fonte: giornaledicalabria.it
“Pubblicate le graduatorie dell’avviso pubblico della Regione Calabria sulle iniziative culturali 2016, non posso che esprimere sconcerto per la decisione, del tutto inedita, di ampliare in pochi giorni la platea dei ammessi ai finanziamenti. Tra la pubblicazione della graduatoria provvisoria il 29 luglio e di quella definitiva il 4 agosto, con un tocco di bacchetta magica la Regione ha praticamente raddoppiato i beneficiari, ‘al fine di ampliare l’offerta culturale presente sul territorio’, come si legge nel secondo decreto”. Lo sostiene, in una dichiarazione, la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. “Come possa programmarsi un ampliamento dell’offerta culturale attraverso l’ammissione ad un finanziamento pubblicata il 4 agosto – aggiunge – è un mistero, ma ancora più misteriose sono le capacità divinatorie della stampa della Locride, che ancor prima della pubblicazione degli esiti del bando davano conto di un intervento miracoloso dell’assessore Federica Roccisano per salvare il Tarantella Festival di Caulonia, attraverso l’abbassamento del tetto minimo del punteggio di ammissione da 71 a 64,50. Guarda caso, esattamente il punteggio del festival che, per un soffio, accede al finanziamento. Legittimo il sospetto che più che quello di ampliare l’offerta culturale del territorio, l’obiettivo dell’estensione della graduatoria sia stato più semplicemente di natura politico-elettorale se, come è vero, nel darne notizia qualcuno dalla Locride ha persino invocato la realizzazione di una statua per l’assessore Roccisano. Credo non abbia precedenti, nella storia del settore Cultura della Regione, l’utilizzo di un così spregiudicato escamotage per cambiare le regole a graduatorie chiuse e approvate e sovvertire le decisioni della commissione. Se è questa la discontinuità promessa da Oliverio, c’è da rimpiangere i governi precedenti”. “La gestione del bando – dice ancora Wanda Ferro – getta quindi una grave ombra sulla credibilità delle istituzioni regionali poiché la pratica di far valere le regole finché non contrastano con le esigenze politiche ed elettorali dell’assessore di turno non dà alcuna garanzia di affidabilità e correttezza a chi decide di beneficiare degli avvisi pubblici. I proclami di Oliverio sulla volontà di abolire i contributi a pioggia per la cultura sono diventati carta straccia nel giro dei pochi giorni intercorsi tra la pubblicazione della graduatoria provvisoria e di quella definitiva, con centinaia di migliaia di euro dirottati dai progetti di maggiore qualità, ora messi seriamente a rischio, a quelli che non dovevano ottenere alcuna risorsa secondo il punteggio ottenuto, ma che probabilmente hanno dalla loro parte la benevolenza di qualche assessore”.