di Gianluca Albanese
LOCRI – Slitta al prossimo 26 maggio l’audizione degli imputati del processo “Circolo Formato”, a carico di 27 presunti boss e gregari delle cosche di ‘ndrangheta di Gioiosa Marina, oltre che di ex amministratori.
Nell’udienza odierna, che era particolarmente attesa visto che il primo degli imputati che intendeva essere esaminato era proprio l’ex sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Rocco Femia, si è verificato un colpo di scena che ha scompaginato i piani della giornata. Come testimonia la foto, infatti, Femia aveva già preso posto davanti al collegio per sottoporsi all’esame, quando il presidente Amelia Monteleone ha accolto alcune eccezioni della difesa di diversi imputati, optando per due sospensioni della seduta necessarie alla loro valutazione e, sostanzialmente, incentrate sull’esame del perito nominato dal Tribunale per la trascrizione di alcune intercettazioni. Proprio quel Giuseppe Morabito, in servizio alla Questura di Reggio Calabria sentito nell’udienza dello scorso 16 maggio, quando sollevò non poche perplessità tra i banchi degli avvocati difensori. In particolare, l’avvocato Maria Candida Tripodi, sulla falsariga di quanto eccepito nella precedente seduta, ha esordito dicendo che “Il perito Morabito ha compiuto un lavoro che ha evidenziato parecchie lacune e incongruenze, specie nella trascrizione dei dialoghi intercettati nell’ufficio della ditta di movimento terra Agostino”. Molti difensori degli altri imputati si sono associati, mentre l’avvocato Antonio Nocera ha rilanciato aggiungendo che “Stante la discrepanza tra le trascrizioni del consulente Morabito e quelle fatte dal consulente della difesa, in termini di intelligibilità del segnale audio, chiedo l’inutilizzabilità assoluta delle trascrizioni”. Sulla stessa linea Leone Fonte. “Avevo già evidenziato a suo tempo – ha esordito – l’inopportunità di nominare un consulente che lavora nella Questura che ha condotto le indagini sugli imputati e ora abbiamo la prova di quello che sostenevo. Per trascrivere quelle intercettazioni – ha proseguito – ci vuole un perito altamente specializzato e non uno che in certi passaggi trascrive pedissequamente quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare. Chiedo – ha concluso – la nullità di tutta la perizia di Morabito e la nomina di un perito competente e che non venga scelto tra la Polizia di Stato. Nel resto d’Italia i periti si scelgono tra quelli iscritti nell’apposito registro”. Il P.M. Sirleo ha tenuto la barra dritta, ribadendo, dal canto suo, che “L’oggetto dell’incarico conferito a Morabito era una semplice trasposizione in forma scritta di file audio e non una perizia di tipo fonico. Gli stessi ausiliari coinvolti dal Morabito durante il lavoro, lo hanno solo aiutato, senza esulare dai propri compiti. Ecco perché – ha concluso – non vedo alcun problema di inutilizzabilità o addirittura di nullità della perizia”. Una tesi che però non ha convinto il collegio, che dopo quattro ore abbondanti di camera di consiglio, ha deciso di nominare un nuovo perito per la trascrizione delle intercettazioni oggetto delle contestazioni degli avvocati difensori, che quindi vincono nettamente il round. Il nuovo perito verrà sentito il prossimo 26 giugno. A seguire tutti gli imputati, sia il 26 che il 27. Va aggiunto, infine, che l’avvocato Leone Fonte ha denunciato le difficili condizioni di salute dell’imputato Ieraci Francesco “Che gli impediscono – ha detto – di seguire le udienze. La sua assenza – ha concluso – non è frutto di una sua scelta”. La prossima udienza è stata fissata per mercoledì 19; revocate, invece, le sedute programmate per il 20 e il 25 giugno.
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