di Gianluca Albanese
LOCRI – Donare al prossimo è gioia. E la gioia è sinonimo di festa. L’Associazione Volontari Ospedalieri di Siderno-Locri ha celebrato, con un ricco ed entusiasmante spettacolo al palazzo della cultura di Locri che si è appena concluso, la giornata nazionale Avo che quest’anno ha avuto come tema “La ricchezza della diversità”.
«Diversità – ha spiegato la segretaria Alessia Saraceno – che significa varietà, originalità, distinzione: siamo tutti diversi da tutti e la diversità è un concetto positivo e non va usato per discriminare alcuno. Anzi, sarebbe bello guardare ancora il mondo con gli occhi dei bambini, cogliendone le sfumature e le sottigliezze e, appunto, le diversità».
E se il tema dell’anno è stata proprio la diversità, l’elemento ricorrente che ispira l’attività dell’Avo, soprattutto nella nostra zona, è la capacità di dare conforto agli ammalati, in particolare modo ai ricoverati all’ospedale, dedicando un po’ del proprio tempo, e cercando di ottenere un piccolo grande risultato: donare e distribuire un sorriso a chi soffre.
E di sorrisi ne hanno distribuiti tanti, in tutti questi anni, Ersilia, Alessia, Giovanna e tutte le volontarie Avo.
Un pò come fanno altri volontari, quelli della Protezione Civile che al porto di Roccella hanno accolto in questi anni di sbarchi di migranti, oltre novemila persone, come ha raccontato l’architetto, fotografo e volontario ProCiv Elio Carrozza, intervenuto anche lui nel corso dello spettacolo.
La serata, condotta dal sempre brillante Ugo Mollica, si è aperta con l’intervento della presidente Ersilia Multari, visibilmente soddisfatta per la riuscita della manifestazione (iniziata in mattinata con lo spettacolo all’ospedale) e per la grande affluenza di pubblico, quindi, dopo il saluto della consigliera comunale Anna Mollica, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, è iniziato il vero e proprio spettacolo che – è questo il bello di manifestazioni del genere – i protagonisti hanno concepito in maniera tale da interagire sempre e fuori da rigide scalette, dando vita a raeding, mini concerti e jam session.
L’attore napoletano Enzo De Liguoro, in particolare, ha aperto e chiuso lo spettacolo, con reading e monologhi a volte divertenti, altre commoventi, come la storia narrata alla fine che parla di un brutto scherzo che il destino stava per fare a un giovane straniero, salvato in strada proprio da una volontaria dell’Avo.
Ed è toccato a De Liguoro introdurre, con dei brevi reading tratti dal libro “By the Jasmine Coast” (2013, Città del sole edizioni) il mini concerto di Fabio Macagnino, architetto, scrittore e sopratutto cantautore.
Chitarra acustica in mano e accompagnato alla batteria da Massimo Cusato (col quale ha dato vita da circa un anno a un fortunato sodalizio artistico), il cantautore di Caulonia, nato e cresciuto in Germania ha eseguito alcuni tra i suoi brani più intimisti, come “‘a luna a mancatura”, “Siricu”, e “Il valzer dei desideri”, prima di celebrare la serata con la conosciutissima “Festa”.
De Liguoro sdrammatizza e racconta la storia di un ammalato napoletano ricoverato al “Cardarelli” delle gravi carenze igienico-sanitarie, mentre “Shark and Groove” entusiasmano i più giovani con tre brani del loro album appena uscito, prima di congedarsi con l’urlo “Avo speranza per gli uomini”, col quale hanno concluso l’esecuzione del loro brano più celebre “Il mondo gira”.
Dopo gli interventi di Alessia Saraceno e Elio Carrozza, la scena è stata tutta per i Quartaumentata, il cui entusiasmante mini concerto è stato intervallato da un bel monologo di De Liguoro.
Alla fine, passa un bel messaggio per i molti presenti del PalaCultura: il volontariato non è fatica o sacrificio; donare qualcosa al prossimo è soprattutto gioia. E questo, le volontarie dell’Avo lo hanno fatto capire davvero bene.