di Pasquale Aiello
PLACANICA – Io penso che questa della Costituzione, sia una riforma imposta da un sistema liberista, più in generale, che tenta di espandersi il più possibile nel continente europeo. La dittatura dell’apparato bancario internazionale, per effetto della crisi permanente, impone le sue regole, con l’incremento dei tagli alla spesa pubblica e le politiche di austerità, mentre tramite i suoi sceriffi e propugnatori che stanno nei vari governi, procede alla scomposizione delle Costituzioni, tentando di limitare gli spazi di partecipazione democratica per allineare tutti sotto il giogo di un regime politico ed economico che annulli l’autodeterminazione dei popoli instaurando definitivamente il dominio assoluto della grande finanza e dei poteri forti che governano il pianeta (FMI, Banca Mondiale Wto ecc…).
La nostra, tra l’altro, è una legge di riforma partorita da un governo sostenuto da un parlamento eletto con una legge elettorale, il porcellum, dichiarata incostituzionale dalla consulta nazionale. E’ una manovra strettamente connessa con la nuova legge elettorale, chiamata Italicum, probabilmente peggiore della precedente, che indebolisce sostanzialmente la rappresentatività politica nel parlamento e impone al Paese le decisioni del governo. La Costituzione, e così ogni sua variazione, sono e devono essere patrimonio comune il più possibile condiviso, non espressione di un indirizzo di governo.
Non siamo di fronte a una legge qualsiasi, che persegue obiettivi politici transitori, voluti,anche legittimamente, dalla maggioranza del momento, ma deve essere uno statuto che esprime le basi comuni della convivenza civile, politica e sociale. Questa trasformazione rischia, invece, di destabilizzare pericolosamente la conformazione della Costituzione che è basata sull’equilibrio dei poteri. Oltretutto è spregevole prendere in giro una intera nazione, trasformando il senato in una ‘sala giochi’ dove andranno a sollazzarsi rappresentanti dei poteri locali magari appartenenti a quei comitati d’affari che alimentano corruzione e illegalità. Per i cittadini del paese reale, ci sono tante altre cose di cui la politica deve prendersi cura, prima fra tutte il rispetto stesso della nostra Costituzione, ma non sicuramente la sua modifica, che ha perfettamente garantito fino ad oggi, la vita democratica del nostro Paese. A patrocinare questa operazione che rappresenta una ragione vitale per la ditta Renzi-Verdini, sono scesi in campo intellettuali, accademici, giornalisti, gente dello spettacolo e quant’altro, che fino a ieri avevano difeso tenacemente la carta costituzionale definendola la più bella e democratica, mentre tutti quei parlamentari che al servizio di sua maestà,fanno di tutto per insultare, offendere e delegittimare chiunque non si uniformi al pensiero del capò, tentano spudoratamente, con l’aiuto anche di gran parte della TV di stato asservita al potere, di far dimenticare il sacrificio dei nostri partigiani che, lottando contro la dittatura fascista e contribuendo a sconfiggerla, hanno fatto sì che l’Italia avesse uno statuto con regole inequivocabili, tracciando la strada verso la democrazia, per la libertà e il riscatto di un intero paese.