RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Un’escursione notturna immersi nella natura silenziosa. Un percorso ad anello che ci permetterà di scoprire il fascino della notte. Itinerario molto suggestivo fuori e dentro la montagna, per ammirare il paesaggio illuminato dalla luce lunare, osservare le stelle e visitare una delle meraviglie del Parco del Monte Scorda, percorreremo sentieri e stradine per raggiungere il Rifugio Favazzina che ci accoglierà con una allegra cena ristoratrice.
Lo spettacolo di un’escursione in montagna sotto la luna piena.
Sabato raduno ore 16.30 a Bovalino – Centro Commerciale
Partenza per rifugio Favazzina ore 16.45
Domenica raduno ore 9.30 Passo Cerasara
Partenza escursione ore 10.00
Sabato 30 Luglio: notturna rifugio di Favazzina
Domenica 31 Luglio. I Rifugi e Bivacchi di Vocale
Tempo: Ore 4.00 Località: Passo della Cerasara
Dislivello:1.416slm1260 Comuni int: San Luca
Difficoltà: E. Escursionistico
ITINERARIO NATURALISTICO PANORAMICO STORICO AD ANELLO
Questo sentiero, bello e tranquillo, che parte dal rifugio di Favazzina, ci regalerà momenti di pace, di riflessione e di tranquillità. E’ sicuramente il più suggestivo per raggiungere a piedi il Santuario di Polsi in quanto ripercorre le antiche vie dei pellegrini e dei viandanti diretti al famoso luogo di culto. Lungo questo tracciato faremo 4 soste tra i rifugi e baite. Dal 4° rifugio, sul serro della Croce, è possibile toccare con gli occhi il santuario che sta nella valle sottostante e dominare tutta la vallata.
Descrizione Sentiero
Il percorso previsto prevede la partenza dal luogo in cui si è pernottato, ovvero dal rifugio di Favazzina, ubicato a quota 1370 m. s.l.m., poco sotto la cresta dell’appennino calabrese, nel versante ionico. Esso è stato scelto, fra i tanti possibili, considerando che fra i partecipanti, molti saranno reduci da una notte insonne o quasi e quindi, il livello delle difficoltà è stato volutamente mantenuto basso. Inoltre, è l’unico che ci consente di visitare ben cinque rifugi, compreso quello di Favazzina, nel rispetto del tematismo scelto per il corrente anno.
Il luogo è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione in cui faggi e pini la fanno da padroni. Buona parte del percorso avverrà all’ombra di codesti meravigliosi esseri; generosi dispensatori di ossigeno, frescura e benessere.
Imbocchiamo la pista che ben presto diverrà sentiero, dirigendoci verso il torrente posto a lato dello spiazzo ospitante il rifugio. Lo superiamo e dopo circa 20 minuti giungiamo al casello di Vocale. Il luogo è caratterizzato dalla presenza di rigogliose piante di abete rosso e di una serie di attrezzature finalizzate al ristoro come qualche tavolo di legno e una preziosa fontana. Continuiamo lungo la pista (che è la stessa che in condizioni normali conduce a Polsi) e dopo 30 minuti arriviamo alla fontana della Croce.
Abbandoniamo la pista carrabile e imbocchiamo un sentiero lungo i cui lati si trovano alcuni cumuli di pietre. Sono le pietre votive dei fedeli provenienti dal versante tirrenico che uniti in “carovane” si recavano nel famoso luogo mariano. Per qualche decina di metri percorriamo un tratto di quel mitico sentiero, oggi abbandonato data la realizzazione di una pista carrabile ma di ardua percorrenza, attualmente interrotta, come tutte le strade che conducono a Polsi.
Percorriamo il sentiero ora allo scoperto il che ci permette di spaziare con lo sguardo. Giungiamo quindi al casello del “serro della Croce”, dal nome della omonima località. Purtroppo parte della costruzione è stata devastata da un incendio che ne ha fortemente limitato l’uso e non si intravede una soluzione a breve termine per la sua riattivazione.
Ci lasciamo il casello alle spalle e dopo poche decine di metri giungiamo ad una altura sgombra da impedimenti visivi, una sorta di balcone panoramico (quota 1303 m. s.l.m.), da cui lo sguardo può spaziare a 360°. Dal Montalto a tutta la propaggine che degradando arriva al mare; dalla imponente formazione rocciosa di Pietra Castello alle alture del piano Carrà fino alla sommità di M. Scordo e quindi seguire con lo sguarda la cresta dell’appennino fino a incontrare nuovamente il Montalto.
Giù nella vallata possiamo osservare il letto dei torrenti che poco più a valle uniscono originando il torrente Bonamico; Polsi sembra ad un tiro di schioppo e un binocolo potrebbe essere utile. Questo e molto altro ancora è possibile ammirare dal belvedere del Serro della Croce. Una volta soddisfatta la naturale curiositàper la unicità dei luoghi osservati, ci incamminiamo lungo la via del ritorno che sostanzialmente ricalca il percorso di andata ma con la seguente variante.
Giunti alla fontana della croce, invece di ripercorrere la pista, prendiamo un sentiero posto sul lato sinistro della fontana avendo l’accortezza di imboccare il giusto sentiero che, in leggera salita, ci porterà a visitare due altri rifugi (rifugi Cusmano e Muccari) realizzati dagli operai forestali, fruibili in caso di necessità, a tutti coloro i quali potrebbero averne bisogno con la sola avvertenza di lasciare il tutto in ordine. Poco dopo ci immettiamo nuovamente sulla pista percorsa all’andata e ritorniamo sui nostri passi al punto di partenza.