di Francesca Cusumano
LOCRI-Nessuna svolta per il caso dei pazienti talassemici in cura presso il nosocomio locrese che, ancora una volta, si trovano a dover fare i conti con un sistema sanitario deficitario, appellandosi al diritto ad avere garantite le prestazioni mediche adeguate.
Ci risiamo infatti, con il solito meccanismo burocratico inceppato: l’Asp non paga le aziende fornitrici e quest’ultime, non distribuiscono i presidi sanitari fondamentali, in tal caso, gli aghetti indispensabili alla somministrazione del farmaco salvavita a cui quotidianamente chi è affetto da talassemia, deve sottoporsi.
Lo scorso mese di settembre, i talassemici avevano incontrato il primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese che, accogliendo il loro grido d’allarme, si era fatto portavoce dell’annosa vicenda con i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
Ma non solo: gli stessi pazienti recentemente, hanno fatto tappa a Reggio Calabria, ricevuti dal commissario straordinario dell’Asp Giacomino Brancati che ha assicurato loro, che la Regione ha provveduto al pagamento.
Peccato però che ancora, alle ditte non sia pervenuto nulla, un contenzioso che continua a persistere, tant’è che ad oggi, i talassemici si ritrovano a non poter disporre degli appositi aghetti, rischiando così di non potersi curare.
Risultato: niente aghetti, niente terapia.
Intanto Rosita Caluccio, portavoce dei talassemici e vice presidente dell’Associazione Italiana Donazione Organi (AIDO) ha anticipato a Lente Locale che, non esiterà a segnalare la problematica al Sanità Day, la manifestazione in programma domattina.