DAL CITTADINO LOCRESE, GIUSEPPE PELLE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
Signor Prefetto,
unitamente alla presente Le invio la mia tessera elettorale rinunciando al mio diritto di voto nelle imminenti consultazioni elettorali amministrative, come ho ugualmente fatto per le scorse consultazioni regionali senza effetto alcuno. Tale sofferta decisione scaturisce, nuovamente, dall’amara constatazione che, dopo due anni di lotte e proteste anche eclatanti, nulla è successo in merito alla soluzione di svariate problematiche inerenti le barriere architettoniche e sensoriali che rendono invivibile la città di Locri.
Sono Giuseppe Pelle,un cittadino Locrese che, in seguito ad uno scoppio di un residuato bellico nel giugno 1976, ha inizialmente riportato l’amputazione dell’avambraccio sinistro e la cecità totale dell’occhio destro; da dieci anni, circa, anche il rimanente occhio sinistro è stato ridotto alla cecità assoluta per cause da ricondurre allo scoppio del suddetto ordigno bellico. Da due anni ho incominciato a muovermi in autonomia, con l’ausilio di un bastone bianco, per le vie di Locri. L’impatto con la realtà cittadina è stato un susseguirsi di ostacoli e pericoli che quotidianamente impediscono una deambulazione in sicurezza. Svariati sono i problemi e i pericoli che giornalmente incontro: marciapiedi con elevati dislivelli laterali senza alcuna protezione e ingombri di siepi, sterpaglie, detriti, rottami, spazzatura; autovetture e motocicli parcheggiati selvaggiamente sulla sede riservata ai pedoni; segnaletica stradale posta ad altezza del volto e quindi non regolamentare; cantieri posizionati sulla sede pedonale e non adeguatamente segnalati; tombini di vario utilizzo lasciati aperti e senza alcuna protezione; siepi e alberi che dai giardini privati fuoriescono invadendo la sede pedonale; branchi di cani randagi che vagano per il centro; assenza di segnalazione tattile plantare anche su opere pubbliche di nuova costruzione o di recente ristrutturazione; assenza di semafori con segnalatore acustico. Tutte queste problematiche sono state svariate volte esplicitate all’amministrazione comunale e alle altre autorità competenti, ma a distanza di oltre anni nulla è cambiato. Nulla è cambiato nonostante le mie continue richieste verbali e scritte, nonostante le mie continue proteste portate avanti sugli organi d’informazione, nonostante atti eclatanti come il rimanere incatenato per una notte ai piedi del complesso monumentale di Nosside sul lungomare di Locri, la riconsegna della tessera elettorale, al Suo Predecessore, in occasione delle scorse consultazioni regionali. Per risolvere tali problematiche, che non interessano esclusivamente i disabili ma l’intera popolazione, non sono necessarie leggi speciali o ingenti investimenti; è sufficiente applicare le norme del Codice della Strada ed avere buona volontà e senso civico. Mi rendo conto che su Locri insistano delle problematiche tragiche e che oltre a sbattere sulle autovetture parcheggiate sui marciapiedi si rischia non d’inciampare nell’ennesimo morto ammazzato ma in cumuli di spazzatura che abbelliscono, strutture di arredo urbano postmoderno, i marciapiedi della nostra città. Sono convinto che il cambiamento sociale civico e morale debba iniziare concretamente dal basso, da un mutamento culturale che parta dalle nostre quotidiane azioni e comportamenti che dovrebbero condurci ad un preminente vivere giornaliero saldamente incardinato su principi di legalità e responsabilità civica, affinché le manifestazioni, gli slogan urlati nelle nostre strade insanguinate, i gonfaloni delle amministrazioni che nascondono connivenze marciume e malaffare, fungano da giusto corollario alle quotidiane azioni che strutturano il nostro vivere come “uomini di rispetto”. Nel ringraziarLa
In questi anni di protesta non mi sono limitato alla mera azione di protesta ma in questi ultimi anni ho espletato un accurata azione propositiva donando, a titolo puramente gratuito, al Comune di Locri un corposo elaborato progettuale riportante il rilievo e l’analisi di tutte le barriere architettoniche e sensoriali che insistono su tutto il territorio della città di Locri. Tale progetto denominato “STOP” includeva, anche, le possibili soluzioni(analisi descrittiva ed elaborati grafici progettuali) relativamente a tutte le possibili situazioni cause di barriere. Il progetto “STOP” è stato presentato nel palazzo comunale in un affollata conferenza stampa organizzata dagli amministratori del tempo, i quali si prodigavano in tante intenzioni di accoglimento e messa in atto del suddetto progetto, ma a quanto pare il tutto è rimasto lettera morta.
per la cortese attenzione e per il tempo che mi vorrà dedicare, porgo distinti saluti.