottoposto alla revisione di un gruppo di tecnici incaricati dal Comune, i quali hanno valutato un costo complessivo di ben 2.200.000 euro. Una somma esorbitante per le attuali possibilità dell’Ente e allora noi proponiamo di tamponare l’emergenza attuale dovuta alla presenza di arsenico nell’acqua che sgorga dai rubinetti del centro storico, ripristinando le condotte del vecchio acquedotto che dalla località Grimi porta l’acqua al serbatoio del centro, modificando il percorso originale dopo aver calcolato, metro per metro, tutti i tratti di condotta idrica da sostituire». Una soluzione, questa, che appare come l’unica via percorribile, almeno al momento, visto che la gente, che ha affollato il settore riservato al pubblico, non ne può più dell’acqua all’arsenico. Tutti sono stanchi. Anche gli extracomunitari che, come ha sostenuto il consigliere di minoranza Attilio Tucci a Lente Locale a margine dell’assise «Devono giocoforza usare l’acqua all’arsenico».
LE PREMESSE
Che fosse stato un Consiglio acceso e partecipato era cosa assai scontata. La questione, infatti, è stata sollevata dalla minoranza consiliare (che per bocca di Domenico Campisi ha annunciato la volontà di devolvere i gettoni di presenza del 2013 all’associazione Lados) da più di un anno. Già, tutti e tre i consiglieri di opposizione hanno rimproverato al sindaco Riccio e alla giunta di non aver mai tenuto nella debita considerazione i suggerimenti dati, cosa che avrebbe fatto dilatare i tempi ulteriormente tanto che, ad oggi, la questione è irrisolta, anche se entro il mese di agosto, dopo i lavori di ristrutturazione delle condotte esistenti, dovrebbe, secondo quanto sostenuto dai membri dell’esecutivo, risolvere il problema o, quantomeno, tamponarlo.
LA LUNGA DISCUSSIONE
Non era facile parlare in maniera pacata di un tema così delicato. Molti sono stati i cittadini che avrebbero voluto dire la loro, cosa che non è stata concessa dal presidente Lia per il semplice fatto che il civico consesso non è stato convocato in forma aperta. E allora gli interventi degli attori politici cittadini sono stati spesso interrotti da voci isolate e indignate e anche da numerosi applausi nei confronti dei consiglieri di opposizione. L’assessore Cavallo ha detto che «L’amministrazione non ha intenzione di abbandonare il progetto originario del nuovo grande acquedotto, ma non potendo accendere altri mutui, vista la situazione di cassa dell’Ente aggravata dal mancato rispetto del patto di stabilità interno, si pensa di stornare dai fondi derivanti dal mutuo acceso per 850.000 euro una somma pari a 250.000 euro che sono sufficienti a ripristinare le condotte del vecchio acquedotto». Quanto basta a dare la stura a una lunga discussione, con Tucci che ha preannunciato che «L’opposizione, dopo aver chiesto la convocazione di questo Consiglio, chiederà una nuova assise comunale per capire le ragioni per le quali l’amministrazione ha chiesto un nuovo mutuo al Governo a un tasso d’interesse pari al 5,6%». Tucci ha altresì contestato il fatto che l’amministrazione intenda «procedere a due gare d’appalto separate, una per comprare i tubi nuovi e l’altra per procedere ai lavori di scavo. Se questo serve ad assecondare la logica emergenziale ed eludere il coinvolgimento della Suap basta dirlo – ha detto – ma abbiamo ragione di pensare che due appalti invece che uno unico potrebbero allungare i tempi ancora di più». Il sindaco Riccio, dal canto suo, si è difeso compiendo un excursus della vicenda arsenico, sottolineando come l’allungamento dei tempi non sia imputabile all’amministrazione comunale. «Noi – ha detto – stavamo per diffidare la Sorical per risolvere il problema dell’acqua visto che la paghiamo 700.000 euro all’anno e la risposta è arrivata a fine ottobre, dopo otto mesi. Ci risposero con due soluzioni che però tutelavano solo la società e per me non vanno bene al contrario del progetto che abbiamo elaborato. Gli errori compiuti in un percorso fatto nell’interesse della collettività si possono anche ammettere». Non manca un riferimento a tutte le interlocuzioni interistituzionali in corso, rispondendo anche a Tucci che parlava di rapporti ormai deteriorati tra il Comune da una parte, Provincia e Regione dall’altra. «Siamo stati – ha proseguito il sindaco – insieme al consigliere provinciale Piero Campisi sia da Scopelliti che da Raffa. Abbiamo scritto loro che per il progetto del nuovo acquedotto dal preliminare al definitivo la differenza era di un milione di euro e servivano. Ho chiesto solo a Regione e Provincia di accendere il mutuo che avremmo pagato noi. Andremo avanti nel progetto ma per risolvere l’emergenza ripristiniamo il vecchio rifacendo però almeno sette chilometri di condotta. Serviranno circa 300.000 euro in tutto. La Provincia ci darà una mano, altro che rapporti chiusi, anche se ha competenza solo nell’alveo del corso d’acqua. Entro qualche settimana iniziamo i lavori». Tucci, che ha chiesto espressamente di vedere il progetto preliminare del nuovo acquedotto «Per il quale – ha detto – abbiamo votato “in bianco” l’accensione del mutuo di 850.000 euro» e ha espresso nuove perplessità: «siamo sicuri che ora bastano 2.200.000 euro?». Alla fine, si andrà avanti col progetto di ripristino del vecchio acquedotto, anche se si cercherà, attraverso nuove interlocuzioni interistituzionali, di continuare a percorrere la strada tale da reperire le risorse per farne uno nuovo.
LE RAGIONI DI PIERO CAMPISI
{youtube}EoS_gLUlL0g|580|340{/youtube}
Come testimonia il breve filmato, il consigliere provinciale di maggioranza ha seguito il Consiglio tra il pubblico, cercando talvolta di intervenire per spiegare le sue ragioni, visto che ha accompagnato il sindaco Riccio negli incontri che si sono tenuti sia alla Provincia che alla Regione per cercare di trovare nuove risorse per fare ex novo l’acquedotto. Non gli è stato consentito – la seduta, come già evidenziato, non era aperta – e allora ha spiegato a margine dell’assise a Lente Locale che «Reputo inopportuna la decisione di stornare parte dei fondi del mutuo concesso per 850.000 euro, precisamente circa 250.000 euro per ripristinare le vecchie condotte, essenzialmente per due ragioni: la prima è che per rifare le vecchie condotte serve molto meno e il lavoro può essere fatto a carico della Provincia; poi, perchè quegli 850.000 euro non devono essere toccati e devono essere lasciati per fare il nuovo acquedotto visto che se il Comune assicura un’adeguata progettualità non sarà difficile reperire alla Regione la somma supplementare per fare il nuovo acquedotto» anticipando altresì che espliciterà meglio il concetto attraverso una nota che verrà trasmessa agli organi di stampa nelle prossime ore.