DALL’UFFICIO STAMPA DEL C.I.U.F.E.R RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA CHE SEGUE
E’ stato presentato, questa mattina alle 10:00, nell’atrio della suggestiva Stazione ferroviaria di Locri il C.I.U.F.E.R (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), in simultanea con altre iniziative simili in tutta Italia.
Promotore dell’iniziativa locale, Antonio Guerrieri, pendolare e referente locale del Comitato ideato e promosso dal Prof. Ing. Domenico Gattuso, docente di Ingegneria dei Trasporti presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. All’iniziativa hanno partecipato numerosi cittadini, molti dei quali pendolari, con cui per quasi due ore è stato animato un ricco dibattito sulla situazione dei trasporti, soprattutto su ferro, in Calabria e nella Locride.
Situazione che vede sbilanciato l’intervento pubblico nei confronti del trasporto su gomma, spesso previsto in parallelo (in termini di orario e di percorsi) a quello su ferro invece che integrato ad esso con corse ferroviarie più frequenti lungo la costa e maggiori corse tra mare e monti.
Durante il dibattito sono stati messi in evidenza numerosi punti critici che alimentano inefficienze e disservizi e che potrebbero essere risolti a costo zero. Uno di questi l’assenza di un coordinamento orario non solo tra i diversi vettori (treni, pullman, navi e aerei), ma anche nell’ambito della stessa azienda (coincidenze impossibili per pochi minuti tra treni o anche tra treni e navi gestite dalle ferrovie stesse).
Sono stati inoltre citati numerosi episodi in cui è percepibile l’assenza dello Stato (carenza organico della POLFER a fronte dei sempre numerosi atti vandalici ed intimidatori sui treni in alcune tratte) e della politica in generale, riscontrabile ad esempio nell’assenza di investimenti per l’acquisto di nuovi treni, o una manutenzione regolare per quelli esistenti, per la tratta ionica, per la quale l’assenza di elettrificazione e il binario unico sono spesso un alibi che non giustifica lo stato d’abbandono in cui versa in quanto in altre realtà italiane similari il servizio è a livelli di gran lunga superiori anche solo attraverso una migliore organizzazione burocratica e gestionale.
Prova ne è che la maggior parte degli ultimi locomotori diesel ancora circolanti, gli unici che potrebbero essere utilizzati per i treni sulla jonica, sono stati dirottati lungo le tratte ad alta velocità per essere utilizzati come mezzi di soccorso ai treni più moderni.
Una doppia beffa per la Calabria Jonica non solo trascurata negli investimenti per nuovi treni, ma addirittura depredata degli unici mezzi che potrebbero ancora per anni svolgere un ottimo servizio.
A conclusione dell’iniziativa è stato unanimemente riconosciuto che per contrastare questo declino, che spesso pare non solo accettato, ma purtroppo anche favorito da scellerate scelte politiche ed aziendali, è necessario un intervento di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei cittadini, degli amministratori locali e dei politici in quanto solo un’azione sinergica può permettere un’inversione di tendenza e garantire non solo i servizi essenziali, ma anche nuove prospettive ed opportunità derivanti da un servizio di trasporto pubblico efficiente ed integrato a livello orario e tariffari: agevolare flussi turistici attualmente penalizzati dalla TOTALE assenza di collegamenti tra la Locride e il resto d’Italia quando fino a pochissimi anni fa esistevano almeno 3 collegamenti con la Puglia, 2 con Roma, 2 con Milano, 2 con Torino e anche a livello locale agevolare gli spostamenti tra i vari comuni della Locride permettendo a tutti di usufruire pienamente dei servizi dislocati a macchia di leopardo e che diventano privilegio quasi esclusivo di chi vi abita vicino.
Smantellamento avvenuto in pochissimi anni per precise scelte politiche ad opera dell’allora Ministro dei Trasporti del Governo Berlusconi, Matteoli, e dalla leggerezza istituzionale del Governatore Scopelliti, che nella prima metà del suo mandato non aveva istituito l’Assessorato Regionale ai Trasporti.
Diverse le iniziative in questo senso in cantiere nell’ambito del Comitato CIUFER e che sono consultabili sul sito www.ciufer.it che permette inoltre di aderire gratuitamente on-line al comitato stesso.