BOVALINO – È andata in scena ieri sera la quinta dizione del festival della memoria e dell’identità curato dal giornalista de il Quotidiano della Calabria, nonché dirigente regionale e vicepresidente dell’Unla Domenico Agostini. La manifestazione rappresenta ormai da anni un momento significativo di riscoperta della propria identità e delle memorie a volte sopite.
“Un evento – sottolinea Alessandra Polinemo – che ci aiuta ad acquisire consapevolezza delle nostre radici e quindi della nostra identità attraverso la conoscenza della storia del territorio e soprattutto di Bovalino.” Una conoscenza che si sviluppa attraverso la vita di quegli uomini e e quelle donne che con la loro vita, la loro storia e il loro lavoro hanno contribuito a rendere migliore a valorizzare questa terra.
Il premio quest’anno è andato a sei personalità che con l’esempio della loro vita hanno testimoniato l’amore per la loro terra. Sono: Eugenio Marra maestro parrucchiere, nato nel 1931, rappresenta una figura unica nel panorama della Locride, una vita da artigiano, innamorato dell’arte. Fotografo e poeta ha dedicato le energie di una vita alla realizzazione di un archivio che da almeno quattro decenni è punto di riferimento per ricercatori e storici interessati alla Locride. Francesco De Domenico commercialista, trasferitosi a Reggio dopo il matrimonio rimase sempre legato alla sua terra. Un uomo che fece del suo lavoro una vocazione messa a disposizione di chiunque avesse bisogno. Il Mastro Giuseppe Filippo Savica, sarto, rinomato in tutta la locride; Rosina Fragomeni, commerciante a lei il premio della memoria per la signorilità, il tatto e la delicatezza verso tutti; Giuseppe Blefari, falegname, 84 anni compiuti da poco, impara a 15 anni e lo porta avanti per circa 70 anni e Antonio Delfino morto nel 2008, giornalista di spessore fu riprendendo un’espressione di Feltri “un libertino della penna”.
Una serata ricca di emozioni che ha colorato e parco delle rimembranze di Bovalino allietata dalla voce della soprano Maria Gallo, dalla cantante Maria De Maria, dal fisarmoncista Adolfo Zagari. Ospite immancabile della serata la poetessa e instancabile nella sua attività di insegnante Patrizia Cicciarello.