di Gianluca Albanese
ANTONIMINA – Se un paese di un migliaio di abitanti, da mezzo secolo, si può permettere “il lusso” di avere una squadra di calcio che ha giocato prevalentemente nel torneo di Prima Categoria, è anche e soprattutto merito suo.
Il maestro Giuseppe Pelle, per tutti “il professore” non c’è più. Se n’è andato dopo una vita dedicata all’insegnamento e alla squadra di calcio. La sua squadra di calcio, fondata nel 1967 e da sempre distinta per la correttezza, lo stile e la pulizia del suo ambiente. Antonimina, l’isola felice del calcio dilettantistico, oggi piange il suo padre putativo, un gentiluomo d’altri tempi che usava modi e linguaggio d’altri tempi.
Mai una frase fuori dalle righe, mai una parola o un gesto di troppo.
Una vita all’insegna del buonsenso, quella del professore Pelle, presidente onorario e fondatore del Gs Antonimina 1967. Mai un eccesso, nemmeno a tavola, quando nelle frequenti riunioni conviviali della squadra – memorabile una di qualche anno fa negli spogliatoi, con le porte momentaneamente staccate dagli stipiti e usate a mo’ di tavoli – ammoniva giocatori e ospiti: “Il primo sorso di vino – diceva – non prima di avere assaggiato il secondo”.
E poi la sottile ironia per ogni tiro fallito e ogni giocata che lasciava a desiderare. Non si abbatteva per le sconfitte e non si esaltava per le vittorie: il presidente che ogni squadra vorrebbe avere.
Ci manca già, il professore. Lo immaginiamo mentre incontra lo storico tifoso dell’Antonimina Domingo “Il Mericioto” (del quale rappresentò, dal punto di vista del temperamento, l’antitesi) con quest’ultimo che lo accoglie in paradiso chiedendogli “E vui chi fati ‘cca’?”.
Alla famiglia Pelle (in primis alla nipote Marò D’Agostino, apprezzato architetto e artista) e alla grande famiglia del Gs Antonimina 1967 vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione di Lente Locale.