di Gianluca Albanese
GIOIOSA IONICA – Il Banco di Napoli dice addio a Gioiosa Ionica. La triste conferma è arrivata, nero su bianco, in una comunicazione che l’istituto di credito ha inviato nei giorni scorsi al sindaco Salvatore Fuda, nella quale il gruppo “Intesa-San Paolo” ha confermato che non solo chiuderà la storica filiale cittadina, ma non lascerà nemmeno uno sportello bancomat, come venne promesso in una lettera inviata nelle scorse settimane all’allora commissario straordinario dell’Ente Giuseppina Di Dio Datola. E’ il triste epilogo della seduta d’insediamento del nuovo consiglio comunale.
Al civico consesso, dunque, non rimane che esprimere il proprio rammarico in un documento approvato all’unanimità nel quale ci si propone altresì, come evidenziato dall’assessore alle Attività Produttive Lidia Ritorto di studiare, attraverso un tavolo di lavoro appositamente costituito, soluzioni alternative tese a favorire l’istituzione di una nuova filiale di un altro istituto di credito, presumibilmente una cassa di risparmio o una cassa rurale e artigiana, che possa soddisfare le esigenze di una comunità come quella gioiosana tradizionalmente votata al commercio, oltre che di quella dell’intera vallata del Torbido. Il tutto entro tempi brevi e da concordare col comitato spontaneo di cittadini che le scorse settimane aveva dato vita ad alcune manifestazioni per cercare di far recedere l’istituto di credito dal proprio intento di lasciare la piazza. Del resto, come sottolineato dal sindaco Fuda in apertura di discussione del sesto punto all’ordine del giorno «Le banche guardano solo ai volumi d’affari e ai bilanci e non tengono conto dell’interesse del territorio, tanto che la battaglia per mantenere qui il Banco di Napoli possiamo considerarla virtualmente persa».
Al di là del punto specifico, la prima seduta del nuovo Consiglio è scivolata via velocemente, caratterizzata da interventi snelli ed essenziali, senza sofismi e prosopopea e con un clima generale tendenzialmente costruttivo. Confermata l’elezione di Laura Crimeni a presidente dell’assemblea pubblica, il candidato sindaco giunto secondo alle elezioni del 26 e 27 maggio Domenico Loccisano ha sollecitato la nuova amministrazione a una revisione al ribasso delle indennità di carica, specie di quella del presidente del consiglio comunale, al fine di devolvere i fondi risparmiati a progetti aventi finalità sociali. La maggioranza, pur non chiudendo la porta a un processo futuro di riduzione dei costi della politica che passi attraverso la revisione delle indennità di carica, ha fatto quadrato nei confronti della Crimeni, sottolineandone la volontà di recedere dall’intento di farsi nominare vicesindaco che le sarebbe spettato in quanto prima dei consiglieri eletti, per continuare a svolgere il proprio mestiere che presenta un’indiscussa rilevanza sociale. Tra i banchi dell’opposizione, oltre ai consiglieri di “Patto cittadino” Domenico Loccisano e Serena Palermo, siede il segretario cittadino del Pd Riccardo Modafferi. Come anticipato nei giorni scorsi dall’ottimo Antonio Labate sulle colonne della Gazzetta del Sud, infatti, il candidato sindaco di “Progetto Grande Gioiosa” Antonio Scali ha preferito rinunciare a sedere sui banchi consiliari agevolando la surroga del medico che è risultato il primo dei non eletti il 27 maggio. Tra il folto pubblico in sala, l’ex sindaco Mario Mazza, alcuni ex amministratori, dirigenti di partito e i sindaci di Mammola Totò Longo e Martone (nonchè presidente dell’assemblea di AssoComuni) Giorgio Imperitura.
IL DISCORSO DI FUDA
Discontinuità rispetto alle precedenti esperienze amministrative, trasparenza e legalità intesa come rispetto delle regole condivise sono stati i punti salienti dell’intervento del primo cittadino. Ma non solo. Nel ribadire che nonostante la giovane età media dei nuovi amministratori, Fuda (così come ribadito dal suo vice Zavaglia) ha detto che lui e i suoi sono consci dell’impegno e che non accetteranno lezioni da nessuno, intendendo il consenso ricevuto dai cittadini come «Un impegno di generosità verso il paese. Puntiamo sul rispetto delle regole – ha proseguito Fuda – che spesso qui non sono state osservate e non ci faremo condizionare da nessuno a costo di prendere decisioni che possono essere percepite come impopolari». E dopo aver preso l’impegno di ripristinare la diretta radio delle sedute del civico consesso, Fuda ha accennato alcuni dei punti del programma risultato vincente «Non un libro dei sogni – ha detto – ma una serie di regole che valgono per tutti per risolvere una serie di priorità, prima tra tutte quella dell’emergenza rifiuti, e in questo senso l’intera comunità è stata assai danneggiata dai roghi dei cassonetti dell’immondizia che, ovviamente, non si devono più verificare». Il sindaco ha ricordato alcune priorità programmatiche nel momento in cui ha presentato i singoli assessori. «Ognuno di loro – ha detto – sarà affiancato dai gruppi di lavoro per poter realizzare meglio gli obiettivi dell’amministrazione e anche i candidati non eletti in Consiglio avranno un ruolo importante e preciso». E così, la fiera di San Rocco, per Fuda «Deve essere una festa della comunità lontana da certi episodi di intimidazione mafiosa che si sono verificati in passato. Anche lì bisogna rispettare le regole, in primis quelle che riguardano gli spazi assegnati». Sull’accoglienza, il sindaco ha ribadito che «Vogliamo fare la consulta dei migranti che esprimera’ un consigliere comunale aggiunto. E ragionare sempre senza preconcetti». «Sui rifiuti vogliamo prima di tutto realizzare un centro di stoccaggio autorizzato per fare la raccolta differenziata costruendo un rapporto diretto tra il Comune e i consorzi. Stiamo cercando i soldi per fare l’opera che sarà propedeutica a chiedere l’impegno dei cittadini per fare la differenziata e migliorare le condizioni dell’ambiente cittadino».
