di Redazione
AFRICO – E’ una delle escursioni più difficili ma anche più belle del calendario annuale di Gente in Aspromonte. Domenica mattina, infatti, gli appassionati di trekking e natura partiranno alla volta di Africo vecchio, uno dei borghi più distanti e affascinanti dell’intera Calabria.
Questo è il programma completo della giornata con una dettagliata descrizione dell’escursione.
Le difficoltà storiche degli spostamenti nell’area grecanica, si “leggono” tutt’ora nel suo paesaggio, un altopiano solenne ed aspro, ricco di torrenti e di calanchi. I piccoli sentieri, che portavano a Passo Cancello ( Pedimpisu ), erano esclusivamente percorsi a piedi o a dorso d’asino. Esso era il crocevia più importante per lo scambio commerciale tra le popolazioni della zona grecanica (Bova, Roghudi, Chorio, Roccaforte) con quella di Africo e Casalinuovo.
Ore: 9.15 Raduno Campo Sportivo Bova
Ore: 9.30 Trasferimento in auto verso incrocio Passo Cancello – Roghudi
Ore: 10.15 Partenza Escursione
N.B. Il percorso in macchina – Si sale da Bova Marina dopo 10 km si arriva al campo sportivo di Bova
si prosegue dopo altri 10 km si arriva all’incrocio di Roghudi – si prosegue indicazione Roghudi dopo 3 Km si Arriva all’incrocio Roghudi – Africo ( Passo Cancello)
Tempo ore 5.00
Dislivello: 930 slm 687
Difficoltà: E. Escursionistico
Comuni Int: Africo
AFRICO ANTICO
Africo è stato definito il “paese più isolato dell’Aspromonte”.Si lasciano le macchine presso il bivio Carrà – Africo. Si prosegue sulla vecchia strada che porta ad Africo e dopo 5 minuti si raggiunge il ponte sul torrente Poro. Il percorso è in lieve discesa. Dopo 15 minuti si raggiunge Il villaggio Carrà “ Case Popolare costruite dopo l’alluvione del 1951, per una parte della popolazione che hanno manifestato l’intenzione di rimanere, con le loro mandrie, in questo straordinario territorio.” Ancora qualche minuto e si arriva alla porta del Parco, oggi punto di riferimento per tanti escursionisti e scolaresche. Rifornimento d’acqua. Si prosegue lungo la sterrata e dopo circa 1 km, si arriva al bivio Campusa: a destra si scende verso Africo, a sinistra si prosegue per la chiesa di San Leo.
Lasciamo la sterrata e ci immettiamo sulla vecchia mulattiera incastrata nella roccia arenaria. Un bosco incantevole formato da secolari piante di querce e rigogliosa macchia mediterranea. Si scende e dopo qualche minuto l’occhio si può soffermare sulle ampie vallate sottostanti: dalla fiumara di Luca, la Fiumara de La Verde. Più in alto si possono ammirare le cime montane: M. Scapparrone, M. Jofri, la catena montuosa di Monte Perre, Puntone Galera, il taglio di Furraina e Montalto. Sulla sinistra il Puntone della Chiesa e Serro Castello. Si lascia la vecchia mulattiera e ci si immette sulla sterrata che porta alla chiesa di San Leo. Dopo 200 metri si arriva al Cimitero; subito dopo lasciamo la sterrata e ci immettiamo sul sentiero a destra. Si scende tra secolari piante di castagno immersi nei profumi intensi emanati dalle piante di ginestra in fiore. Nel percorso si può ammirare uno dei tanti palmenti esistenti in zona. Dopo 20 minuti siamo al Calvario; qualche metro ancora e siamo alla chiesa di San Nicola. Il paese vecchio, al momento del definitivo abbandono, non era ancora stato raggiunto dalla strada carrabile ed era collegato da un semplice sentiero, quindi ancora oggi per raggiungere il vecchio abitato bisogna camminare lungo l’antico sentiero. È un posto molto bello e affascinante, circondato da alberi secolari di querce, castagni, peri, immerso nella macchia mediterranea, con un notevole numero di rovi che hanno invaso tutto, specialmente le case del paese.
Si prosegue lungo strada tra i vecchi ruderi, dove si possono ammirare vecchi portali in granito estratti dalla fiumara di San Leo; si prosegue fra le viuzze di recente ripulite dagli operai dell’AFor. La prima struttura che incontriamo era adibita a “Casa Comunale”. A lato di questa, la Caserma dei Carabinieri, poi una grande abitazione dei benestanti, ancora un altra struttura signorile, quindi l’Asilo, il Genio Civile dove alloggiavano anche le guardie Forestali. Nello spazio tra l’Asilo e il Genio Civile c’era una struttura in legno che era adibita ad infermeria in cui abitavano anche le Suore.
Si prosegue sulla strada selciata in pietra locale e dopo qualche minuto si arriva alla scuola elementare riconoscibile dalla presenza di un grande cancello, dalle scale laterali e dalla presenza, al centro dell’edificio, della indicazione “Scuola Elementare”. Superato un vecchio mulino dopo 200 metri si arriva al serro di Stracozza in cui è presente una struttura adibita a stalla per i muli e cavalli. Subito dopo una lunga fila di case popolari, in cui oggi si tenta di ricuperare qualche struttura.
Si lascia Africo Vecchio e ci immettiamo sulla sterrata della Campusa aperta da qualche anno. Salendo si intravede il vecchio acquedotto. Qualche tornante ancore e si può godere di una bella vista sulle scuole. Si sale dolcemente, tra secolari pianti di castagno e querce e dopo 20 minuti si arriva al Serro di Campusa. Si prosegue sullo stesso sentiero e dopo 20 minuti si arriva alla Porta del Parco. “Sosta e rifornimento d’acqua” .
Dopo aver superato il villaggio Carrà ancora altri 20 minuti e raggiungiamo il punto di partenza.