di Giuseppe Caruso (Volo)
Egregio Direttore, l’estate volge al termine e noi continuiamo a nuotare negli stessi problemi di sempre.
Differenziata? Ancora non parte; Puzza notturna? C’è sempre (a tal proposito però il Sindaco ha deciso di vietare il conferimento della frazione organica. Finalmente!). Strade riparate? Un esercizio di fantasia dopo la realizzazione della nuova segnaletica orizzontale sulle buche; Lungomare? Interventi distruttivi più che riparativi, in attesa del nuovo Water front. E infine turismo? Una chimera.
E tutto questo di fronte ad una situazione politica allarmante, una maggioranza che si sgretola e perde pezzi, un Sindaco che indica il suo come un mandato a termine (risanare il dissesto e poi …).
Povera Siderno, figlia delle sue immeritate colpe. Sempre più è attuale l’appello a non seguire le sirene della politica. C’è bisogno di programmazione a lungo respiro, non del fiato corto. Persino nella vecchia e crudele Unione Sovietica il concetto era chiaro. Ricordate i piani quinquennali di programmazione degli anni ‘30, che mutarono la “NEP”? I giovani non sanno di che parlo, altri, quelli che dovrebbero ben conoscerli, ne ignorano la portata, per l’epoca dirompente. No, non sono diventato comunista, semplicemente mi piace trarre spunto dalle idee rivoluzionarie e quell’idea, allora, era rivoluzionaria non nel contenuto (pessimo e distruttivo) ma per la visione del futuro. Si iniziò a ragionare su modelli di sviluppo di notevole durata temporale. E’ quello di cui avrebbe bisogno la nostra città, cioè un progetto per il futuro che possa convertire la semplice economia commerciale in economia agro-turistica di sviluppo.
Ma di cosa scrivo, anzi, per chi scrivo? La nostra morienda amministrazione non riesce ad uscire dalle sabbie mobili della ordinaria gestione e i sidernesi sembrano ormai rassegnati a veder perire la propria città.
E’ così? Per la prima parte è così. Quanto ai cittadini sono convinto che basti poco per ridare loro linfa vitale. Un’iniezione di fiducia, un passo avanti, spedito anche se piccolo e Siderno risorge. Bisogna solo trovare chi è disposto a farlo questo passo in avanti, ricordatevelo sidernesi la prossima volta che andrete a votare.
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