GLI ALTRI INTERVENTI
Riccardo Modafferi ha dichiarato che «Mi auguro che i propositi espressi dal sindaco vengano mantenuti. Noi – ha proseguito – ci confronteremo sulle questioni di merito e valuteremo le risposte che l’amministrazione darà ai cittadini. Ho apprezzato le parole sulla legalità e le faccio mie visto che aprivano anche il programma della nostra lista. Sappiamo le difficoltà di chi governa nella Locride e faremo un’opposizione seria e responsabile. Saremo insieme all’amministrazione ogni volta che si agirà in maniera conforme ai nostri principi. Faremo esattamente come facemmo la precedente consiliatura». Parla sempre al plurale il segretario del Pd che, da uomo di buone letture qual è, ha citato Pessoa definendosi «Una sola moltitudine» (riferendosi al fatto che rappresenterà l’intero movimento di “Progetto Grande Gioiosa) e promettendo che «Sarò cassa di risonanza di chiunque non sarà rispettato nel suo essere cittadino gioiosano. In quel caso faremo opposizione e vigileremo lealmente su quanto farete».
Particolarmente emozionato il vicesindaco Maurizio Zavaglia. «Ho avuto – ha esordito – la fortuna di avere dei maestri cercando di trasferire quello che ho imparato da Bruno Dattilo, Peppe Tarzia, Mimmo ali, Franco Oppedisano, Corrado Armocida e tutti quelli che invito a contribuire alla causa di questa giunta. Ci siamo messi insieme spontaneamente e partendo dal basso e questo mi ha molto stimolato perché ho letto un anelito di crescita del popolo gioiosano. Non siamo qui per pennacchi e poltrone, ma siamo pancia a terra rispetto alle drammatiche esigenze della comunità. Ringrazio in particolare il sindaco e la consigliera Laura Crimeni. Avrebbe dovuto essere lei il vicesindaco ma poi ha scelto di fare un passo indietro perché tiene molto al suo lavoro che ha una grande rilevanza sociale. Sono orgoglioso di queste donne di questi uomini» prima di ribadire a chiare lettere che «Sulla differenziata ci vuole uno sforzo collettivo di tutti. Sui temi etici non accettiamo lezioni da nessuno e terremo sempre la barra dritta. La ‘ndrangheta e’ un cancro della società e non ci faremo condizionare in alcun modo. Chiudo ricordando don Andrea Gallo e don Pino Puglisi, fresco di beatificazione». Quindi, il sindaco, dopo l’unica concessione al gergo tipico della sua cultura politica nel momento in cui ha definito il movimento “Gioiosa Bene Comune” «La nostra infrastruttura politica» e i consiglieri non eletti «La cinghia di trasmissione con l’amministrazione» ha inteso chiarire che «Ho tenuto per me le deleghe su Urbanistica, Personale e Lavori Pubblici perché su questi temi ci vuole un accordo di tutti, specie per la realizzazione del Psa che spesso è stato oggetto di vivaci discussioni e noi saremo sempre per l’interesse pubblico che significa contemperare quelli privati». Luca Ritorto, prima di ricevere l’investitura ufficiale di capogruppo di maggioranza ha detto che «Bene ha fatto il sindaco a indicare la linea che terremo. Qui non c’è bisogno di ordinaria amministrazione ma di uno sforzo straordinario da parte di tutti. Abbiamo – ha concluso – dei punti programmatici in comune con le altre due liste e da questo si può ripartire per fare il bene della comunità».
GLI INCARICHI CONSILIARI ASSEGNATI
Di Luca Ritorto capogruppo di maggioranza abbiamo già detto. Gli altri saranno Domenico Loccisano per “Patto cittadino”, anche se l’ingegnere ha rimesso conferma della propria nomina ad una riunione interna al movimento da lui fondato che dovrà scegliere tra lui o la giovane consigliera Serena Palermo. Scontata l’assegnazione del ruolo a Riccardo Modafferi, che ha confermato la denominazione del gruppo di “Progetto Grande Gioiosa”.
Per quanto riguarda la commissione elettorale comunale, sono stati eletti come membri titolari Christian Zenone, Luca Ritorto e Serena Palermo; supplenti Lidia Ritorto, Maurizio Zavaglia e Domenico Loccisano.
La commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari, invece, sarà composta dal sindaco Fuda e dai consiglieri Riccardo Modafferi e Antonio Palermo.
E così, dopo la discussione dell’ultimo punto sull’abbandono del Banco di Napoli, la seduta di è conclusa con gli omaggi floreali alle consigliere elette.
leggi anche:
Gioiosa, tutti i consiglieri eletti. Cronaca di un trionfo inatteso, almeno alla vigilia
Gioiosa, tutti i nomi della giunta Fuda