di Gianluca Albanese (foto d’archivio)
SIDERNO – Fallito, di fatto, il tentativo dell’asse Pietro Fuda-Giovanni Calabrese di guidare il percorso comune dei sindaci della Locride per comporre una lista eterogenea di candidati capace di esprimere almeno un consigliere nel costituendo Consiglio Metropolitano, l’ultimo tentativo – o uno degli ultimi – lo fanno i sindaci della Valle del Torbido, che con un manifesto comune indirizzato ai sindaci e ai consiglieri comunali della Città Metropolitana di Reggio Calabria, invitano tutti a una riflessione e a uno sforzo comune per provare a dare vita a una lista delle aree “periferiche” del territorio metropolitano, sottintendendo che il discorso non vale solo per la Locride ma anche per la Piana di Gioia Tauro.
Con una differenza, rispetto al percorso cercato dai sindaci di Locri e Siderno nella riunione dell’assemblea di AssoComuni tenutasi – infruttuosamente – otto giorni fa: “Non ci sogneremmo mai – scrivono i sei sindaci dell’Unione dei Comuni “Valle del Torbido” – di bollare come nemici del territorio i rappresentanti dei partiti e degli schieramenti politici, che scenderanno in campo in quelle che, seppur con delle caratteristiche peculiari, rimangono sempre elezioni politiche”.
Insomma, rispetto della militanza ma apertura a chi non si riconosce nei partiti e vuole comunque che la “periferia” sia rappresentata nel Consiglio Metropolitano.
Di seguito il testo integrale del manifesto.
“I Sindaci dei Comuni della Valle del Torbido, con questo manifesto pubblico, presentano una riflessione, aperta e trasparente, sulla Citta Metropolitana di Reggio Calabria, sulle sue prospettive, sulle nascenti opportunità, in occasione di un passaggio decisivo, quale è l’elezione del Consiglio Metropolitano, fissata per il prossimo 7 agosto.
Sin da prima dell’entrata in vigore della Legge n. 56/2014 (Legge Delrio), che ha proposto le Citta Metropolitane quale nuova realtà istituzionale nel mondo degli enti locali ed ha fortemente incentivato l’associazionismo istituzionale tra comunità medio-piccole, i nostri comuni e le nostre Amministrazioni hanno inteso cogliere gli aspetti positivi e fecondi che la normativa apre, con l’intento di farne un uso il più possibile costruttivo, razionale e adeguato per i territori che siamo chiamati a governare.
Pur evidenziando limiti e nodi problematici nella legge, abbiamo già dal 2013 avviato un serio, se pur faticoso, percorso di aggregazione, di condivisione, di inedita e rinnovata solidarietà istituzionale e sociale, in un solco già presente di collaborazione fra i comuni della nostra area. Da questo spirito è nata l’Unione dei Comuni “Valle del Torbido”, unico esperimento di raggruppamento istituzionale e formale, a livello intercomunale, nel territorio reggino e bell’esempio di positiva reciprocità di un’intera e vasta area territoriale omogenea, 200 kmq di territorio e 20.800,00 abitanti.
Superamento degli steccati ideologici, affermazione di logiche di raccordo, prevalente attenzione su ciò che ci unisce rispetto a ciò che potrebbe dividerci. Questi sono stati gli ingredienti che abbiamo saputo amalgamare nel costituire l’Unione, che si avvia sempre più ad essere importante riferimento istituzionale all’interno dell’area metropolitana.
Oggi, nel momento in cui la Legge Delrio trova pieno compimento nella nostra Regione, con la costituzione degli organi della Città Metropolitana di Reggio Calabria, vogliamo, con convinzione e col medesimo spirito costruttivo e visionario, rinnovare la nostra opzione per logiche di unione, in contrapposizione all’affermarsi di criteri di divisione (territoriale, politico-partitica, personale), certamente non utili al nostro territorio e, in definitiva, incoerenti con la stessa idea di Città Metropolitana.
Così come l’Unione dei Comuni, anche la Città Metropolitana si dovrà caratterizzare per alcuni aspetti peculiari, nuovi e sconosciuti alle realtà degli enti comunali classicamente intesi, specie alle nostre latitudini, dove troppo spesso prevalgono dinamiche campanilistiche e particolaristiche. La Città Metropolitana non avrà al suo interno una vera e propria maggioranza politica, o comunque questa non sarà stabile e duratura e non dovrà sorreggere fiduciariamente l’organo di trazione dell’Ente, costituito dal Sindaco Metropolitano. La stessa composizione degli organi si connoterà come fortemente fluida, poiché qualunque incarico rivestito dai Consiglieri o dai componenti la Conferenza sarà inevitabilmente legato e condizionato temporalmente all’incarico elettivo detenuto dal componente nel proprio comune di provenienza. Questi appena accennati sono dati caratteristici e peculiari di un ente locale di secondo livello, di cui dobbiamo saper sfruttare al massimo le potenzialità, nella consapevolezza che le battaglie per eventuali modifiche degli assetti istituzionali devono essere fatte dall’interno, e non con meri proclami di “metro-scetticismo” tanto estemporanei quanto inconcludenti.
In questo scenario, vogliamo farci promotori di una proposta forte sulla Città Metropolitana che verrà, avviando una discussione aperta e trasparente, eventualmente utile a giungere alla formazione di una Lista di candidati alla carica di Consigliere Metropolitano.
Intendiamo essere voce delle periferie del territorio metropolitano.
La Valle del Torbido, quale area a cavallo tra la Locride ed il territorio dell’alta Piana di Gioia Tauro, con una naturale vocazione all’apertura verso le zone vicine, vuole interpellare tutti gli amministratori di buona volontà che intendono contribuire a dare rappresentanza alle aree più periferiche del capoluogo metropolitano, alle vallate di confine, a quelle cospicue fette di territorio e di popolazione che, anche a causa dei perversi meccanismi di pesatura elettorale, rischiano gravemente di rimanere sprovviste di rappresentanza e voce autorevole.
In occasione di questa elezione di secondo livello vogliamo provare a formare un gruppo di amministratori che siano non realtà contrapposta alla visione politica dei partiti, ma voce ad essa ulteriore, di stimolo e di supporto. Rispettiamo profondamente la politica dei partiti e dei i movimenti, tanto da essere convinti che i mali della nostra terra traggono origine soprattutto dalla storica carenza di buona e vera politica all’interno di essi nel nostro territorio. Non ci sogneremmo mai di bollare come nemici del territorio i rappresentanti dei partiti e degli schieramenti politici, che scenderanno in campo in quelle che, seppur con delle caratteristiche peculiari, rimangono sempre elezioni politiche.
Rispettiamo questi percorsi, ma in questo momento preferiamo percorrere la strada dell’unione, per completare il quadro disegnato dai partiti, arricchendolo con la viva presenza delle voci territoriali.
La Città Metropolitana è un’occasione che abbiamo l’onere di valutare con intelligenza, responsabilità, nel dialogo, con visione lungimirante e nello spirito di collaborazione che è stato sempre la nostra cifra caratterizzante.
Salvatore Fuda
Sindaco di Gioiosa Ionica
Salvatore Leoncini
Sindaco di Grotteria
Domenico Vestito
Sindaco di Marina di Gioiosa Ionica
Stefano Raschellà
Sindaco di Mammola
Giorgio Imperitura
Sindaco di Martone
Pino Vumbaca
Sindaco di San Giovanni di Gerace”.